Il 17 novembre 2022 aveva accoltellato due donne cinesi e una colombiana.
In evidente stato di alterazione psicofisica dovuto verosimilmente all’abuso di alcolici, ha tentato di accedere nell’abitazione del compagno della madre – nei confronti della quale ha un divieto di avvicinamento – colpendo con calci la porta dell’appartamento e minacciandolo.
L'uomo aveva il divieto di tornare a Frosinone per 3 anni.
La moglie del dissidente kazako: "Decisione giusta". Piantedosi: "Vicino ai poliziotti condannati".
Contro gli agenti vennero scagliati pietre, bombe carta e ordigni incendiari.
L’affresco, risalente alla prima metà del Quattrocento, è stato liberato dalle ridipinture applicate tra Ottocento e Novecento.
I due sono stati condotti presso la casa circondariale di Arezzo, a disposizione della locale Procura della Repubblica che ha aperto un fascicolo d’indagine a loro carico.
Al momento è in corso l'interrogatorio del giovane.
Si ipotizza l'omicidio-suicidio. A dare l'allarme è stato il padre del bambino.
Ad allertare il 112 è stata la figlia minorenne.
"È indispensabile, e non più procrastinabile, che vengano immediatamente disposti sopralluoghi tecnici accurati, in grado di verificare l'entità dei danni, la sicurezza dei locali e la piena agibilità dell'intero piano".
Dalle perquisizioni effettuate durante l’indagine è anche emerso che il gruppo criminale aveva a disposizione armi da fuoco, che sono state sequestrate.
La vittima ha riportato vari traumi per i colpi inferti, tra cui una lesione al midollo spinale.
L'organizzazione era dedita al traffico di cocaina ed eroina.
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