Paolo Bolognesi presidente associazione familiari vittime, nel 40° anniversario della strage alla stazione - 2

l’intervento pronunciato questa mattina in Piazza Maggiore

(Prima Pagina News)
Domenica 02 Agosto 2020
Bologna - 02 ago 2020 (Prima Pagina News)

l’intervento pronunciato questa mattina in Piazza Maggiore

Quel 2 agosto 1980, alcuni di noi persero un parente, un affetto, la gioia di poter vedere crescere i propri figli, abbracciare i propri genitori o i propri fratelli. A un male così grande si soccombe, se non si crede a un bene altrettanto grande che possiamo fare insieme, se siamo in grado di educare al rispetto della vita, facendoci parte attiva nella società per continuare a perseguire giustizia e verità e per coltivare la memoria. Con questo intento, tre anni fa, tanti cittadini hanno aderito alla grande iniziativa “Cantiere 2 agosto - 85 storie per 85 palcoscenici”, con la regia di Matteo Belli voluta dall’Assemblea Legislativa della Regione Emilia Romagna e dalla nostra associazione. Un bel modo per far uscire la storia dai libri e farla rientrare nella città, una narrazione corale che, partendo dalla vita delle vittime, ha dato corpo a un modo diverso per rimettersi insieme e sentirsi cittadini. Tra le altre “Cantiere 2 agosto” ha prodotto una importante occasione alla scorsa commemorazione. Per la prima volta, era presente Horst Mader; Horst, nella strage, perse la moglie e due figli. Il terzo figlio lo salvò scavando con le mani tra le macerie. Aveva promesso a sé stesso che non avrebbe più messo piede in Italia. L’anno scorso tuttavia, colpito dalla toccante iniziativa di “Cantiere 2 agosto”, ha deciso di tornare a Bologna. Ad aspettarlo ha trovato i medici, oggi in pensione, che 40 anni fa, curarono lui e suo figlio e fecero una colletta per comprargli dei vestiti nuovi. Si sono abbracciati tutti, con i capelli bianchi e la memoria intatta. Le parole di Horst rimangono nel nostro cuore: “Nonostante il dolore che provo, volevo essere a Bologna perché la memoria è importante. Non bisogna dimenticare. E voglio che si sappia il bene che ho ricevuto qui”. Ecco. Questo è il significato di “Bologna non dimentica”. “Bologna non dimentica” nell’orologio fermo alle 10,25 e nel nome della stazione che si chiamerà 2 agosto, non certo per la nostalgia del dolore, ma per la speranza che combatte quel dolore. In questi 40 anni abbiamo camminato insieme e il percorso è stato lungo. Alcuni non ci sono più, come Lidia Secci, tra i fondatori dell’associazione e nostra consigliera molto impegnata fino alla sua scomparsa. Il loro ricordo vive nell’impegno che non ci stanchiamo di portare avanti continuamente e con modi sempre e rinnovati per trovare canali che arrivino alle nuove generazioni per trasmettere loro la memoria come educazione al futuro e perciò continua e continuerà il nostro lavoro di divulgazione testimonianza nelle scuole con la collaborazione eccezionale ed attenta della storica Cinzia Venturoli. Perciò continua e continuerà il “Concorso internazionale di musica 2 agosto”, giunto alla 26° edizione, valorizzando ulteriormente la ricerca di nuove musiche per dare sempre di più parole e note di speranza al futuro. Continuano le staffette “Insieme per non dimenticare il 2 Agosto 80” che da 39 anni percorrono le strade d’Italia per mantenere viva la memoria. Dopo la digitalizzazione di tutti i processi storici discussi nel tribunale di Bologna con i fondi stanziati dalla regione Emilia-Romagna, continuerà in modo sempre più importante la collaborazione con il Ministero dei beni culturali che ha deciso di investire ulteriori risorse nel portale dedicato alla Rete degli archivi per non dimenticare, rendendo consultabili per tutti anche i documenti giudiziari digitalizzati nell’ambito del protocollo con il Ministero della Giustizia, il Consiglio superiore della Magistratura e l’Archivio Flamigni. Questo importante progetto va avanti anche grazie a Cassa Ammende e dopo i lavori importanti di Bologna, Roma, Milano, Brescia, Firenze presto saranno digitalizzate, anche grazie al contributo di soggetti privati bolognesi, le carte del giudice Occorsio, del giudice Amato e i processi sulla destra eversiva romana. In questi 40 anni abbiamo camminato insieme e il percorso è stato ostacolato da chi, pur di nascondere verità inconfessabili, è ricorso ad ogni mezzo per tentare di fermare la nostra Associazione e il giusto corso della Giustizia. Ma in questi 40 anni abbiamo fatto tanta strada e proprio perché abbiamo camminato insieme, con voi, tante vittorie sono state ottenute: se una volta “Depistaggio” era solo un termine giornalistico, adesso è un reato; se una volta “Strage fascista” era solo una scritta su una lapide, che qualcuno voleva cancellare, ora è una verità storica e giudiziaria incontestabile, resa possibile dall’impegno di magistrati onesti e rigorosi e alla vigilanza democratica della cittadinanza, di ognuno di noi e soprattutto di voi, che in questi lunghi anni ci avete sempre rinnovato solidarietà, affetto e vicinanza. Il quadro delle responsabilità per l’orrore del 2 agosto 1980 non è ancora completo ma ormai è ben chiaro. Se l’Italia vuole diventare una grande Nazione democratica, l’utopia di arrivare ad individuare mandanti e ispiratori politici della strage di Bologna deve avverarsi. Solo così saremo finalmente liberi. Il processo che si aprirà presto contro i mandanti può veramente cambiare la storia d’Italia e far luce completamente su mandanti e ispiratori politici che hanno giocato 6 in prima persona per sconvolgere l’assetto politico-istituzionale del Paese. Non solo con la strage del 2 agosto, ma con operazioni precedenti e successive. E questo processo, lo dico con orgoglio, è anche frutto delle nostre lotte, è il contributo dell’Associazione dei familiari all’Italia democratica. Noi siamo vittime che chiedono giustizia e anche, allo stesso tempo, cittadini che contribuiscono al percorso democratico. E noi vi diciamo: questa è una storia che ci riguarda tutti e il cui finale dipende da tutti noi. GRAZIE” – (2 – FINE)


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