Calcio, Lettera aperta a Roberto Fabbricini: Perché il mondo del calcio dimentica i nostri morti?

Il calcio non si ferma mai davanti a niente, ignorando persino che oggi in Italia è Giornata di Lutto Nazionale.

di Maurizio Pizzuto
Sabato 18 Agosto 2018
Roma - 18 ago 2018 (Prima Pagina News)

Il calcio non si ferma mai davanti a niente, ignorando persino che oggi in Italia è Giornata di Lutto Nazionale.

Caro Presidente, Caro Commissario, oggi non possiamo non scriverle queste poche righe, ma il dubbio che ci assale è davvero grande.

C’è una domanda terribile a cui noi oggi non riusciamo a dare una risposta convincente, ed è questa: “Perché il nostro sport dimentica così facilmente le nostre tragedie nazionali?

Perché, soprattutto il mondo del calcio non si ferma mai davanti a niente, ignorando persino che oggi in Italia è Giornata di Lutto Nazionale, e insieme al Genoa e alla Sampdoria potevano fermarsi anche tutte le altre squadre italiane?”

Immaginiamo che gli interessi economici, legati alla pubblicità, legati ai diritti televisivi, legati magari a qualcos’altro ma di cui nulla sappiamo, impedisca di fatto che la machina del calcio possa fermarsi anche per un sabato e una domenica soltanto, ma alla fine l’immagine che ne viene fuori di questo suo e nostro mondo è un’immagine infelice, negativa, da rinnegare e da dimenticare.

Caro Presidente, ci perdoni se oggi interveniamo su questi temi, ma vorremmo ricordare a noi stessi qualche data e qualche cifra, che non tutti forse in questo Paese vogliono ricordare. 24 agosto 2016, l’Italia piange 299 morti per il terremoto di Amatrice. Nonostante questo il sabato successivo a quella immane tragedia tutta la Serie A scese regolarmente in campo.

18 gennaio 2017, l’Italia piange 29 morti per la valanga di Rigopiano. Nonostante questo il sabato successivo a quella immane tragedia tutta la Serie A scese regolarmente in campo.

La storia si ripete.

14 agosto 2018 , l’Italia piange 41 morti per il crollo del Ponte Morandi a Genova. Nonostante questo oggi, sabato 18 agosto, appena tre giorni dopo quella immane tragedia tutta la Seria A scende regolarmente in campo.

Non aggiungo altro.

Per fortuna Genova e Sampdoria hanno trovato il modo per fermarsi, ma sarebbe stato bello se lo avesse fatto per intero il mondo del calcio italiano.

Nessuno meglio di Lei signor Presidente conosce la meravigliosa tradizione del nostro mondo sportivo e soprattutto del nostro calcio, ma ci sono momenti in cui anche il suo mondo dovrebbe trovare la forza di fermarsi.

Mi chiede perché? Perché per noi il lutto rimane sacro, e guai a dimenticare i nostri morti.

Oggi è toccato a loro, domani potrebbe toccare a noi, a me, a lei, alle nostre famiglie, perché non fermarsi?

Una partita o l’esordio di Cristiano Ronaldo non è un problema di Stato. Per fortuna è una piccola cosa rispetto ai lutti di queste ultime ore. Non Crede?

Ci scusi se l’abbiamo disturbata.


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