Grandi Giornalisti, Renato Cantore, “Harlem Italia”, un bagno di emozioni
Italiani d’America. “Leonard Covello e Vito Marcantonio, un’amicizia per tutta la vita, due destini indissolubilmente legati a quello del popolo di Harlem, dove i “lazzaroni indesiderabili” provarono, e riuscirono, a diventare buoni cittadini americani senza rinnegare la propria identità”.
di Pino Nano
Giovedì 24 Novembre 2022
Roma - 24 nov 2022 (Prima Pagina News)
Italiani d’America. “Leonard Covello e Vito Marcantonio, un’amicizia per tutta la vita, due destini indissolubilmente legati a quello del popolo di Harlem, dove i “lazzaroni indesiderabili” provarono, e riuscirono, a diventare buoni cittadini americani senza rinnegare la propria identità”.

Nessuno meglio di Renato Cantore, scrittore e giornalista lucano, ci ha raccontato meglio in tutti questi anni l’emigrazione italiana in America, soprattutto quella di successo, e nessuno meglio di lui ha saputo offrirci con le sue cronache radiotelevisive emozioni e sensazioni per anni taciute o volutamente nascoste dagli studiosi più accreditati della Little Italy,un racconto il suo dalle tinte forti, appassionato, coinvolgente e intimo insieme, di un Italia che oltre Oceano ha contribuito a rendere forte la grande economia america, una letteratura avvolgente fresca modernissima, testo ideale per la sceneggiatura di un film di successo. Romanziere prestato al giornalismo, più scrittore che dirigente della RAI come lui lo è stato per lunghissimi anni, caposcuola in tutti i sensi, oggi Renato Cantore torna in libreria con il suo ultimo successo editoriale,”Harlem,Italia”, Edizioni Rubbettino, quasi un manifesto del lungo viaggio verso Ellis Island e poi ancora nel cuore più interno degli States.

Un racconto di straordinario effetto mediatico:“Accolti con sospetto, sfruttati e sottopagati, stipati in case malsane e fatiscenti, cacciati finanche dalla loro chiesa, gli italiani arrivati a fine Ottocento a East Harlem, in gran parte dalle regioni povere del sud, diventarono in pochi decenni la più grande comunità italo-americana di New York”.

Renato Cantore ci racconta questa volta di una comunità forte, dignitosa, gelosa della propria identità ma aperta al confronto con altri popoli e altre culture, guidata da leaders illuminati e visionari.

“Contrariamente a tanti italiani di successo, Leonard Covello, educatore e sociologo, e Vito Marcantonio, avvocato e uomo politico, pur avendone la possibilità, decisero di non lasciare mai il ghetto dei migranti, di condividerne la vita e le speranze. Il loro “sogno americano” non era quello di salvarsi da soli, ma di crescere insieme alla comunità, guidandola verso importanti conquiste: il riconoscimento della lingua italiana, la scuola di comunità, alloggi dignitosi, i diritti di cittadinanza, una rete di protezione sociale, condizioni migliori di vita e di lavoro”.

Un nuovo saggio sugli Italiani d’America, una nuova ricerca storica, una nuova sfida a se stesso, che potrebbe oggi  portare Harlem Italia , come lo è stato in passato con altri suoi libri, ai vertici delle classifiche nazionali, un libro questa volta degno dei più importanti festival nazionali dell’editoria e della letteratura.

Ma chi è in realtà l’autore del romanzo?

Autore di testi per programmi radiofonici e televisivi, nel 1979, Renato Cantore vince ancora giovanissimo un concorso nazionale per praticanti giornalisti bandito dalla RAI e viene assunto presso la sede regionale per la Basilicata. Negli anni, collabora con testate nazionali. In particolare, nel 1984 partecipa alla prima sperimentazione di ‘Televideo’ e nel 1985 lavorato nelle redazioni romana e milanese di ‘Linea diretta’, con Enzo Biagi.Nel 1999 viene nominato caporedattore del TGR Basilicata, incarico che ricopre per oltre dieci anni. Sotto la sua gestione, il TGR lucano, ottiene importantissimi risultati in termini di ascolto. Pensate che nel 2009, lo share medio dell’edizione delle 14 era superiore al 50 per cento, record nazionale, e di apprezzamento. Nel 2004, il TGR Basilicata aveva già ottenuto due riconoscimenti internazionali: il Premio “Eco” della stampa ecologica internazionale a Ohrid, Macedonia, e il premio “Green Vision” a San Pietroburgo, in Russia.

