Napoli: furto di Gratta e Vinci da 500 mila euro, condannato 58enne
All'uomo, che aveva rubato il biglietto a un'anziana mentre si trovava nella tabaccheria dell'ex moglie, sono stati inflitti 5 anni di carcere e una multa pari a 3.200 euro.
(Prima Pagina News)
Giovedì 30 Giugno 2022
Napoli - 30 giu 2022 (Prima Pagina News)
All'uomo, che aveva rubato il biglietto a un'anziana mentre si trovava nella tabaccheria dell'ex moglie, sono stati inflitti 5 anni di carcere e una multa pari a 3.200 euro.
Cinque anni di carcere e una multa pari a 3.200 euro: è la condanna inflitta a Vincenzo Scutellaro, l'uomo di 58 anni che, il 2 settembre dello scorso anno, mentre era nella tabaccheria dell'ex moglie, a Napoli, avrebbe rubato ad una 69enne un biglietto del Gratta e Vinci del valore pari a 500 mila euro.

La condanna è stata comminata dopo un processo che si è svolto con rito abbreviato. La Procura aveva avanzato la richiesta di condannare Scutellaro a 6 anni di prigione e al pagamento di una multa pari a 5mila euro. Secondo il pm, il comportamento "post delictum" dell'uomo era un insieme di spregiudicatezza, consapevolezza e assenza di pentimento.

Il sostituto procuratore Enrica Parascandalo ha definito l'accaduto come una vicenda "tragicomica". La stessa definizione era stata usata, in precedenza, dal Tribunale del Riesame. Per la pm, Scutellaro ha attuato "un diabolico disegno criminoso volto ad assicurarsi il profitto del delitto". L'uomo è accusato di furto aggravato e tentata estorsione perchè aveva chiesto di ritirare la denuncia sporta dal nipote della vittima, a cui l'uomo, in una telefonata, aveva detto che l'unico modo di ottenere la somma vinta era quello di accordarsi, ritirando la denuncia. Per il magistrato, la proposta "sicuramente integra una minaccia implicita, elemento costitutivo dell'estorsione".

Le capacità intellettive del 58enne erano state messe in dubbio da una perizia, ma secondo una nuova consulenza, l'uomo è risultato in grado di intendere e volere.

Il legale di Scutellaro, chiudendo la sua arringa, ha reso noto che farà ricorso in appello. Durante l'arringa, l'uomo aveva chiesto che il suo assistito fosse assolto per la tentata estorsione e che fosse esclusa l'aggravante per il furto, capi d'imputazione per cui è stato chiesto anche che fosse riconosciuta la parziale incapacità di intendere e volere.

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