Fondazione Murialdi, “Reiscriviamo all’albo i giornalisti ebrei radiati dal fascismo”, da oggi un libro importante
Per iniziativa della Fondazione sul Giornalismo Paolo Murialdi sono stati ora pubblicati gli atti del convegno con cui il 19 febbraio dello scorso anno sono stati ricordati i giornalisti ebrei. Il Direttore Generale della Fondazione Giancarlo Tartaglia parla di una iniziativa di grande valore storico e morale.
di Pino Nano
Martedì 12 Gennaio 2021
Roma - 12 gen 2021 (Prima Pagina News)
Per iniziativa della Fondazione sul Giornalismo Paolo Murialdi sono stati ora pubblicati gli atti del convegno con cui il 19 febbraio dello scorso anno sono stati ricordati i giornalisti ebrei. Il Direttore Generale della Fondazione Giancarlo Tartaglia parla di una iniziativa di grande valore storico e morale.
L’anno della grande speranza, nella lotta al Covid, ma anche delle mille incognite, per gli stessi motivi e per un quadro politico-economico mondiale attraversato da continue tensioni, è una sfida per chiunque, come la piccola casa editrice romana, faccia della cultura e della sua diffusione una mission.

Il 2021 di All Around Edizioni propone ai suoi lettori ben dieci nuovi titoli, il primo di questi interamente dedicato ai giornalisti ebrei, e dato alle stampe per conto della Fondazione sul Giornalismo Paolo Murialdi.

Il 16 febbraio 1940, 30 giornalisti di religione ebraica vennero radiati dall’Albo dei giornalisti in seguito all’applicazione delle leggi razziali.

A distanza di 80 anni, la Fondazione “Paolo Murialdi”, in collaborazione con la Comunità Ebraica di Roma, quasi un anno fa, il 19 febbraio 2020, ha voluto ricordare quell’evento nella sede della Fondazione, a Roma con un dibattito a più voci di grande respiro culturale e storico.

Il Direttore Generale della Fondazione Giancarlo Tartaglia, che è stato anche storico e indimenticabile uomo guida della Federazione Nazionale della Stampa Italiana, parla di una iniziativa di grande valore storico e morale. Ancora una volta è lui l’uomo macchina di questa importante iniziativa a favore della stampa “calpestata e mortificata dalla storia”.

Introdotto dal presidente Vittorio Roidi, Enrico Serventi Longhi, autore di una ricerca negli archivi della Fondazione sulle epurazioni della categoria, l’incontro di Roma ha ripercorso la vicenda e raccontato alcune delle storie personali e professionali di questi giornalisti.

A Massimo Finzi, assessore alla Memoria della Comunità Ebraica di Roma, e Silvia Haia Antonucci, responsabile dell’Archivio storico della Comunità, è toccato poi il compito di commentare quello che accadde prima della Seconda guerra mondiale e quanto sta accadendo oggi, con gli episodi di intolleranza che si stanno verificando in Italia.

Il volume che oggi raccoglie gli atti di quel convegno ospita una serie di interventi importanti che portano la firma di Vittorio Roidi, Enrico Serventi Longhi, Silvia Antonucci, Massimo Finzi, Paola Spadari, Romano Bartoloni, e Margherita Martelli. (Pino Nano)

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