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"Gli uomini non si chiudano alla pace, disarmino il loro cuore".
"Gli uomini non si chiudano alla pace, disarmino il loro cuore".
"E' sempre più preoccupante e dolorosa la situazione nella Striscia di Gaza. Rinnovo il mio appello accorato a consentire l'ingresso di dignitosi aiuti umanitari e a porre fine alle ostilità, il cui prezzo straziante è pagato dai bambini, dagli anziani, dalle persone malate". Così il Santo Padre, Leone XIV, durante la sua prima udienza generale.
"In questo mese mariano, vorrei ribadire l'invito della Vergine di Fatima: 'pregate il rosario ogni giorno per la pace'. Insieme a Maria, chiediamo che gli uomini non si chiudano a questo dono di Dio e disarmino il loro cuore", ha detto, salutando i fedeli in portoghese.
"Dio ama senza calcoli", ha aggiunto, continuando le catechesi sulla speranza cominciate da Papa Francesco nell'anno del Giubileo.
Il Santo Padre ha commentato la parabola del seminatore: "Noi siamo abituati a calcolare le cose - e a volte è necessario -, ma questo non vale nell'amore! Il modo in cui questo seminatore 'sprecone' getta il seme - ha detto - è un'immagine del modo in cui Dio ci ama. È vero infatti che il destino del seme dipende anche dal modo in cui il terreno lo accoglie e dalla situazione in cui si trova, ma anzitutto in questa parabola Gesù ci dice che Dio getta il seme della sua parola su ogni tipo di terreno, cioè in qualunque nostra situazione: a volte siamo più superficiali e distratti, a volte ci lasciamo prendere dall'entusiasmo, a volte siamo oppressi dalle preoccupazioni della vita, ma ci sono anche i momenti in cui siamo disponibili e accoglienti", ha aggiunto.
"Dio è fiducioso e spera che prima o poi il seme fiorisca. Egli ci ama così: non aspetta che diventiamo il terreno migliore, ci dona sempre generosamente la sua parola. Forse proprio vedendo che Lui si fida di noi, nascerà in noi il desiderio di essere un terreno migliore. Questa è la speranza, fondata sulla roccia della generosità e della misericordia di Dio", ha evidenziato.
Il Santo Padre ha citato un quadro di Vincent Van Gogh: "Ho in mente quel bellissimo dipinto di Van Gogh: Il seminatore al tramonto. Quell'immagine del seminatore sotto il sole cocente mi parla anche della fatica del contadino. E mi colpisce che, alle spalle del seminatore, Van Gogh ha rappresentato il grano già maturo. Mi sembra proprio un'immagine di speranza: in un modo o nell'altro, il seme ha portato frutto. Non sappiamo bene come, ma è così. Al centro della scena, però, non c'è il seminatore, che sta di lato, ma tutto il dipinto è dominato dall'immagine del sole, forse per ricordarci che è Dio a muovere la storia, anche se talvolta ci sembra assente o distante. È il sole che scalda le zolle della terra e fa maturare il seme", ha commentato.
"Questa parabola ci dice che Dio è pronto a 'sprecare' per noi e che Gesù è disposto a morire per trasformare la nostra vita", ha detto ancora il Pontefice.
"Non possiamo concludere questo nostro incontro senza ricordare con tanta gratitudine l'amato Papa Francesco, che proprio un mese fa è tornato alla casa del Padre", ha concluso.
Prima dell'udienza generale, Leone XIV ha ha fatto un giro in papamobile per salutare i fedeli in Piazza San Pietro, insieme ai segretari e all'aiutante di camera Piergiorgio Zanetti, che sotto Papa Francesco aveva svolto lo stesso ruolo. Il Papa ha salutato i fedeli e i bambini che gli sono stati avvicinati. In Piazza anche molte bandiere e striscioni.