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Ieri sera abbiamo visto per l’ennesima volta in televisione il presidente Giuseppe Conte. La sua conferenza stampa era stata anticipata di fatto da una serie infinita di anticipazioni che avevano creato moltissima attesa nel Paese e nella gente. Purtroppo però, nulla di nuovo sotto il cielo.
Ieri sera abbiamo visto per l’ennesima volta in televisione il presidente Giuseppe Conte. La sua conferenza stampa era stata anticipata di fatto da una serie infinita di anticipazioni che avevano creato moltissima attesa nel Paese e nella gente. Purtroppo però, nulla di nuovo sotto il cielo.
Le solite cose, trite e ritrite, che già avevamo letto nei giorni precedenti sui giornali. Ma tutto questo però non fa che sminuire alla fine la portata dell’annuncio “storico” del premier. Così è stato ieri sera.
Addirittura, prima che la porta della sala stampa si aprisse e la conferenza stampa prendesse corpo, su La7 il giornalista Luca Telese già aveva snocciolato i punti chiave del “decreto di agosto”, e lo stesso Calenda ospite della sua trasmissione aveva soprattutto rimarcato alcune delle contraddizioni fondamentali del decreto stesso. Ma noi oggi che è domenica non vogliamo sollevare in questa sede nuove polemiche.
Diamo credito invece alle cose dette in televisione dal premier, e dai suoi ministri, ma proprio questa mattina all’interno di Palazzo Chigi il solito “uccellino” bene informato ci raccontava un dettaglio di non poco conto e che -se vero- darebbe per intero l’idea della grande ed ennesima “confusione” istituzionale. Naturalmente noi non ci crediamo.
Ma il nostro “uccellino” ci dice che il decreto presentato ieri sera in diretta televisiva dal Capo del Governo, e già abbondantemente anticipato nei giorni scorsi dai giornali più legati a Palazzo Chigi, non sarebbe ancora perfettamente in regola. Nel senso che non sarebbe stato ancora “bollinato”.
Che cosa significa? Decreti e leggi – ci spiegano i giuristi del settore- “devono passare per la Ragioneria Generale di Stato per la bollinatura”. La Ragioneria Generale dello Stato (RGS) è l’organo dell’Amministrazione centrale che ha lo scopo di supportare il Parlamento, il Governo ed il Ministero dell’Economia e delle Finanze nelle politiche, nei processi e negli adempimenti di bilancio, nonché di dare certezza e affidabilità ai conti dello Stato e di verificare e analizzare gli andamenti della spesa pubblica. Le leggi approvate devono dunque passare per il vaglio della Ragioneria Generale di Stato, per la cosiddetta bollinatura”.
La “bollinatura” – spiegano i vecchi Grand Commis di Stato- non è altro che “il visto di conformità e copertura amministrato dalla Ragioneria, che certifica, salvo errori ed omissioni, che le leggi approvate abbiano nominalmente copertura. Quella che viene vidimata dalla RGS è la relazione tecnica che giustifica la sostenibilità finanziaria che accompagna ogni provvedimento posto all’esame delle Camere.
Se questa non viene vidimata dalla Ragioneria generale dello Stato con la classica bollinatura, deve essere riscritta.
Senza la bollinatura della RGS, il capo dello Stato non può controfirmare il decreto o la legge e trasmettere il testo alle camere, anche perché la copertura finanziaria delle leggi è una priorità prevista dalla Costituzione italiana all’articolo 81”.: “Con il dl agosto abbiamo approvato "misure significative: ringrazio tutti i ministri, i capi delegazione e le forze maggioranza per il proficuo confronto e lavoro svolto", ha detto il premier Giuseppe Conte nel corso della sua conferenza stampa, ricordando come le misure stanziate dal governo arrivino nel complesso a 100 miliardi “.
Ma sarà mai vero il fatto che a questo ultimo decreto di agosto manca ancora l’ok definitivo della Ragioneria di Stato? Se così fosse sarebbe grave averne anticipato i dettagli senza prima la dovuta verifica dei conti.
Speriamo bene Presidente