Cinema, Venezia78, Mario Martone: "Scarpetta era un genio del teatro e un patriarca amorale"
Il regista ha presentato il suo film "Qui rido io".
(Prima Pagina News)
Martedì 07 Settembre 2021
Venezia - 07 set 2021 (Prima Pagina News)
Il regista ha presentato il suo film "Qui rido io".
Accoglienza calorosa a Venezia78 per "Qui rido io", il nuovo film di Mario Martone incentrato sulla figura di Eduardo Scarpetta e la sua famiglia allargata, lontana dalla morale dei benpensanti, quasi un mito del teatro napoletano.

"Ho pensato fosse venuto il momento di affrontarlo", ha detto Martone. Il film racconta la vita del grande drammaturgo, capace di far ridere i napoletani con la figura di Felice Sciosciammocca, e capo di una grande dinastia di commedianti, che comprende anche i fratelli De Filippo, mai riconosciuti da Scarpetta.

"Scarpetta era un genio del teatro e un patriarca amorale spinto da una fame incredibile di riscatto sociale, una rivalsa che lo spinge a scrivere Qui Rido Io sulla sua villa di Posillipo. Un uomo primordiale che aveva figli con la moglie Rosa, con la sorella di lei, con la nipote della moglie e pur non riconoscendoli li fa studiare tutti, maschi e femmine, e tutti diventano attori della sua compagnia, o geni drammaturghi come Eduardo De Filippo", aggiunge Martone.

"Il film vuole raccontare il mistero di Scarpetta ma anche la forza creativa della Napoli di fine '800, una città dove ad esempio nacque il cinema. Nel film c'è una inquadratura girata a Napoli nel 1985 dai fratelli Lumiere e dove lavorava Elvira Notari che è stata la prima regista in assoluto in Italia e una delle prime della storia del cinema mondiale. In questo ambiente si muove Scarpetta, che divora Pulcinella e il teatro San Carlino, per diventare attore e drammaturgo osannato della sua città. Un uomo che divora la vita come il teatro, con figli sparsi cui sembra dare un seme potentissimo di creatività se non di genio", prosegue.

Prodotto da Indigo con Rai Cinema e Tornasol, il film conta un cast capitanato da Toni Servillo e uscirà nelle sale cinematografiche dal 9 settembre su distribuzione 01.

"Questo film per me e per Mario significa tanto del nostro vissuto, non si poteva non farlo", ha evidenziato Servillo. "Questo capotribù divoratore di vita io l'ho immaginato come un animale che bracca le sue prede nel territorio di caccia: le donne, i testi, il teatro, le tournée, tutto è divorato da Eduardo Scarpetta in uno scambio continuo tra vita e palcoscenico".

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