Pordenone: sottrae materiali sanitari in ospedale per uso privato, arrestato dipendente 44enne

L'uomo è accusato di peculato, turbativa d’asta e frode nelle forniture pubbliche.

(Prima Pagina News)
Martedì 15 Luglio 2025
Pordenone - 15 lug 2025 (Prima Pagina News)

L'uomo è accusato di peculato, turbativa d’asta e frode nelle forniture pubbliche.

La Polizia di Stato ha eseguito due misure cautelari nei confronti di un uomo di 44 anni, dipendente dell’Azienda Sanitaria Friuli Occidentale, in servizio presso l’ospedale di Pordenone.

All’uomo, incaricato della gestione di appalti sanitari, è stato imposto il divieto di dimora nella Provincia di Pordenone e la sospensione per dodici mesi dal pubblico ufficio.

Le indagini condotte dalla Squadra Mobile hanno evidenziato un sistema illecito articolato: il dipendente, abusando della propria posizione, avrebbe ordinato materiale idraulico, elettrico ed edile a nome dell’Azienda Sanitaria per poi impiegarlo in installazioni private. Svolgeva inoltre un’attività non dichiarata come installatore e manutentore, servendosi di materiali formalmente destinati all’ospedale.

In più occasioni avrebbe ritirato personalmente i materiali presso i fornitori, eludendo i controlli interni e facendo figurare il tutto come regolare spesa pubblica.

Tra gli episodi documentati, anche l’installazione di uno scaldabagno in uno stabile privato, l’acquisto di attrezzature professionali usate per scopi personali e lavori eseguiti presso l’abitazione della madre. In tutti i casi, il materiale era stato ordinato attraverso le procedure dell’Azienda Sanitaria e pagato con fondi pubblici.

Le indagini hanno fatto emergere anche delle anomalie nell’assegnazione di appalti per la manutenzione idraulica, con affidamenti a imprese collegate a familiari o ex datori di lavoro dell’indagato. Il lavoro investigativo, supportato da intercettazioni, servizi di osservazione e analisi documentale, ha portato al sequestro di elementi ritenuti rilevanti per l’approfondimento dell’intera vicenda.

Su di lui pendono le accuse di peculato, turbata libertà del procedimento di scelta del contraente e frode nelle pubbliche forniture.


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