Danza, al Teatro Greco di Roma “Fimmine”, un inno di Fabrizio Costa e Davide Zimey alle donne del Sud

 “Fimmine”, opera inedita interamente dedicata al mondo femminile.

(Prima Pagina News)
Martedì 06 Novembre 2018
Roma - 06 nov 2018 (Prima Pagina News)

 “Fimmine”, opera inedita interamente dedicata al mondo femminile.

Grandi appuntamenti con il teatro-danza. Domenica 11 novembre al Teatro Greco di Roma torna ad esibirsi una delle compagnie di danza più prestigiose di Roma capitale, la Compagnia “Millennium Dance Group”, che porta in scena “Fimmine”, opera inedita interamente dedicata al mondo femminile scritta e pensata da Davide Zimey. La regia di Fabrizio Costa, le coreografie di Davide Zimey e Fabrizio Costa, i costumi di Simona Marroni, lo spettacolo va in scena nell’ambito della prestigiosa rassegna “Mainstream Arts”, che significa una sorta di appuntamento-raduno del meglio della danza moderna su Roma. Questi sono i nomi dei ballerini che si esibiranno; Giovanna Adinolfi, Raffaella Artemisio, Kikka Caputo, Martina Casali, Ilaria Castaldi, Martina De Angelis, Roberta De Stephanis, Giorgiana Faitella, Beatrice Nano, Manuela Olmetti, Manuela Quaglia, Giada Ruscitto, Alice Scognamiglio, Chiara Starna, Sofia Tullo, Gaia Urso, Davide Zimey e Alessandra Zonno. Incontriamo Davide Zimey tra una parentesi e l’altra della sua frenetica giornata di lavoro in palcoscenico per capire meglio cosa spinge una Compagnia di prestigio ad usare per una festa della danza così importante come questa del Teatro Greco un’opera dal tema così provocatorio come può sembrare appunto “Fimmine”.

Davide partiamo dall’inizio, come nasce "Fimmine"?

"Sono un paio d'anni che per ogni spettacolo della nostra scuola ho creato delle coreografie che sono nello specifico delle vere e proprie Tarante, da qui oggi l’idea di creare uno spettacolo interamente dedicato alle donne del Sud, alla tradizione popolare delle zone più emarginate del Paese, ai colori e alla sua musica della gente del Sud, e a tutte quelle atmosfere che ormai vediamo soltanto nei vecchi film, con la mente e lo sguardo rivolto al passato e agli anni in cui non c'era ancora la tecnologia dei giorni nostri "

Cosa c'è in “Fimmine” di così diverso rispetto agli altri spettacoli della Millennium Dance Group?

"Innanzitutto una mia maggiore presenza. Tutti gli spettacoli della compagnia sono sempre stati ideati da Fabrizio Costa, che ne ha curato regia e la maggior parte delle coreografie. Con questo spettacolo, oltre alla mia ideazione, c'è un numero maggiore di pezzi miei. Con Fabrizio ci siamo subito intesi: lui sapeva cosa volevo fare io, e poiché ormai da tempo preferisce curare soprattutto le regie, ci siamo divisi le coreografie. Lui ha creato parecchi pezzi d'assieme pensando agli usi e ai costumi dell'epoca, lui è calabrese ed è cresciuto con questo tipo di cultura, io invece ho preferito concentrarmi su dettagli più particolari: le mie coreografie sono più d'atmosfera e in un certo senso raccontano delle storie. Abbiamo inoltre deciso di abbandonare alcuni approcci che per noi erano diventati quasi abituali, come l'uso del proiettore in scena, a favore di tanti elementi scenografici che in un certo senso ci aiutano credo a raccontare meglio queste storie."

Come sono allora queste vostre "Fimmine"?

"Sono donne prima di tutto, madri, mogli, lavoratrici, sante e peccatrici, fiere e dimesse. Lo spettacolo racconta una realtà in cui le donne non avevano ancora l'immagine che hanno oggi, un tempo le donne erano custodi del focolare domestico e le loro mansioni erano sempre le stesse. Cucinavano, badavano alla casa, crescevano i propri figli, andavano a messa, si confidavano tra di loro, lavoravano nei campi, andavano a lavare i panni al fiume...Io oggi sono voluto andare oltre, ed ho cercato di dare loro una voce: le Fimmine di questo spettacolo innanzitutto amano. Amano il proprio uomo, la propria terra, sono devote alla Madonna, figura religiosa femminile per eccellenza”.

Uno spettacolo dunque completamente “femminile”?

Praticamente si, anche se l'uomo è presente soltanto in un paio di passi a due: quello degli amanti e quello della "fuitina". Per il resto sono solo le donne ad essere raccontate, quando esse sono tradizionalmente da sole, nel loro mondo e nelle loro mansioni quotidiane.

Cosa dovrà aspettarsi il pubblico da questo show?

"Innanzitutto le musiche sono prettamente a tema. Abbiamo scelto proprio nella produzione vecchia e nuova, rigorosamente mediterranea. Abbiamo in serbo un paio di sorprese che non voglio rivelare per non rovinare la sorpresa di alcuni passaggi. Diciamo che abbiamo alzato un pochino l'asticella e abbiamo costruito uno spettacolo molto diverso dai nostri standard abituali”.

Possiamo dirle “In bocca al lupo maestro”?

“Certamente si. Vede, io credo che il meglio lo diano in quest’opera così complessa i nostri artisti, i ballerini che domenica calcheranno le scene del Teatro Greco. Se non avete altro da fare, domenica sera venite anche voi a vedere lo spettacolo, sono certo che vi piacerà. Sarà una serata indimenticabile, e non solo per noi, mi creda”.


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