Giustizia, Nordio: "Stiamo lavorando per risolvere l'anomalia dell'avviso di garanzia"

"Vogliamo intervenire per le forze dell’ordine in servizio nel senso che qualora si profili uno stato di necessità o l’uso legittimo delle armi, come discriminante non si debba iscrivere la persona nel registro indagati".

(Prima Pagina News)
Mercoledì 25 Giugno 2025
Roma - 25 giu 2025 (Prima Pagina News)

"Vogliamo intervenire per le forze dell’ordine in servizio nel senso che qualora si profili uno stato di necessità o l’uso legittimo delle armi, come discriminante non si debba iscrivere la persona nel registro indagati".

L'avviso di garanzia, nato come “garanzia di chi è sottoposto a un’indagine si è trasformato in una sorta di condanna anticipata. Siamo al lavoro, molto avanzato, proprio per risolvere questa anomalia. Si tratta per altro di un lavoro che a mio avviso si dovrebbe inserire in un lavoro più ampio”.

Così il Minitro della Giustizia, Carlo Nordio, alla Camera, ha replicato ad un'interrogazione sulle iniziative normative finalizzate all’introduzione di una specifica tutela procedimentale nei confronti degli agenti delle forze dell’ordine che agiscono nell’adempimento del dovere o in pericolo di vita.

L'avviso di garanzia che porta all’iscrizione nel registro "degli indagati va cambiato, va mutato e la nostra intenzione è quella di intervenire per le forze dell’ordine in servizio nel senso che qualora si profili uno stato di necessità o l’uso legittimo delle armi, come discriminante non si debba iscrivere la persona nel registro indagati. Non si tratta assolutamente di uno scudo penale”, ha aggiunto Nordio.

In merito alla tutela degli agenti in servizio, ha aggiunto il Guardasigilli, “pensiamo che quando si è in presenza di una causa di giustificazione, cioè di una cosiddetta scriminante, che sia l’esercizio di un diritto adempimento, di un dovere, lo stato di necessità, l’uso legittimo delle armi e ovviamente la legittima difesa, si possa si possa costruire una norma che consenta alla persona interessata di partecipare a questo tipo di indagine, senza però essere iscritta nel registro degli indagati, quindi garantendo la difesa, che oggi è garantita, ma senza dare se questo marchio di infamia che comporta una serie" di conseguenze, ha concluso Nordio.


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