Premio Alziator, a Cagliari Luciano Regolo racconta Natuzza Evolo.

Mentre in Calabria, a Paravati, tutto è pronto per il Grande Raduno dei Gruppi di Preghiera che oggi si ritroveranno dopo tre anni di lontananza sulla tomba di Natuzza Evolo, ieri sera in Sardegna il condirettore di Famiglia Cristiana Luciano Regolo ha presentato il suo libro dedicato alla mistica di Paravati.

di Pino Nano
Domenica 14 Novembre 2021
Cagliari - 14 nov 2021 (Prima Pagina News)

Mentre in Calabria, a Paravati, tutto è pronto per il Grande Raduno dei Gruppi di Preghiera che oggi si ritroveranno dopo tre anni di lontananza sulla tomba di Natuzza Evolo, ieri sera in Sardegna il condirettore di Famiglia Cristiana Luciano Regolo ha presentato il suo libro dedicato alla mistica di Paravati.

Parliamo del Premio Alziator. Dopo l’inaugurazione che ha visto protagonisti giornalisti importanti come Tonino Oppes e Magdi Cristiano Allam, ieri sera presso l’auditorium della Chiesa di San Giuseppe in Via Enrico Toti, altro appuntamento d’eccezione con il condirettore di Famiglia Cristiana, Luciano Regolo e il suo volume Il Gesù di Natuzza”. La quindicesima edizione del Premio Alziator presieduto da Maurizio Porcelli entra quindi nel vivo riproponendo questa rassegna, e il Premio Alziator, come riferimento centrale del confronto culturale tra la Sardegna e il resto del Paese.

In effetti in questo libro, “Il Gesù di Natuzza”,  il Condirettore di Famiglia Cristiana ricostruisce e ripropone in maniera davvero mirabile, una vera e propria “cristologia” secondo Natuzza, “così da offrire ai lettori- lo ha spiegato meravigliosamente bene ieri sera a Cagliari Luciano Regolo-, innanzitutto la certezza che il messaggio della mistica è perfettamente aderente a quello evangelico e, dall’altra parte, offrendo uno sguardo nuovo, davvero “materno” sul Gesù della fede, di cui Natuzza si sentiva davvero – secondo quel che lei stessa fece comprendere – contemporaneamente figlia e madre”.

A distanza di dodici anni esatti dalla morte di Natuzza Evolo- esordisce il patron del Premio Maurizio Porcelli -, ecco finalmente un libro che indaga a fondo il rapporto tra la mistica di Paravati e Cristo. Luciano Regolo, è stato intervistato per l’occasione dal Presidente dell’Ordine dei Giornalisti della Sardegna Francesco Birocchi, storia anche la sua di un grande intellettuale cattolico dell’Isola.

“Oggi Luciano Regolo viene indicato come uno dei maggiori esperti della storia straordinaria di Natuzza Evolo– anticipa al folto pubblico Francesco Birocchi-  la mistica calabrese che “parlava con i defunti”, che durante la Pasqua viveva in prima persona sul suo corpo il mistero delle stigmate, che “guariva gli ammalati”, che “parlava con gli angeli” che “vedeva la Madonna” e che “faceva miracoli”, una storia ancora tutta da raccontare fino in fondo e che però è ormai parte integrante di milioni di persone in ogni parte del mondo, tanti sono ormai i cenacoli di preghiera che in ogni angolo della terra portano il suo nome, e che proprio oggi si ritroveranno in Calabria, a Paravati, sulla tomba della mistica.

Per Mondadori Luciano Regolo aveva firmato il suo primo vero best-seller, “Natuzza Evolo. Il miracolo di una vita”, in cui riproponeva testimonianze forti e inedite di gente famosa che nel tempo è passata dalla casa di Natuzza in Calabria, gente che ha avuto contatti diretti con Natuzza, da Roberto Benigni a Claudia Koll, da Walter Nudo a Elisabetta Gregoraci, da Pippo Franco ad Albano Carrisi, da Alfonso Signorini a Maddalena Anselmi, da Lorena Bianchetti a Giuseppe Zeno, da Gigi D’Alessio a Luisa Corna, da Sergio Zavoli a Piero Vigorelli, da Giampaolo Origlia a Ernesto Olivero.

“Quello che mi ha colpito di più, e mi ha liberato da ogni pregiudizio sulla stessa Natuzza Evolo - scrive nella sua prefazione al libro il Direttore di Famiglia Cristiana don Antonio Rizzolo- “è il grande equilibrio dimostrato nei confronti dei fenomeni straordinari che hanno accompagnato la vita della serva di Dio, di cui si è aperto ufficialmente il processo di beatificazione il 6 aprile 2019. Il rischio, infatti, che si corre di fronte ai doni mistici di cui sono colmate persone come la Evolo è di fermarsi all’aspetto esteriore, perdendo di vista l’essenziale”.

Il Direttore di Famiglia Cristiana non teme nessun tipo di analisi e lo si intuisce da quello che lui dice del saggio di Luciano Regolo: “Leggendo queste pagine mi sono tornate in mente più volte le parole di san Paolo ai Galati, che tanto avevano colpito anche il fondatore della Famiglia paolina a cui appartengo, il beato don Giacomo Alberione: «Sono stato crocifisso con Cristo, e non vivo più io, ma Cristo vive in me. E questa vita, che io vivo nel corpo, la vivo nella fede del Figlio di Dio, che mi ha amato e ha consegnato sé stesso per me». Sempre nella lettera ai Galati, san Paolo fa anche questa rivelazione: «Io porto le stigmate di Gesù sul mio corpo». Queste espressioni dell’apostolo delle genti si possono facilmente applicare a Natuzza. Anche se san Paolo, parlando di stigmate, forse alludeva soltanto alle sofferenze del suo ministero apostolico, tuttavia il legame con le stigmate fisiche che la Evolo portò sul suo corpo è evidente”.

Più chiari di così si muore, ma l’intellettuale di Famiglia Cristiana va ancora oltre e aggiunge: “Allo stesso modo, il riferimento alla crocifissione fa pensare alla condivisione vissuta da Natuzza della passione di Cristo, specialmente nel periodo di Quaresima e il Venerdì Santo. Il senso profondo delle parole di san Paolo è la trasformazione avvenuta nella sua vita dopo aver riconosciuto l’amore di Gesù per lui. È il motivo per cui arriva a dire: «Non vivo più io, ma Cristo vive in me». È qui il cuore di ogni autentica vita cristiana, il centro di ogni vera esperienza mistica. Le pagine di questo libro testimoniano in continuazione questo fortissimo legame d’amore che unisce Natuzza a Gesù. Ed è proprio questo amore la chiave di volta per capire il senso di un’esistenza completamente donata”.

Nel corso della cerimonia è stato anche proposto uno dei tanti dossier filmati che la RAI in tutti questi anni ha realizzato sul “Caso Natuzza Evolo”, e in cui Natuzza racconta a Pino Nano di “aver sognato la Madonna che le preannunciava la costruzione di una grande Chiesa proprio di fronte alla sua casa natale”. Oggi quella Chiesa è un Santuario che sta per essere aperto al culto di migliaia e migliaia di pellegrini e che ogni anno tornano in Calabria sulle orme di Natuzza.


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