Alberto di Monaco, domani in Calabria la sua settima Laurea Honoris Causa

Una Laurea in Scienze Forestali – anticipa il prof. Giuseppe Bombino dell’Università Mediterranea di Reggio Calabria- “che premia le altissime qualità di Alberto II in tema di politica ambientale”.

di Pino Nano
Domenica 06 Novembre 2022
Reggio Calabria - 06 nov 2022 (Prima Pagina News)

Una Laurea in Scienze Forestali – anticipa il prof. Giuseppe Bombino dell’Università Mediterranea di Reggio Calabria- “che premia le altissime qualità di Alberto II in tema di politica ambientale”.

Questa nuova “avventura accademica” tutta calabrese all’Università di Reggio Calabria del Principe Alberto di Monaco, inizia formalmente il 5 febbraio di due anni, anno 2020, e inizia con una lettera formale che il prof. Giuseppe Bombino dell’Università di Reggio Calabria, fa recapitare Al Direttore del Dipartimento di Agraria, Prof. Giuseppe Zimbalatti, oggi Magnifico Rettore del Campus reggino, al Coordinatore del Corso di Studio in Scienze Forestali Prof. Salvatore Di Fazio e allo stesso Coordinatore del Corso di Studio L 25 della stessa facoltà Prof. Paolo Porto.

Il testo è nella forma rigidissimo: “Gentilissimi, vogliate sottoporre al Consiglio la proposta di conferimento della Laurea Honoris Causa in Scienze Forestali e Ambientali (LM73) al Principe Alberto II, per i meriti acquisiti e per le competenze maturate nel campo della tutela e conservazione della Natura e delle Foreste. A tal proposito, i proponenti, Proff. Giuseppe Bombino e Giuseppe Zimbalatti, allegano alla presente il Curriculum Vitae di Alberto II, al cui interno sono descritte le attività che il Principe di Monaco ha svolto in materia ambientale e forestale”. E nel curriculum che viene allegato a questa richiesta ufficiale di conferimento della Laurea Honoris Causa, c’è nei fatti la storia personale e pubblica di Alberto II.

-Ma da dove nasce e come nasce l’idea di una Laurea ad Honoren al Principe di Monaco?

Semplice, nasce dalla stessa storia accademica di Giuseppe Bombino, che oggi è uno punti di riferimento della Facoltà di Scienze Forestali dell’ateneo reggino.

Classe 1971, reggino dalla testa ai piedi, sposato, sua moglie Giovanna Morena è un Architetto, padre di Domenico Teagene Maria, giovanissimo studente Universitario, e Morgana Maria, ancora studentessa liceale, nel 2001 consegue il Dottorato di Ricerca in “Idronomia Ambientale” presso l’Università degli Studi di Palermo. Ricercatore (dal 2005 al 2019) e Professore Associato (dal 2020) di “Idraulica e Sistemazioni Idraulico Forestali” presso l’Università Mediterranea di Reggio Calabria, oggi Giuseppe Bombino svolge attività didattica e di ricerca in materia di difesa del suolo, pianificazione dei bacini idrografici, ecologia fluviale e sistemazione dei corsi d’acqua in ambiente mediterraneo. Ma c’è dell’altro. Su questi temi lo studioso ha prodotto oltre 100 pubblicazioni su riviste scientifiche nazionali ed internazionali, per le quali svolge anche la funzione di revisore. Nel frattempo collabora con diverse Università ed Istituti di Ricerca internazionali, è Coordinatore del Corso di Studio Magistrale in Scienze Forestali e Ambientali, e nel quinquennio 2013 – 2018, ha rivestito il ruolo di Presidente dell’Ente Parco Nazionale dell’Aspromonte e di Coordinatore di Federparchi Calabria (dal 2016 al 2018).Una delle sue tappe fondamentali lo vede per conto dell’Ordine Nazionale dei Dottori Agronomi e dei Dottori Forestali Componente dell’Advisory Board nell’ambito del Progetto Europeo “Trees” (Timber Regulation Enforcement to protect European wood Sector from criminal infiltration) per il contrasto del crimine nel settore forestale e boschivo.

Nel 2018 Giuseppe Bombino viene insignito del Premio Nazionale “Ambiente e Legalità”, da Legambiente e Libera, e nello stesso anno gli viene conferito il Premio “Piacentini” per l’azione condotta a difesa del patrimonio ambientale. Appassionato di Storia e Letteratura Antiche dell’Area dello Stretto di Scilla, ha contribuito a suo modo al progresso degli Studi intorno alla cosiddetta “Questione Omerica”. Come dire? Un uomo pieno di passione per lo studio, per la ricerca e per la difesa dell’ambiente. I conti tornano.

Domani le sue tesi diventeranno le tesi condivise dall’intero Senato Accademico e dall’intera Università Mediterranea e che vedono il Principe Alberto di Monaco come l’uomo ideale per ricevere una Laurea come questa.

“Sin dal 1990, anno in cui Alberto di Monaco – ricorda il professore Giuseppe Bombino- è divenuto Membro del Comitato di Sostegno del W.W.F. in Francia, temi come “Ambiente” ed “Ecologia”, “Economia Circolare” e “Green Economy”, “Mobilità Sostenibile”, “Fonti rinnovabili” e “Lotta al Dissesto Idrogeologico” sono stati i dossier su cui il sovrano ha massimamente profuso il suo impegno”.

E nel 1992 – aggiunge ancora lo studioso- quando Alberto II ha partecipato al Vertice della Terra di Rio de Janeiro con il papà Ranieri, si è finalmente reso conto delle straordinarie criticità del Pianeta, tanto da decidere di occuparsene direttamente e concretamente. Poi, nel 2005, dopo essere succeduto al Principe Ranieri III di Monaco, ha iniziato la reggenza del Principato nel segno della continuità e si è quindi distinto per la promozione di iniziative culturali a carattere internazionali, volte principalmente all’assistenza ai più poveri della Terra attraverso il sostegno di organizzazioni umanitarie internazionali (tra cui l’UNICEF) e alla promozione di una politica ambientale a favore della protezione della fauna terrestre e marina”.

Quanto basta, insomma, per giustificare il tono solenne della Laudatio di domani, e quindi l’assegnazione di una Laurea prestigiosa come questa dell’Università Mediterranea.


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