Breaking news Infrastrutture - Milano-Cortina: la fiamma olimpica arriva in Italia, ad accoglierla Mattarella

La cerimonia di consegna si è svolta nello stadio Panathinaiko di Atene, in Grecia.

(Prima Pagina News)
Giovedì 04 Dicembre 2025
Roma - 04 dic 2025 (Prima Pagina News)

La cerimonia di consegna si è svolta nello stadio Panathinaiko di Atene, in Grecia.

La fiamma olimpica tornerà in Italia quest'oggi. A vent'anni dopo l'evento di Torino 2006, i Cinque Cerchi tornano ad illuminare il Paese, con il loro significato universale, sancendo un passaggio decisivo per il conto alla rovescia prima dei Giochi di Milano e Cortina.

La cerimonia di consegna della fiamma si è svolta ad Atene, nello Stadio Panathinaiko: a fare da sfondo al solenne passaggio della torcia nelle mani del presidente della Fondazione Milano-Cortina, Giovanni Malagò, sono stati i solenni marmi dell'impianto, custodi della tradizione dei Giochi Olimpici e del messaggio in essi intrinseco.

La fiamma è attesa alle 18 alla Vetrata del Cortile d'onore del Quirinale, dove sarà accolta dal Capo dello Stato, Sergio Mattarella.

Alla cerimonia hanno partecipato anche il Presidente del Coni Luciano Buonfiglio, con il Segretario Generale Carlo Mornati e la Vicepresidente Vicaria Diana Bianchedi, i sindaci di Milano, Giuseppe Sala, e di Cortina, Gianluca Lorenzi, e l'Ambasciatore d'Italia in Grecia, Paolo Cuculi.

A impreziosire l'arrivo della fiaccola nello stadio, due teodofori d'eccezione: gli olimpionici tricolore Jasmine Paolini (tennis) e Filippo Ganna (ciclismo). L'accensione della fiaccola, invece, era stata onorata da Stefania Belmondo (sci di fondo) e Armin Zoeggeler (slittino).

A dare il via alla cerimonia è stata la proiezione dello spettacolo della squadra di "Gymnastics for All - Wolves Team", con le coreografie firmate da Olimpia Dragouni, affiancate dalla cantante ellenica Klavdia. Poi, i presenti sono stati allietati dal coro della Scuola italiana di Atene, con la partecipazione della compagnia Tam Ballet di Milano e di 100 danzatori.

Quindi, il momento formale: la Grande Sacerdotessa Mary Mina ha acceso l'ultima torcia per consegnarla al Presidente del Comitato Olimpico Ellenico, Isidoros Kouvelos. Quest'ultimo, ha sottolineato l'importanza del momento, che ogni volta si rinnova per consolidare le radici con l'olimpismo, ha poi consegnato la fiamma olimpica all'Italia.

A ricevere la consegna è stato Malagò, che ha raccolto con orgoglio il testimone, sottolineandone il significato: "Oggi è un momento magico per tutti noi, mentre ci prepariamo a riportare la sacra fiamma olimpica sul suolo italiano per la prima volta dopo vent'anni. Essere qui, in questo stadio storico, ci ricorda con emozione l'onore che ci è stato concesso e il prezioso tesoro che porteremo a casa con noi. L'Italia è orgogliosa del suo patrimonio olimpico, delle atlete e degli atleti, come Jasmine Paolini e Filippo Ganna, Stefania Belmondo e Armin Zoeggeler, che ci hanno rappresentato in questo viaggio in terra greca, in nome dell'eccellenza che ci caratterizza", ha detto.

''Siamo pronti a scrivere il prossimo capitolo nella storia: nel 1960, quando Roma ospitò i Giochi olimpici e paralimpici, avevo poco più di un anno. Quell'edizione fu dominata dall'immagine della leggenda etiope Abebe Bikila che vinse la maratona a piedi nudi sotto l'Arco di Costantino.

L'ultimo tedoforo della staffetta della torcia di quell'anno era un altro corridore: Giancarlo Peris, un atleta poco conosciuto di 19 anni che era stato scelto come vincitore del campionato studentesco di corsa campestre nella provincia di Roma. Forse non era un campione affermato sulla scena mondiale, ma Peris simboleggiava un'era vivace e più ricca di speranza per l'Italia. E sessantacinque anni dopo, a Milano Cortina, puntiamo a sfruttare ancora una volta quello spirito italiano pieno di vita.

Attraverso questo spirito ispireremo e uniremo il Paese e il mondo mentre ci riuniamo per celebrare i preziosi valori olimpici: eccellenza, amicizia e rispetto", ha concluso Malagò.

''Sono momenti - ha detto il presidente del Coni, Luciano Buonfiglio - che viviamo con grande intensità dentro di noi. Penso al lavoro svolto dalla candidatura ad oggi, le centinaia di persone che ci lavorano, tutti quelli che si impegnano per fare in modo che il nostro Paese faccia bella figura, la Fondazione Milano Cortina 2026, il Coni, il Governo, le Regioni, i Comuni, i volontari e la fiaccola che da oggi percorrerà tutta l'Italia.

Vorrei che questa torcia ci porti a essere tutti ancora più uniti e coesi quando si tratta della prestazione del nostro Paese. Specialmente quando siamo all'estero ci rendiamo conto di quanto siamo apprezzati e a volte non ce lo diciamo. Ogni tanto farebbe piacere essere orgogliosi e fieri di quello che stiamo facendo.

Impianti? Non si vive di sole opere di bene, ma anche di legacy. Questo percorso deve dimostrare che l'Italia vuole realizzare tante belle cose a favore delle città, dei cittadini, delle ragazze e dei ragazzi. Senza diversità, nel mondo olimpico e in quello paralimpico.

Il sogno è che inizi un piano per le infrastrutture sportive, per l'impiantistica sportiva, perché le società sportive, che hanno fatto tanto in questi anni per lo sport italiano, meritano e devono continuare a essere sotto l'attenzione del Governo e del Ministero dello Sport, perché lo sport produce benessere, uno stile di vita sano, un esempio di come ci si deve comportare quotidianamente".


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