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L'Ue: "Tutte le barriere all'accesso umanitario devono essere rimosse".
L'Ue: "Tutte le barriere all'accesso umanitario devono essere rimosse".
37 Ong attive nella Striscia di Gaza e in Cisgiordania vedranno le loro licenze scadere domani, se non forniranno alle autorità israeliane i nomi dei loro impiegati palestinesi, in base ai nuovi requisiti per poter operare in quei territori.
E' quanto ha confermato il governo di Tel Aviv.
Queste Ong non vogliono rispettare l'obbligo perché "sanno, come lo sappiamo noi, che alcuni di loro sono implicati nel terrorismo o legati a Hamas", ha detto un portavoce del ministero della Diaspora.
"I piani di Israele di bloccare le Ong internazionali a Gaza significano bloccare gli aiuti che salvano vite. L'Ue è stata chiara: la legge sulla registrazione delle Ong non può essere attuata nella sua forma attuale. Tutte le barriere all'accesso umanitario devono essere rimosse. Il diritto umanitario internazionale non lascia spazio a dubbi: gli aiuti devono raggiungere chi ne ha bisogno", ha scritto, in un post su X, la Commissaria europea all'uguaglianza, alla cooperazione internazionale e agli aiuti umanitari Hadja Lahbib.
La decisione è stata condannata da Hamas, che invita la comunità internazionale a bloccare quella che definisce un'operazione contro la popolazione palestinese. "La decisione del governo di occupazione di revocare le licenze operative di decine di organizzazioni umanitarie internazionali costituisce una pericolosa escalation e un palese disprezzo per il sistema umanitario", riferisce il movimento fondamentalista islamico palestinese in una nota.
"Chiediamo alla comunità internazionale, e in particolare alle Nazioni Unite... di adottare misure urgenti ed efficaci per condannare questo comportamento criminale", prosegue.
Medici Senza Frontiere ha esortato Israele a permetterle di continuare le sue attività a Gaza e in Cisgiordania nel prossimo anno: "Chiediamo alle autorità israeliane di garantire che Msf e altre Ong internazionali siano registrate in Israele per continuare a operare in Cisgiordania e a Gaza nel 2026", si legge in un comunicato.
"Mentre il mondo dorme, tante Ong non potranno più operare nei Territori palestinesi occupati da Israele. Per capirci: non entreranno Save the Children e Medici Senza Frontiere. Quando si parla della più grande democrazia del Medio Oriente bisognerebbe contare fino a dieci", ha commentato, sui suoi profili social, il capogruppo del Pd in commissione Lavoro alla Camera, Arturo Scotto.