Alla parata del 2 giugno a Roma, Ministro Salvini indossi la giacca dei Carabinieri, per onorare gli eroi dell’Arma

A volte ricordare gli atti eroici fa bene alla memoria collettiva di un intero Paese. Era il 20 marzo 2019.

di Maurizio Pizzuto
Domenica 28 Aprile 2019
Roma - 28 apr 2019 (Prima Pagina News)

A volte ricordare gli atti eroici fa bene alla memoria collettiva di un intero Paese. Era il 20 marzo 2019.

A volte ricordare gli atti eroici fa bene alla memoria collettiva di un intero Paese. Era il 20 marzo 2019.,per il Paese in cui viviamo sono momenti di autentico terrore. Milioni di italiani seguono la TV con il fiato sospeso, per la sorte di un’intera scolaresca a bordo di un autobus alle porte di Linate, 51 studenti sequestrati dall’autista di un bus di linea.

Il nome del sequestratore è quello di Ousseynou Sy, senegalese ma con cittadinanza italiana, 46 anni, da 15 in servizio per le Autoguidovie di Crema. Dopo aver bloccato a bordo dell’automezzo un’intera scolaresca di Crema l’uomo aveva anche caricato sul bus diverse taniche di benzina, l’aveva dirottato e puntava ora sull’aeroporto milanese. «Ora basta, vanno fermate le morti nel Mediterraneo», gridava minacciando la scolaresca.

A dare l’allarme è stato per fortuna un ragazzino, direttamente dal pullman, e con il suo cellulare privato.

A questo punto si accendono su Milano e la zona attorno a Linate i riflettori dei media di tutto il mondo e per un’intera mattinata la zona di Linate si trasforma in una sorta di mega set cinematografico. Secondo quanto viene ricostruito dagli inquirenti, il 47enne che era alla guida del bus doveva riportare i ragazzini a scuola dopo un'attività sportiva all'aperto.

Ma ad un certo punto l'uomo avrebbe cambiato percorso e, rivolgendosi agli studenti con in mano un coltello, avrebbe detto: "Andiamo a Linate, qui non scende più nessuno". È a questo punto che uno degli studenti a bordo ha però chiamato con il cellulare i genitori che, a loro volta, hanno avvisato i carabinieri. Immediatamente sono scattati diversi posti di blocco, mentre le pattuglie hanno raggiunto il mezzo.

L'autista a quel punto ha forzato uno sbarramento dei carabinieri, speronando le auto, ma ha perso il controllo del mezzo che è finito contro il guardrail.

Solo allora Ousseynou Sy ha cosparso il mezzo di benzina e ha dato fuoco con un accendino, ma i militari erano per fortuna riusciti a mettere in salvo gli studenti entrando dalla porta posteriore e rompendo i finestrini. All’estero ancora oggi non si fa che fare riferimento a quanto accaduto quel giorno, 20 marzo 2019, per esaltare il ruolo e la professionalità dell’Arma dei Carabinieri italiani che hanno “evitato l’ennesima strage”.

È stato lo stessa Ministro della Difesa Elisabetta Trenta a ricordare qualche giorno dopo la mancata strage di Linate al Comando Generale dell’Arma che solo “grazie al coraggio di questi uomini della Benemerita si è evitato che un atto terroristico potesse produrre effetti devastanti”.

Nei fatti questa era la vera lettura di quanto accaduto a Linate, anche se il Comandante Generale dell’Arma, il Generale Giovanni Nistri, ha evitato in tutti modi di enfatizzare il coraggio e la dedizione dei suoi militari. Nistri, con la semplicità e la schiettezza che sono parte integrante della sua storia privata e istituzionale, ha detto semplicemente: “non eroi”, ma solo “”carabinieri”, o meglio “straordinari ragazzi di questi giorni”. Stiamo parlando di 11 eroi nazionali.

I loro nomi per ore quel giorno sono stati rigorosissimamente top secret, poi invece giustamente l’Arma dei Carabinieri ha scelto di farli conoscere al resto del Paese, scelta quasi doverosa per questi militari che avrebbero potuto rischiare la propria vita al servizio degli altri.

In ordine di grado e poi in ordine rigorosamente alfabetico sono: Appuntato Scelto Domenico Altamura, Appuntato Scelto Qualifica Speciale Andrea Celeste, Carabiniere Giovanna Calvaruso, Carabiniere Francesco Citarella, Carabiniere Scelto Aldo Alberto Leone, Maresciallo Capo Roberto Manucci, Carabiniere Francesco Nano, Appuntato Scelto Francesco Paolo Savona, Appuntato Scelto Diego Nicola Sanzani, Appuntato Scelto Simone Zerbilli, Carabiniere Donato Zigrino.

Oggi, dopo oltre un mese da quel giorno, calato per fortuna il silenzio mediatico, ci aspettiamo invece che questi 11 eroi nazionali vengano ora “raccontati” al Paese nella maniera più bella e anche più solenne possibile, se non altro perché senza il loro coraggio e il loro intervento quel bus quel giorno si sarebbe trasformato in una mega bara incendiaria per i 51 bambini di Crema.

Secondo alcune indiscrezioni non ancora confermate ufficialmente questi nostri 11 eroi nazionali potrebbero aprire, il prossimo 2 giugno davanti all’Altare della patria a Roma, la grande sfilata dell’Arma dei Carabinieri alla tradizionale parata Militare della Festa della Repubblica. Ma questo non basta.

A nostro giudizio ognuno di loro, ognuno di questi uomini, di questi eroi nazionali, di questi ragazzi, ma c’è anche una ragazza, ha diritto ad una menzione speciale, ad una medaglia d’oro al valor militare, se non altro per quello che, da militari in servizio permanente ed effettivo, hanno compiuto quel giorno in difesa del Paese.

Sappiamo bene che il Ministro dell’Interno Matteo Salvini dopo averli ricevuti nella sua stanza al Viminale ha già avviato, il giorno successivo a quella visita, la proposta ufficiale al Presidente della Repubblica per il conferimento ad ognuno di loro della massima onorificenza istituzionale, ma questo forse non basta.

Ecco perché oggi, ad un mese esatto dalla parata del 2 giugno vorremmo suggerire allo stesso Ministro Salvini di fare, lui in difesa di questo drappello di eroi moderni, un ultimo passaggio istituzionale: Signor Ministro, faccia in modo che il Paese non si dimentichi di loro, e che il Capo dello Stato Sergio Mattarella li riceva nella massima solennità del Quirinale, per dire loro ancora una volta grazie a nome del Paese di cui ognuno di noi è figlio orgoglioso e legittimo.

E se un giorno dovesse capitarle di rincontrare questi uomini, allora non esisti a indossare anche in loro onore la giacca della loro divisa, perché l’Italia tutta per un giorno possa sentirsi davvero tutta figlia legittima della Benemerita.

Grazie Signor Ministro.


RIPRODUZIONE RISERVATA © Copyright Prima Pagina News

Arma Carabinieri
Matteo Salvini
PPN
Prima Pagina News

APPUNTAMENTI IN AGENDA

SEGUICI SU