Roma, verde pubblico, AltrItalia Ambiente: "Bene direzione Colosseo a difesa dei pini storici del parco"
“Una grande testimonianza di sensibilità alla qualità dell’ambiente e del paesaggio romano, quello dimostrato dalla dirigente del Ministero della Cultura”.
(Prima Pagina News)
Giovedì 09 Novembre 2023
Roma - 09 nov 2023 (Prima Pagina News)
“Una grande testimonianza di sensibilità alla qualità dell’ambiente e del paesaggio romano, quello dimostrato dalla dirigente del Ministero della Cultura”.
’Altritalia Ambiente plaude alla decisione presa dalla direttrice del Parco archeologico del Colosseo, Alfonsina Russo, di salvaguardare grazie all’Intelligenza Artificiale, i 148 storici pini del suddetto sito che saranno monitorati mediante Space to Tree: Earth Observation Based Monitoring of Natural and Historical Park, piattaforma che unisce le più avanzate tecnologie, dai dati satellitari all'Intelligenza artificiale, in tempo reale e modalità web.

“Una grande testimonianza di sensibilità alla qualità dell’ambiente e del paesaggio romano, quello dimostrato dalla dirigente del Ministero della Cultura”, dichiarano dalla direzione dell’associazione. “Con 7mila alberi tagliati nella capitale, compresi quelli di piazza Venezia, “motosegati” a fine luglio, la direzione del Colosseo prende una decisione in controtendenza con quella dell’amministrazione capitolina di abbattere alberi al primo segnale di sofferenza o di malattia”.

“E’ bene capire che gli alberi, e i pini in particolare, hanno una triplice funzione: di contribuire in modo determinante alla qualità dell’aria assorbendo CO2 ed emettendo nel contempo ossigeno, a dare frescura e contenere il riscaldamento del suolo nelle sempre più afose estati italiane e di caratterizzare il paesaggio italiano donandogli bellezza, armonia e splendore”.

“Un vero e proprio biglietto da visita che danno un’inconfondibile impronta identitaria al Belpaese. Arte e paesaggio sono un imprescindibile connubio, poiché non sarebbe immaginabile pensare di salvaguardare e valorizzare siti archeologici o museali situati in contesti altamente urbanizzati o industrializzati o, in paesaggi devastati.

Basti pensare a cosa sarebbero il castello di Miramare a Trieste, il Castello del Monte ad Andria o la Reggia di Caserta, circondati non da grandi parchi alberati ma, da paesaggi brulli e spogli, magari devastati da scempi edilizi”.

“Molte amministrazioni locali in tanti luoghi di Italia dovrebbero imitare simili iniziative, non dar mano libera alle motoseghe”, concludono quelli de L’Altritalia.

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