Premio Grazia Deledda ai giornalisti Paolo Mieli, Gianni Garrucciu, e Tonino Oppes

Nel corso della serata che si è svolta nei suggestivi giardini della biblioteca Satta a Nuoro è stata presentata per la prima volta alla stampa la canzone “La Grazia del Nobel” interpretata dagli Istentales e da Leena Galte, che hanno animato la serata anche con altri brani. La canzone racconta il viaggio della Deledda a Stoccolma per la consegna del Premio Nobel.

di Pino Nano
Sabato 13 Agosto 2022
Roma - 13 ago 2022 (Prima Pagina News)

Nel corso della serata che si è svolta nei suggestivi giardini della biblioteca Satta a Nuoro è stata presentata per la prima volta alla stampa la canzone “La Grazia del Nobel” interpretata dagli Istentales e da Leena Galte, che hanno animato la serata anche con altri brani. La canzone racconta il viaggio della Deledda a Stoccolma per la consegna del Premio Nobel.

Si chiude all’insegna del giornalismo culturale la XIV edizione del Premio Deledda, quello che i critici chiamano “Il campiello Sardo”, premio Letterario nato nel 1952 sotto la  presidenza di Marino Moretti.

 

Parterre delle grandi occasione a Nuoro. Presidente del Premio è stata quest’anno Antonella Polimeni (Rettore dell’Università La Sapienza di Roma), e Direttore del Premio, Antonio Rojch, giornalista sardo di grande tradizione.

 

Per Aldo Maria Morace,Presidente della sezione Narrativa del Premio letterario nazionale Grazia Deledda quello di quest’anno “è un risultato di grande spessore e di vero prestigio. Nuoro torna così al centro del panorama letterario nazionale. Gli autori e i titoli si compongono in un mosaico che evade da ogni ristretta orbita localistica – sottolinea l’italianista dell’Università di Sassari –, pur privilegiando la narrativa meridionale e insulare, ma solo perché risulta essere, in questo momento, in questa fase, la più ricca e suggestiva e attrattiva in ambito nazionale”.

 

Il Premio Deledda è diventato adulto e compie 70 anni – aggiunge il direttore della stessa Fondazione organizzatrice, il giornalista Antonio Rojch –. Era stato istituito a Nuoro nel 1952 con la presidenza del poeta Marino Moretti. E ora intende assumere ancora di più una veste nazionale con un obiettivo ambizioso: diventare il Campiello sardo»

 

“Nei 150 anni della nascita di Grazia Deledda- aggiunge Luca Saba, presidente della Fondazione Premio Deledda, questo sarà il premio della svolta che favorirà una consacrazione a livello nazionale, da anni ricercata, grazie alla qualità delle opere presentate o selezionate, al coinvolgimento di tutte le istituzioni”

 

Veniamo ai Premi di questa Edizione 2022 partendo dai giornalisti.

 

-Primo Premio per la Saggistica, a Paolo Mieli,già Direttore del Corriere della Sera e oggi comuunicatore di punta di Rai Storie, con Il Tribunale della storia (Rizzoli). Secondo la giuria “l’autore è riuscito ad applicare un rigoroso metodo critico per far emergere responsabilità storiche, smascherare le falsificazioni. e arrivare a una nuova storia, per costruire un mondo più giusto”.

 

-Premio speciale per la Letteratura per l’infanzia, al giornalista Tonino Oppes, già Caporedattore della RAI in Sardegna,con una motivazione che gli rende onore: “Oppes – si legge- ha scritto per i lettori più giovani che rischiano di essere ostaggio dei social, ispirandosi al patrimonio storico e culturale della sua terra nel tentativo di recuperare vecchie storie e leggende popolari che hanno che hanno ritmato il passaggio di intere generazioni”.

 

-Premio Speciale per la Letteratura per il sociale, al giornalista Gianni Garrucciu per la sua opera Fame (Intervista esclusiva a Papa Francesco).”Per avere affrontato nella sua opera- si legge nella motivazione-il tema scottante della fame nel mondo con la testimonianza di Papa Francesco, e per aver cercato una saldatura tra le posizioni dell’enciclica “Laudato si” e le preoccupazioniche emergono grazie ai movimenti giovani sul futuro sostenibile del pianeta”.

