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Olga Basso, la sua storia dal Veneto in Puglia lungo la Via Francigena, il lungo cammino e l’incontro con la Presidente Pro Loco Cerignola, Maria Vasciaveo
Olga Basso, la sua storia dal Veneto in Puglia lungo la Via Francigena, il lungo cammino e l’incontro con la Presidente Pro Loco Cerignola, Maria Vasciaveo
di Francesco Tortora
Olga Basso cammina, lungo i percorsi della Via Francigena, cammina a lungo. Con lei si muove la Storia di tutti i pellegrini che dall’antico passato si muovevano dal Nord Europa per giungere -passo dopo passo- nel buon tempo e nella tempesta, fino a giungere in Terra Santa.
Per capire di quale Storia si sta parlando, dobbiamo andare indietro fino al Tempo della dominazione longobarda che lascia il posto alla dominazione dei Franchi, così la Via di Bardone cambiò il nome in Via Francigena, cioè “Strada originata dalla Francia”, nome che -oltre alla Francia- raccoglie successivamente anche la Valle del Reno ed i Paesi Bassi.
In quel periodo è via via aumentata anche l’area coperta dal tratto che diventò il principale asse di collegamento tra Nord e Sud dell’Europa, un tratto per il quale transitavano pellegrini ma anche eserciti e mercanti. “Camminare con queste temperature non è facile. Ma non lo è stato nemmeno pochi giorni fa, quando mi son ritrovata nelle erbacce alte fino alla cintola, sotto la pioggia e la grandine”, dice Olga intervistata nel Bar Roma, mentre gusta un gelato che ha reso famosa la famiglia Perrucci.
“Ieri ho percorso un tratto di 37 chilometri circa, col caldo è stata dura”. Olga parte dal Veneto, ha fatto una sosta a Roma e sempre in cammino è giunta fino a Cerignola. Ha riposato per la sera presso la Tenuta Ripalta della famiglia Leone. E’ stata ospitata presso la sua abitazione da Maria Vasciaveo, presidente della locale sede della Pro Loco che l’ha anche fatta rifocillare, pranzare in casa e poi le ha fatto da guida nel Museo del Grano e delle Fosse Granarie che è proprio nelle cure della Pro Loco di Cerignola, in Provincia di Foggia.
“Ho cominciato due anni fa, pensando al tratto della Via Francigena del Sud e dopo aver raccolto informazioni attraverso il sito web che mette in contatto ed informa in modo ufficiale tutti i pellegrini che siano interessati a percorrerne parte più o meno grande nel nostro territorio nazionale. Ieri ero a Stornarella, ho percorso il tratto fin qui a Cerignola, 37 chilometri circa.
Per strada, lungo il cammino si possono incontrare problemi come i tanti cani randagi anche talvolta aggressivi ma è anche vero che camminando si può godere della vista di tante bellezze naturalistiche e architettoniche come facilmente accade nel nostro Paese”. Soprattutto nel Sud vi è da considerare la differente organizzazione e pianificazione dei tratti della Via Francigena, i cartelli e le indicazioni si fanno sempre più rade e difficili da trovare, quando vi sono. “Nella mia esperienza personale, ho potuto constatare che man mano che mancavano i cartelli, ho trovato sempre più persone.
In questo modo, il patrimonio umano, il calore della gente del Sud, mi ha accolto con affetto, dandomi ospitalità, cibo, protezione e tutte le informazioni che solo il buon cuore della gente del luogo può darmi, molto meglio di fredde indicazioni turistiche, cartelli o informazioni attraverso le vie del web. Tutto questo è quel che ho trovato qui nel Sud e qui da voi soprattutto”. Attraverso l’esperta sapienza del territorio e delle tradizioni culturali locali, Maria Vasciaveo non solo ha personalmente ospitato Olga in casa ma l’ha anche accompagnata -quale guida turistica professionale qual è- nel Museo del Grano e delle Fosse Granarie, un unicum nel suo genere e che si affaccia su un bene protetto dalla Sovrintendenza, le fosse granarie, appunto.
Un incontro di donne, un incontro di anime belle. Il cammino di Olga riprende, andando sempre più a Sud ed immaginando la Terra Santa, sempre meno lontana da raggiungere.