Ucraina, Natalia Iordanov. “Anche la danza muore, aiutateci a riprenderci la storia”

Forte e corale l’appello della maestra di danza, Natalia Iordanov, lei ucraina, in Italia alla guida di una tournée di ballerini famosi della sua terra, ma costretta a cancellare dal repertorio del suo corpo di ballo le grandi opere dei musicisti russi. Tutto questo- ci scrive la famosa artista ucraina- uccide non solo la musica, ma anche il cuore di ognuno di noi. Qui di seguito il testo integrale della lettera che abbiamo ricevuto.

(Prima Pagina News)
Lunedì 11 Aprile 2022
Como - 11 apr 2022 (Prima Pagina News)

Forte e corale l’appello della maestra di danza, Natalia Iordanov, lei ucraina, in Italia alla guida di una tournée di ballerini famosi della sua terra, ma costretta a cancellare dal repertorio del suo corpo di ballo le grandi opere dei musicisti russi. Tutto questo- ci scrive la famosa artista ucraina- uccide non solo la musica, ma anche il cuore di ognuno di noi. Qui di seguito il testo integrale della lettera che abbiamo ricevuto.

“Vi scrivo nella speranza che qualcuno ci possa aiutare. La nostra causa, il nostro progetto e il nostro corpo di ballo: abbiamo organizzato una gara di solidarietà partita dal Teatro Comunale di Ferrara insieme al direttore del teatro Marcello Curvino, (progetto” Il Teatro per Ucraina”, con due grandi classici di Giselle e Il Lago dei Cigni insieme al corpo di ballo Ucrainian Classical Ballet.

Il balletto è composto dai ballerini di danza classica che provengono dai teatri più importanti di Ucraina. Ieri all’ arrivo del Teatro Sociale di Como ci siamo trovati ad affrontare un problema non di poco conto. In mezzo all’ arte, alla musica, alla cultura teatrale ecco che spunta la politica, vietando a noi e altri artisti di utilizzare le opere russe: una situazione assurda per ballerini professionisti come noi. La situazione che si è creata è, per noi, molto dolorosa. Siamo stati costretti, nostro malgrado, a non portare in scena “Il lago dei cigni” di Čajkovskij, sostituendolo con “Giselle”. Noi diciamo sempre che la danza non ha confini e che l’arte e la cultura non c’entrano con la guerra, ma in questo caso, benché possa sembrare assurdo, purtroppo c’entrano, eccome.

Io Natalia Iordanov, manager e direttore responsabile della tournée in Europa della compagnia del Balletto Classico dell’Ucraina, mi rammarico profondamente per la decisione assunta dalla National Opera of Ukraine, che ha chiesto di non mettere in scena il capolavoro del compositore russo.

I danzatori del nostro corpo di ballo sono dipendenti di teatri molto importanti, è il caso, ad esempio delle étoiles dell'Opera Nazionale dell'Ucraina, Olga Golitsya e Iurii Kekalo, danzatori di primissimo piano internazionale e giunti a teatro ieri hanno cominciato a ricevere comunicazioni in cui veniva loro intimato di non danzare “Il lago dei cigni”,  pena il licenziamento. Naturalmente i danzatori si sono preoccupati moltissimo e per questo, abbiamo proposto al Teatro Sociale la sostituzione con “Giselle”, un altro classico della grande musica.

Abbiamo recuperato i costumi e le scene che erano a Ferrara, dove avevamo rappresentato lo spettacolo e alle ore 20.10 di ieri  arriva il furgone e in 20 minuti nostri tecnici con i tecnici del Teatro Comunale di Ferrara e del Sociale di Como riescono a montare le scenografie di Giselle. E così finalmente lo spettacolo è andato regolarmente in scena con 10 minuti di ritardo.

Mi dispiace però che la cultura diventi fatalmente oggetto di strumentalizzazione politica. Io credo fermamente che Čajkovskij non abbia nessuna colpa dei terribili crimini di guerra commessi da Putin e dal suo esercito in queste settimane, e anzi spero che si possano tornare al più presto a danzare i suoi celeberrimi balletti.

Sarebbe davvero triste rinunciare a tanta bellezza. La danza non deve avere confini. Purtroppo, però, la tensione è comprensibile. Non dimentichiamo che in Ucraina, Putin e il suo esercito stanno compiendo un autentico genocidio.

Non bombardano solo gli obiettivi militari, ma uccidono in modo crudele e gratuito i civili, le donne e i bambini indifesi. La nostra compagnia sta vivendo questa tragedia da lontano. Molti di noi hanno familiari e amici sotto le bombe, nelle zone più colpite. La nostra arte vuole portare al pubblico un messaggio di pace e speranza, attraverso la bellezza della danza e dare voce a tutto ciò che sta succedendo in Ucraina. Aiutateci a non morire”.  Cordialmente, Natalia Iordanov. (pn)


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