 

Ma non solo giornalisti al Premio Deledda

 

-Primo Premio per la Narrativa, a Stefania Auci, con L’inverno dei leoni (editrice Nord)per aver dato vita alla saga maestosa e potente sui Florio, in cui macrostoria e microstoria si congiungono nella mediterraneità dei colori, e dei timbri sonori,  consentendo di cogliervi il respiro fascinoso e amaro della Sicilia e, in controluce, la vita dell’Italia pre e post e post-unitaria”. La novità di questo 2022 è che la commissione della Sezione Narrativa si è avvalsa anche del contributo degli studenti del liceo classico Orazio di Roma (Elisabetta Fortuna, 4ª C), dell’Azuni di Sassari (Marco Brau, 5ª D) e del liceo Giorgio Asproni di Nuoro (Antonella Vardeu, 5ª B).

 

-Primo Premio per l’Opera Deleddiana, a Ilaria Muggianu Scano con “Il compromesso. Le tre lingue di Grazia Deledda” (Amazon press, 2021)..La motivazione dice:  “per essere riuscita a proporre in modo originale la personalità e l’opera di Grazia Deledda alle nuove generazioni di studenti, utilizzando e contaminando le variabili sociolinguistiche con singolare e innovativa efficacia didattica”. Gli altri due finalisti per la sezione Opere deleddiane, presieduta da Dino Manca, filologo dell’Università di Sassari, sono stati Franca Carboni con “Grazia Deledda e il lettino dello psicanalista” (Sardinia4d, 2019), e Isabella Mastino con “Il viaggio” (Alfa editrice, 2019).

 

-Premio Speciale per la Narrativa e Politica, a Franco Mannoni con  Il campo degli asfodeli”.

 

-Premio per “I 70 di Grazia”, a Maria Elvira Ciusa.

 

I finalisti della sezione Narrativa, erano: Nadia Terranova con “Come una storia d’amore” (Perrone, 2020), Marisa Fasanella con “Madri” (Castelvecchi, 2021), Stefania Auci con “L’inverno dei Leoni” (Nord, 2021), Massimo Gramellini con “C’era una volta adesso” (Longanesi, 2020), Eliano Cau con “Se l’inverno declina” (Condaghes, 2020), Chiara Gamberale con “Il grembo paterno” (Feltrinelli, 2021), Daniela Gambaro con “Dieci storie quasi vere” (Nutrimenti, 2020), Fabio Stassi con “Mastro Geppetto” (Sellerio, 2021), Piergiorgio Pulixi con “Per mia colpa” (Mondadori, 2021) e Mariapia Veladiano con “Adesso che sei qui” (Guanda, 2021).

 

I finalisti della sezione Saggistica, erano: Alfonso Berardinelli con “Giornalismo culturale” (Il Saggiatore 2021), Maria Elvira Ciusa con “I messaggi non arrivano all’Alba” (Timia, 2020), Marcello Fois con “L’invenzione degli italiani” (Einaudi, 2021), Mimmo Franzinelli con “Storia della Repubblica sociale italiana (1943-1945)” (Laterza, 2020), Nadia Fusini con “Maestre d’amore” (Einaudi, 2021), Umberto Galimberti con “Il libro delle emozioni” (Feltrinelli, 2021), Gianni Garrucciu con “Fame” (Edizioni San Paolo, 2020), Tania Groppi con “Oltre le gerarchie” (Laterza, 2021), Paolo Mieli con “Il tribunale della storia” (Rizzoli, 2021) e Francesco Pallante con “Elogio delle tasse” (edizioni Gruppo Abele, 2021).

 

Serata di grandi emozioni e di grande suggestione per la città di Nuoro. Straordinari padroni di casa sono stati il giornalista Antonio Rojch che ha condotto la serata e che del Premio è una sorta di macchina organizzativa senza pari, e con lui la scrittrice Angelica Grivel Serra. Prossimo appuntamento all’anno prossimo.


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