La7, Renzi contro tutti “ Vi aspetto alla Leopolda”.

La nuova grande sfida politica di Matteo Renzi si sintetizza nello slogan che l’ex Presidente del Consiglio ha lanciato da giorni “Vi aspetto tutti alla Leopolda”. Come dire? Venite, ne sentirete di belle, e soprattutto chiariremo insieme le mille fake news di questi mesi contro di me. Contro Renzi una guerra mediatica senza precedenti.

di Gregorio Corigliano
Sabato 13 Novembre 2021
Roma - 13 nov 2021 (Prima Pagina News)

La nuova grande sfida politica di Matteo Renzi si sintetizza nello slogan che l’ex Presidente del Consiglio ha lanciato da giorni “Vi aspetto tutti alla Leopolda”. Come dire? Venite, ne sentirete di belle, e soprattutto chiariremo insieme le mille fake news di questi mesi contro di me. Contro Renzi una guerra mediatica senza precedenti.

La Leopolda è stata un crescendo di interesse politico, sociale cultural, sin da quando è stata inventata da Matteo Renzi. Negli anni l’interesse si è sempre più accresciuto. Non solo per il ruolo politico ricoperto dal senatore di Firenze, ma soprattutto per le sue intuizioni. Quest’anno il ruolo politico è cresciuto, perché Renzi è sempre sulla cresta dell’onda.

Sia quando era sindaco di Firenze, sia vieppiù quando era segretario politico del Pd, ed ancora di più quando è stato presidente del Consiglio di ministri. Gli anni successivi sembrava del tutto attenuato il peso politico dell’esponente di partito che non ha più – e non si capisce, a capire le motivazioni- i voti di un tempo, come rilevano i sondaggio, che non possono non essere veri. Invece…. C’è sempre un perché autentico dell’interesse di giornali e televisioni sulle dichiarazioni, i commenti, le iniziative di Renzi.

Si tratti di bloccare Renzi, quando dal Papetee aveva lanciato l’appello di “avere tutti i poteri”, sia quando aveva denunziato alla pubblica opinione l’incapacità politica di Conte di essere alla guida del governo del Paese, sia infine quando aveva proposto la presidenza del Consiglio per Draghi. Ancora oggi, che non c’è all’orizzonte l’elezione di un parlamentare sic et simpliciter ma nientedimeno che il Presidente della Repubblica.

Non che abbia –ancora- fatto nomi, ma ha messo in moto un meccanismo che lo tiene in piedi sul piano politico e che tutti trasformano in “manovre” destinate ad influenzare l’elezione del vertice de Colle. Per non parlare della storia della sua personale assenza al Senato, al momento del voto, sempre a Palazzo Madama del ddl  Zan.

Tutti hanno dato la colpa al suo mini partito ed al suo gruppo, per i voti mancanti, che hanno fatto esultare Salvini e le opposizioni, che hanno portato alla bocciatura del decreto Zan, che non è stato bocciato per colpa di Italia viva, quanto per i franchi tiratori da tornare in casa di Enrico Letta che, oggi, è diventato il capo del partito che, nei sondaggi, è tornato ad essere il primo partito, superando finalmente Fratelli di Italia e Lega.

Adesso l’interesse politico-mediatico è tornato per un intreccio diabolico tra finanziamenti alla fondazione Open di Renzi, alle conferenze che il leader fiorentino fa in giro per il mondo, ai quaranta voti di IV che sembrano, lo evidenziano tutti, indispensabili per l’elezione del Capo dello Stato. Ed allora se Renzi agisce è sempre in mezzo ai piedi col suo partitino, se Renzi non si muove… gatta ci cova.

Anche dalla Gruber non c’è stato un dibattito politico come è nelle tradizioni di un talk show, ma un assalto di tre gunner, contro uno. Gruber, Travaglio, Giannini che non hanno discusso ma hanno(tentato) tirato al bersaglio Renzi. Ognuno può pensarla come ritiene il presunto talk show, ma nel tiro al piccione hanno evidentemente sbagliato mira. Perchè il senatore di Rignano è uscito dal ring più arzillo di prima, ognuno con le armi che aveva.

E che conosciamo tutti. Era come se fossero in dieci contro uno, fatto è che si sa come è finita. Se avesse avuto tre tiratori scelti a sparare contro, non ci sarebbe stato scampo per nessuno. Se non sono stati feriti i tre dell’Ave Maria, neanche il senatore è stato toccato da palla alcuna.

Si badi bene, si intuisce, la situazione non era delle più felici, anche per i telespettatori fedeli della giornalista- ex parlamentare europea- cha ha scelto il video rispetto agli scranni di Bruxelles e Strasburgo per l‘amore che nutre fin da quando eravamo insieme nell’esecutivo del sindacato dell’Usigrai. Si è parlato, anche al di fuori del contesto attuale, di doppio gioco di Renzi. Ma quando mai: il gioco di Renzi è quello di pensare e di agire nell’interesse della politica.

C’è quando esagera, c’è quando va fuori le righe – ha detto che spiegherà tutto come, per esempio (non) hanno fatto Blair,Obama e soci. Lo so anch’io che se avesse vinto il referendum che non è stato votato da molti esponenti del Pd e Renzi ne era il segretario, l’ex sindaco di Firenze non sarebbe al 2% e, forse, avrebbe condotto il PD verso lidi più sicuri. C’è che parla di inaffidabilità di Renzi, senza avere il consenso di tutto il pd, anzi.

Non dimentichiamo chi ha tessuto la tela per l’elezione del presidente della Repubblica attuale, non mettiamo condizioni di sorta, per il prossimo. Anche perché di strade da percorrere non ce ne è una sola e non si sa se i partiti cambieranno nome, ruolo, posizione. Come quando Berlusconi votò per Letta, presidente del Consiglio. Saranno, tutti, questi, temi per la prossima Leopolda, giocoforza.


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