La Russa: "Facilitare rapporti Usa-Ue. Referendum sulla giustizia? Non ci saranno conseguenze drastiche"

"Salvini? Meloni ha risposto che si può dare i soldi all’Ucraina senza toglierli alla sanità".

(Prima Pagina News)
Giovedì 11 Dicembre 2025
Roma - 11 dic 2025 (Prima Pagina News)

"Salvini? Meloni ha risposto che si può dare i soldi all’Ucraina senza toglierli alla sanità".

“I rapporti tra UE e Usa devono essere facilitati. C’è bisogno di ponti, di tentativi di trovare intese. Credo che il governo e l’Italia, più di altre nazioni, possano svolgere questo ruolo di attenuazione dei contrasti che potrebbero costituire un danno irreversibile per l’Europa e l’Italia stessa”: la possibilità di una frattura tra le due sponde dell'Atlantico “sarebbe dannosissima”.

Così il Presidente del Senato, Ignazio La Russa, nel corso della cerimonia dello Scaldino per lo scambio di auguri con la stampa parlamentare.

Secondo il numero uno di Palazzo Madama, “la priorità di Meloni è l’interesse dell’Italia e nell’interesse dell’Italia c’è il rafforzamento dell’Unione Europea e il mantenimento dei rapporti il più possibile stretti con gli Stati Uniti: questa non è un’ipotesi, è una certezza”.

Eppure, “la mia parte politica ha sempre affermato che l’Europa debba crescere, pensare meno a cosa che i singoli Stati possono fare da sé e più a temi come politica industriale”, ma per quanto riguarda la difesa “questa critica all’Europa l’ha sempre fatta, di essere troppo supina. Niente si fa gratis: se io mi accollo la tua difesa, è evidente che poi ho un’influenza anche sulla tua politica”, ha evidenziato La Russa.

A chi gli ha chiesto di commentare quanto detto dal Vicepremier e Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini, sul sostegno italiano all'Ucraina, ha risposto: “Meloni ha risposto che si può dare i soldi all’Ucraina senza toglierli alla sanità. Risolto il problema Salvini”.

Tra il leader della Lega e Meloni, comunque, “ho sempre visto un rapporto molto forte: anche quando le dichiarazioni pubbliche appaiono differenti, sappiate che poi il rapporto personale consente di trovare soluzioni”, ha riaffermato.

Per quanto riguarda, invece, le Elezioni Regionali in Veneto, con Fratelli d'Italia “siamo andati meglio di prima”. E sulle Elezioni che si terranno in Lombardia: “Nessuno può pretendere che la Lombardia non vada a Fdi”, poi il candidato “può essere un civico, un politico: l’importante è che sia una situazione aperta. La caratteristica del centrodestra è che noi troviamo sempre una sintesi”. “Semmai pongo il problema di Milano, città in cui è stato espulso il ceto medio: l’atteggiamento del centrodestra, se vuol competere” per le prossime Elezioni Comunali “deve essere molto attento”.

Sul tema della giustizia, il referendum “non avrà conseguenze drastiche”, ha proseguito. Il paragone con quanto accaduto con il governo Renzi nel 2016 “non c’è. Renzi è un caso a parte perché decise liberamente di legare la sua sorte al referendum, convinto di vincere. Esattamente l’opposto di quello che fa il governo attuale”. E poi, “se volessimo legare il risultato” del referendum al governo e, “nel caso in cui il referendum fallisse, dovremmo chiedere le dimissioni dei leader dell’opposizione? Non lo pretenderemo”.

Per quel che riguarda, invece, la legge elettorale, “ho sempre detto che spero che avvenga col concorso di tutti”. Le opposizioni accusano la maggioranza di volere “l’uomo solo al comando e contemporaneamente dicono ‘tanto vinceremo noi’. O l’una o l’altra. Se pensi di vincere, non puoi accusare Meloni di volere le riforme per comandare”. "La legge premierebbe chi vince con un voto in più. Allora vuol dire che non sono sicuri di vincere?", si è chiesto.

Il ballottaggio, ha aggiunto, “dipende dal tipo di assetto costituzionale che c’è, ma a me non spaventa. Lo farei anche quando, superato il 40%, ci fosse una distanza minima tra i due primi due arrivati, anche se hanno superato il limite per il premio di maggioranza”.

Sul mancato confronto tra Elly Schlein e Meloni ad Atreju, la segretaria del Pd “ha dimenticato che non è mai capitato che il capo del partito si confrontasse con qualcuno nell’ambito della propria festa”. La scelta fatta dalla premier di invitare Giuseppe Conte per un confronto a tre, ha detto ancora La Russa, è stata “vincente, io avrei detto di sì, Schlein ha ritenuto di dire no, ma non è un’occasione persa, ci saranno altre occasioni di confronto. Penso che Schlein potrebbe invitare Meloni a una festa dell’Unità nazionale, tiro a indovinare”.

La Russa non è tornato sul caso Garofani (la vicenda “è chiusa, ma mi ha addolorato perchè qualcuno mi ha accusato di essere scorretto con Mattarella, per il quale nutro un profondo rispetto” e “sono orgoglioso del rapporto con lui che è molto antico”, ha detto), il Presidente del Senato ha rilanciato sul tema del sovraffollamento delle carceri, su cui ieri si è espresso anche il Capo dello Stato, Sergio Mattarella: “Ogni volta che ho fatto una proposta sui detenuti ho avuto uno schiaffo in faccia, ma non metto la testa sotto la sabbia. C’è un’altra strada: facciamo una norma che allarghi i criteri degli arresti domiciliari, anche subito, prima di Natale Aumentiamo i giudici di sorveglianza con norme temporanee”.


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