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L’Associazione Giornalisti 2.0 si stringe ai colleghi di Metro, simbolo di innovazione e indipendenza nel giornalismo italiano, in questo drammatico momento di chiusura.
L’Associazione Giornalisti 2.0 si stringe ai colleghi di Metro, simbolo di innovazione e indipendenza nel giornalismo italiano, in questo drammatico momento di chiusura.
L’Associazione Giornalisti 2.0 esprime il proprio profondo sostegno e vicinanza ai giornalisti di Metro in questo difficile momento di chiusura.
Con profondo rammarico apprendiamo della cessazione definitiva delle attività del quotidiano Metro, che dopo 24 anni e mezzo di pubblicazioni chiude i battenti proprio alla vigilia di Natale. Si spegne così la voce del primo quotidiano gratuito italiano, una realtà che ha saputo innovare il panorama giornalistico con uno stile inconfondibile e una visione democratica dell’informazione.
«La chiusura di Metro rappresenta una perdita inestimabile per il giornalismo italiano - afferma Maurizio Pizzuto, Presidente dell’Associazione Giornalisti 2.0 - questo giornale ha offerto per anni un modello di informazione inclusivo, indipendente e accessibile a tutti. Esprimiamo solidarietà a tutti i colleghi che, con dedizione e professionalità, hanno costruito un’esperienza unica e rivoluzionaria. La nostra associazione sarà al loro fianco per sostenere ogni iniziativa volta a tutelare i diritti e le prospettive di chi ha dedicato la propria vita alla freepress, un’idea ancora incredibilmente attuale e necessaria nel nostro Paese».
Il momento di crisi di Metro evidenzia ancora una volta le difficoltà di un sistema editoriale sempre più fragile, stretto tra il declino della carta stampata e una gestione imprenditoriale poco lungimirante. A tutti i colleghi di Metro va il nostro pensiero e l’impegno a continuare a difendere il valore di un’informazione libera e pluralista.
L’Associazione Giornalisti 2.0 invita il mondo dell’editoria e delle istituzioni a riflettere sul significato di questa chiusura, affinchè si possano individuare strategie per garantire il futuro del giornalismo indipendente e di qualità.
"Non è solo un addio, ma un monito per tutti noi, ha concluso Pizzuto".