Allora lavoravo in Rai come lui, e ricordo che c’èra una battuta che allora circolava nelle riunioni di lavoro che il direttore della Testata Giornalista Regionale della RAI Angela Buttiglione teneva a Borgo Sant’Angelo sede storica della TGR, ed era questa: “Seguite il modello Cantore”.

Gioco forza, per i capiredattori più giovani, non si poteva non riconoscere a Renato Cantore il carisma e l’autorità del grande “saggio della televisione”. Nel 2010, per sei mesi, dirige il TGR della Puglia. Nell’Agosto dello stesso anno, riceve l’incarico di coordinare la produzione di tutti i telegiornali regionali per i 150 anni dell’Unità nazionale. Sarà per lui e per quelli che con lui lavorarono a questo progetto così unico nella storia della televisione italiana una esperienza davvero esaltante. Dal gennaio 2012 curato in prima persona l’informazione della TGR da e per le comunità regionali italiane nel mondo. E nel luglio 2015 Vincenzo Morgante lo nomina Vice Direttore della Testata giornalistica regionale della Rai.

Dal primo novembre 2016 ,è anche il nuovo Responsabile della Redazione Giornalistica della Sede RAI in Calabria. Alla Sede Rai della Calabria Cantore succede di fatto al giornalista Alfonso Samengo, nel frattempo nominato Vice Direttore di RAI Parlamento, con il compito di “traghettare la redazione verso il futuro”, preparando le basi per la nomina del nuovo Caporedattore Responsabile della redazione calabrese della RAI. Come dire: dopo Alfonso Samengo, e dopo i successi importantissimi in termini di ascolti portati a casa dalla dalla TGR calabrese, la direzione di Testata decide di mandare in Calabria uno dei suoi dirigenti più autorevoli e più intelligenti per “tracciare il solco del futuro” della Sede calabrese. Non si poteva optare per una scelta più intelligente di questa, ma il Direttore della TGR Vincenzo Morgante, sapeva bene cosa avrebbe potuto rappresentare la nomina di Renato Cantore in Calabria, un giornalista di  grande valore alla guida quindi di una redazione chiamata a gestire e a raccontare una regione difficile, dai contorni non sempre ben decifrabili, e dai problemi a volte pesantissimi e insoluti. Ma tutta la storia del Sud del Paese è fatta di queste anomalie e contraddizioni storiche senza pari.

Importante anche il suo ruolo operativo all’interno del sindacato dei giornalisti, Renato Cantore passerà infatti alla storia del giornalismo italiano per essere stato fondatore e presidente dell’Associazione della Stampa della Basilicata, e poi ancora membro del Consiglio Nazionale della Federazione Nazionale della Stampa per dieci anni. Oggi è Presidente di “forMedia”, ente no-profit per la formazione e l'aggiornamento professionale dei giornalisti e ha al suo attivo la pubblicazione di tre diversi volumi: “Lucani altrove, un popolo con la valigia”, Memori, Roma 2007 (Pemio Basilicata),”La tigre e la luna”. Rocco Petrone, storia di un italiano che non voleva passare alla storia, Rai Eri, Roma 2009, e “Il castello sull’Hudson, Charles Paterno e il sogno americano”, Rubbettino, Soveria Mannelli 2012 sia in versione italiana, sia in versione inglese, edizione quest’ultima che ha conquistato il grande mercato americano, e dove un libro italiano può avere successo solo se tradotto in inglese, per le giovani generazioni italoamericane che non conoscono più la lingua italiana. Oggi Renato Cantore festeggia i suoi 70 anni con un libro di cui vi assicuro sentiremo parlare molto nelle prossime settimane. Sarà in libreria dal prossimo 2 dicembre.


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