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Pensieri in tempi del lockdown.
Pensieri in tempi del lockdown.
Ci è stato sempre ripetuto, inculcato potremmo dire, che il popolo italiano è il più libero ed il più buono, con la Costituzione più bella al mondo. Su questo ci siamo crogiolati per troppo tempo ed in troppi. Ritengo sia venuto il momento di riflettere su questi luoghi comuni, complice anche il Covid19 , con tutto ciò che ha generato.
Solo accenni, nella speranza di aprire un dibattito costruttivo, libero da condizionamenti di parte. Per me è stato devastante il modo in cui è stata gestita la crisi a livello politico, in particolare dalla maggioranza, alla quale partecipano partiti che si richiamano ai valori della Resistenza, con un Presidente del Consiglio professore di Diritto.
In pochi giorni, sulla base di una reale emergenza sanitaria, senza che il Parlamento potesse esprimersi in proposito (l'abuso dei decreti legge e delle votazioni di fiducia è sotto gli occhi di tutti) siamo stati allontanati dai posti di lavoro,dalle Università e dalle scuole, chiusi nelle case in cui ci trovavamo in quel momento, separati dai parenti e dagli amici, con l' unica "concessione" -o quasi - di poter andare ad approvvigionarci di generi alimentari di prima necessità, uno solo per famiglia, sotto il controllo di tutte le innumerevoli forze di polizia del nostro Paese: Carabinieri, Polizia di Stato, Guardia di Finanza, Polizie locali ( comunali e provinciali) e via dicendo.
Unica misera protezione da qualsiasi rilievo una sorta di lasciapassare / auto dichiarazione via via modificato da successivi DPCM, sempre da sottoporre al vaglio dei controllori in grado di comminare immediate sanzioni pecuniarie, con risvolti anche di carattere penale. In qualche occasione, rara per fortuna, anche i parlamentari sono stati chiamati a rispondere dei loro spostamenti, cosa che non esito a definire un gravissimo sopruso.
Ed anche oggi non è finita, In attesa che sia reso noto il testo dell'ennesimo decreto legge approvato dal Consiglio dei Ministri "salvo intese" , già ci è stato preannunciato che ,per il bene comune,è stata varata una manovra finanziaria mai vista prima che, forse, ma è tutto da verificare, darà aiuti in questo momento di crisi,incrementando il nostro deficit, il debito pubblico, il debito nostro e dei nostri figli e nipoti in maniera mai vista prima tutta insieme. E senza dibattito e confronto parlamentare: per rispettare l'obbligo di conversione in legge entro sessanta giorni.
Il Ministro Gualtieri ha già chiesto ai parlamentari della maggioranza di non presentare emendamenti; se, come è logico e prevedibile, i parlamentari della minoranza cercheranno di introdurre modifiche al testo, scatterà la tagliola della "fiducia", da sempre considerato un modo antidemocratico di imporre forzatamente la volontà del più forte numericamente. Chi ha qualche anno in più ricorderà certamente le epiche battaglie sul presunto abuso dei decreti legge tra le opposizioni ( PCI e MSI soprattutto) e i partiti di maggioranza ( in vari modi e tempi DC, PSI, PRI ,PLI, per ricordarne solo alcuni) e sull'amara considerazione che "di troppa fiducia, si muore".
Ed ancora pesano e peseranno sul nostro vivere quotidiano le limitazione dettate da "fantomatici" comitati tecnico-scientifici e fatte proprie dal Governo, a volte in contrasto con i Governi Regionali. Divieti su divieti, di cambiare Regione, di raggiungere le case diverse da quella indicata come abitazione principale; prescrizioni limitative di tutto e su tutto, a volte prive di buon senso comune, come le misure di separazione che variano ...di metro in metro...uno, due, due e mezzo, quattro.
Però con la concessione per gli uomini di togliersi la mascherina in caso di rasatura della barba, le donne invece devono andare dall'estetista con la mascherina e quindi...nessuna operazione estetica sugli eventuali peletti sopra al labbro.
Si potrebbe continuare all'infinito, con esempi e fatti ben più rilevanti ma, come ho detto vorrei incrementare il dibattito sulla nostra Costituzione. E' la più bella al mondo? quella che ci garantisce meglio ? presenta delle pecche di cui non ci eravamo accorti? è stata in qualche modo violata? Voglio raccontarvi come sono arrivato a questo sfogo, a sollecitare questo dibattito. Sono stati due fatti apparentemente ininfluenti e diversi uno dall'altro.
La morte di Rolf Hochhuth, autore negli anni Sessanta de "Il Vicario" e la visione di un film in francese, il cui titolo italiano è " Il leone del deserto". Cosa li accomuna? Una banalità in apparenza, una violazione dei più elementari diritti in realtà. Sia il testo di Hochhuth che il film dedicato a Omar al - Muktar, sono stati rappresentati in Italia solo una volta.
Poi censurati. Il primo perché affrontava la delicata questione dell'atteggiamento di Papa Pio XII di fronte al nazismo ed il suo silenzio sulla Shoa, il secondo perché mostrava i delitti ordinati e commessi da Graziani nel corso della guerra contro i partigiani libici.
Non abbiamo riflettuto su quanto siano state pesanti quelle censure che ci sono state imposte con i tribunali e sulla loro irrazionalità alla luce delle più elementari libertà che ci dovrebbero essere garantite dalle leggi ordinarie e dalla Costituzione.
Ecco perché ho timore ogni volta che si trascura di osservare sino in fondo i dettami costituzionali.