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"Non ha ammazzato Chiara Poggi, lo ripeterò fino alla morte".
"Non ha ammazzato Chiara Poggi, lo ripeterò fino alla morte".
"Mio figlio non può aver lasciato impronte di sangue nella casa dei Poggi perché non è andato lì ad ammazzare Chiara". Così, stamani, la madre di Andrea Sempio, Daniela Ferrari, "stufa di sentire tante cose non vere dette da tv e giornali", ha parlato alla troupe di Morning News, stanziata davanti alla sua abitazione, per riaffermare che il figlio, indagato nelle nuove indagini sull'omicidio di Chiara Poggi, avvenuto a Garlasco (Pv) il 13 agosto del 2007, è innocente.
"Non ha ammazzato Chiara Poggi e lo ripeterò fino alla morte", ha ribadito diverse volte ai microfoni del programma di Canale 5. La donna ha risposto alle domande della troupe per oltre quaranta minuti, parlando di alibi, impronte e di quel "maledetto scontrino" del parcheggio di Vigevano, che lei, dietro consiglio delle detenute del carcere di massima sicurezza dove lavorava negli anni Ottanta, che le avevano detto "qualsiasi cosa succede, parati il fondoschiena perché non si sa mai", ha conservato.
La donna ha parlato anche del malore accusato durante l'interrogatorio in cui, su consiglio degli avvocati, ha scelto di non rispondere: "Mi sentivo già male prima. Ho avuto capogiri ma non sono svenuta".
Spazio anche per le amicizie di Andrea e per il dramma che la famiglia si sta trovando a vivere, con un'amara consapevolezza: "Mi auguro che la nuova indagine serva a tirar fuori definitamente mio figlio da questa storia" ma "comunque ne uscirà, mio figlio una immagine sporca addosso se la terrà sempre, perché gli imbecilli che continuano a credere che è colpevole ci saranno".
"Noi non ci sentiamo ma siamo nell'occhio del ciclone - ha aggiunto-. Lo siamo stati nel 2016 e lo siamo dal 27 febbraio. Sono 151 giorni che tutti i momenti abbiamo la faccia di mio figlio in tv. E' stato indagato e danno già per certo che è un assassino".
Quando, nel dicembre 2016, Andrea venne iscritto per la prima volta nel registro degli indagati (venendo archiviato nel 2017, ndr), "pensavamo di aver passato l'inferno, ma non era niente in confronto a quello che stiamo passando adesso", con "gente che ti butta il fango addosso sul nulla tutti i giorni".
Innanzitutto, "né io né mio marito stiamo cercando di creare un alibi per mio figlio, noi abbiamo sempre detto la verità". Ovvero che la mattina del 13 agosto 2007, quando Chiara è stata uccisa, Andrea era in casa con il padre mentre la madre è andata in auto a Gambolò e quando è tornata Andrea è andato in macchina a Vigevano, dove gli hanno dato il famoso scontrino, e dalla nonna. Ed è poi rientrato "con gli stessi vestiti con cui è uscito, perfettamente pulito".
Poi, Andrea non ha lasciato impronte insanguinate, a dispetto di quanto dice la perizia sulla impronta 33 dei consulenti della difesa di Alberto Stasi, condannato in via definitiva per l'omicidio di Chiara.
"Penso che i Poggi sappiano che mio figlio non ha fatto assolutamente niente, perché non c'erano motivi", ha continuato la donna. Chiara "era semplicemente la sorella di un suo amico, non l'ho mai sentito parlare della sorella di Marco". E se "per ipotesi Andrea dovesse essere arrestato" allora "verrà arrestato da innocente", ha ripetuto.
"La mia paura adesso è che si vada a processo e quanto andremo avanti ancora? Nella mia famiglia c'è angoscia dalla mattina quando ci alziamo alla sera quando andiamo a dormire".
Sono dell'opinione che su mio figlio Andrea "ci sia un accanimento, che si stia puntando a una persona per farne uscire un'altra con la faccia pulita", cioè Stasi. "Io mi auguro che la Procura chiarisca tutto al più presto possibile. Noi ci stiamo rovinando la salute sul nulla perché non troveranno nulla: mio figlio non ha ammazzato Chiara Poggi".