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La Corte Costituzionale della Thailandia ha fissato per oggi la data del 30 settembre per emettere il verdetto sul mandato del primo ministro Prayut Chan-o-cha, in un caso che mira a determinare il raggiungimento del limite di otto anni come premier.
Prayut, che ha preso il potere con un colpo di stato nel 2014 prima di diventare formalmente primo ministro pochi mesi dopo, è attualmente sospeso mentre la Corte delibera sulla causa presentata dal partito di opposizione Pheu Thai, il quale sostiene che avrebbe dovuto lasciare l'incarico il mese scorso.
L'ex capo dell'esercito è ancora attivo nel suo altro incarico di ministro della Difesa e potrebbe tornare a ricoprire la carica di premier se il tribunale decidesse che non ha ancora raggiunto il traguardo degli otto anni.
Il suo vice, Prawit Wongsuwan, è in carica come premier ad interim.
Prayut, 68 anni, non si è espresso sul caso e ha detto che rispetterà l'esito della sentenza.
Il 25 agosto la Thailandia è entrata in una fase di incertezza politica, ovvero quando il primo ministro è stato sospeso e il suo vice ha preso il suo posto in attesa di una decisione da parte di un tribunale superiore che stabilisca se il premier ha raggiunto il suo limite costituzionale.
La Corte Costituzionale ha sospeso Prayut, comandante dell'esercito al momento del colpo di Stato, mentre esaminava le argomentazioni sul suo caso.
I suoi sostenitori sostengono che il suo mandato di primo ministro dovrebbe essere calcolato a partire da quando ha ottenuto l'incarico legalmente dopo le elezioni generali del 2019 o, se non altro, da quando la disposizione sul limite di mandato è diventata parte dell'attuale Costituzione nel 2017.
Il vice primo ministro Prawit Wongsuwan ha assunto il ruolo di primo ministro ad interim, sostituendo Prayut.