Hamas: progressi significativi nei negoziati per la tregua a Gaza
Israele non ha inviato una delegazione. Egitto, Usa e Qatar premono per il cessate il fuoco.
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Lunedì 04 Marzo 2024
Roma - 04 mar 2024 (Prima Pagina News)
Israele non ha inviato una delegazione. Egitto, Usa e Qatar premono per il cessate il fuoco.
Secondo giorno di colloqui, al Cairo, per cercare di raggiungere una tregua a Gaza.

Stando a quanto fa sapere la tv di Stato egiziana, la delegazione di Hamas e i mediatori hanno fatto “progressi significativi” in direzione della tregua.

Da parte sua, Israele ha scelto di non inviare una delegazione in Egitto, dopo la risposta inviata da Hamas sull'ultima bozza elaborata a Parigi lo scorso weekend, mentre Il Cairo, gli Usa e il Qatar premono perché si raggiunga il cessate il fuoco.

I fondamentalisti palestinesi, ha fatto sapere un funzionario israeliano, si sono rifiutati di fornire a Gerusalemme un elenco degli ostaggi ancora in vita e fissare il numero di prigionieri palestinesi che Israele dovrà rilasciare per ogni ostaggio che sarà liberato.

Un funzionario di Hamas, rimasto anonimo, ha dichiarato al "Wall Street Journal" che, anche se ci sono progressi lenti in merito alla tregua temporanea e al rilascio degli ostaggi, è possibile che il cessate il fuoco non venga raggiunto prima dell'inizio del Ramadan (il 10 marzo), mentre potrebbe iniziare a fine mese, durante il primo weekend del mese sacro musulmano.

Alcuni funzionari qatarioti ed egiziani hanno dichiarato che da almeno una settimana non ci sono contatti con Yahya Sinwar, il leader di Hamas a Gaza.

Secondo funzionari anonimi ripresi da media israeliani come Channel 12 e Ynet, hanno dichiarato che il sospetto di Gerusalemme è che Sinwar non voglia arrivare ad un accordo entro i prossimi giorni e speri di aumentare le violenze nel corso del Ramadan.

Dunque, la paura di Israele è che si verifichi un'escalation non soltanto ai confini con la Striscia di Gaza e il Libano, ma anche in Cisgiordania, dove la tensione è alle stelle. Alta tensione si registra anche a Gerusalemme, dove si attendono scontri per l'accesso al Monte del Tempio e ad altri luoghi sacri.

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