Musica, Dotan: fuori oggi il singolo "Diamonds In My Chest"
Primo estratto dal nuovo album "X-Energy", in uscita nel 2024.
(Prima Pagina News)
Venerdì 22 Settembre 2023
Roma - 22 set 2023 (Prima Pagina News)
Primo estratto dal nuovo album "X-Energy", in uscita nel 2024.
“Numb”, “No Words”, “There Will Be A Way”, “Mercy” ...Quattro Hit saldamente nelle classifiche per mesi, due dischi d’oro... Non (solo) in Israele o in Olanda, le due patrie natie di Dotan, ma in Italia.

Sì, il nostro Paese è come casa per questo artista e i numeri raccolti negli anni, i suoi successi sul nostro territorio sin dall’esordio, sono una conferma di un più ampio riscontro internazionale. Questo riconoscimento sancito dal Bel Paese è la conseguenza di una peculiarità, un valore intrinseco del Dotan artista e uomo: la professionalità.

Il cantautore, polistrumentista e produttore discografico israeliano naturalizzato olandese è un musicista, un perfezionista, non un entertainer che fa spettacolo tra fumi e luci, distraendo la platea dal contenuto.

Potremmo definirlo riservato, schivo, eppure Dotan ha bucato i nostri cuori, parlandoci direttamente. Come? Con la sua musica. Dotan si esprime in note, in pentagrammi, e il suo approccio professionale è un bell’esempio di come la qualità possa ancora trovare spazio tra le pieghe di un palinsesto o di una playlist.

Il singolo Diamonds In My Chest 

Un viaggio che batte al tempo neo-folk. Dotan torna da un viaggio attraverso il deserto della California, e oltre a documentare il percorso con la sua macchina fotografica, scrive un disco, il suo nuovo album in uscita nel 2024, di cui Diamonds In My Chest è l’apripista (dal 22 settembre ovunque per Energy).

In questo percorso ritrova appunto se stesso, torna alle origini del suo sound, tralascia l’elettronica, o meglio la tiene racchiusa tra le mani per far sfogare la sua chitarra acustica.

La ricerca di un sound più organico, in cui i suoni sintetici sono al servizio della scena e non attori protagonisti. Lo stile è sempre targato Dotan, ma il tessuto sonoro si rinnova per un senso di riscoperta delle radici.

Il Dotan che tutti abbiamo fin qui apprezzato era crepuscolare, meditativo, concavo: il Dotan odierno è più luminoso, più aperto: in una parola solare.

"Volevo sentire i cigolii della chitarra e le imperfezioni del suono, per renderlo grezzo". Così certifica la propria ispirazione odierna Dotan. I cigolii ci sono tutti, così come i cori da stadio del ritornello e la cassa in quattro che genera una naturale sensazione di musica live. Come un busker, artista di strada che però ha dalla sua l’effetto megafono di una grande produzione, una cassa di risonanza che si propaga da un ideale palcoscenico.

Il pubblico che dalle radio ascolterà Diamonds In My Chest sarà una teorica platea virtuale, con ramificazioni ipoteticamente infinite.

L’altro Dotan

Film, Serie TV. Anche se Dotan non è il classico entertainer, le forme del linguaggio dell’intrattenimento si sono accorte in massa della potenzialità della sua musica a corollario di immagini e sequenze. Ecco un elenco tra Serie e Film in cui è impossibile non riconoscersi come spettatori per almeno un titolo: Grey’s Anatomy, Pretty Little Liars, The 100, New Amsterdam, trailer di HBO Max, The Originals e altro ancora. Prossimamente: il film Netflix True Spirit.

E poi, Dotan, il talent scout. Basterebbe citare Lewis Capaldi tra le "scoperte" di Dotan. Il progetto 7 Layers Festival da lui fondato per consentire agli artisti in erba di trovare il proprio pubblico, è stato fondato nel 2016.

Eccone la genesi per voce dello stesso Dotan: “Sentivo di voler condividere il mio palco con artisti in cui credevo e che pensavo dovessero essere ascoltati da più persone. Tutto è iniziato con una serata in discoteca ad Amsterdam, il 31 gennaio 2017. Tre artisti, nessuna line-up annunciata in anticipo e un sold out da parte di un pubblico che aspettava di trovare la nuova scoperta preferita. Quella notte si è rivelata un momento così magico, che si è rapidamente trasformato in un vero e proprio 7 Layers Tours in cui ho avuto 3 artisti con me per un’intera settimana attraverso i Paesi Bassi e il Belgio, presentandoli a folle di persone che si fidano dei miei gusti.

La mia missione con “7 Layers” è sempre stata quella di puntare i riflettori sugli artisti emergenti nel mondo indie-folk. Sono molto grato per il punto in cui sono arrivato nella mia carriera e credo nella condivisione del palco con la prossima generazione. Avere uno spazio (che si tratti di serate in discoteca, festival o comunità online) in cui gli artisti possono mostrare il loro talento grezzo e invitare il pubblico a venire con una mente aperta per scoprire e ascoltare davvero nuova musica, è una cosa così bella!

Il mio obiettivo non è trovare la prossima grande star e averla prima su “7 Layers”, ma è molto speciale vedere come artisti come Lewis Capaldi, Dean Lewis o Tash Sultana passino, non molto tempo dopo, dal suonare su un palco di “7 Layers” ad uno stadio. Le persone vengono ancora da me per dirmi quanto sia stato speciale assistere ai loro primi spettacoli in un modo così intimo.

“7 Layers” è sinonimo di musica pura. Autenticità. Gli artisti salgono sul palco e suonano le loro canzoni esattamente come le hanno scritte. Solo loro e una chitarra o un pianoforte. Perché per me è lì che si trovano il vero talento e la connessione. La mia missione è aiutare più artisti a mettersi di fronte a più persone di quanto pensassero mai. Essere una voce autentica e reale in un tempo in cui la musica è così satura e frenetica. Oltre a ciò, voglio anche costruire una comunità con fan che amano la musica nello stesso modo in cui la amo io e sono sempre alla ricerca di nuova musica”.

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