RAI Tg1, Roberto Chinzari, Leonardo Metalli e Virginia Lozito(cdr) scrivono a Carboni “Serve rilanciare la testata”
In un documento di grande spessore sindacale e professionale il Comitato di Redazione del TG1 mette il direttore Giuseppe Carboni alle corde, intimandogli il rilancio della Testata e chiedendogli maggiori garanzie professionali per tutti, in nome del pluralismo e del confronto democratico a cui la Rai non sempre è abitutata.Qui di seguito la nota sindacale che pubblichiamo in maniera assolutamente integrale per il rispetto che abbiamo per il sindacato interno al TG1”.
(Prima Pagina News)
Martedì 04 Maggio 2021
Roma - 04 mag 2021 (Prima Pagina News)
In un documento di grande spessore sindacale e professionale il Comitato di Redazione del TG1 mette il direttore Giuseppe Carboni alle corde, intimandogli il rilancio della Testata e chiedendogli maggiori garanzie professionali per tutti, in nome del pluralismo e del confronto democratico a cui la Rai non sempre è abitutata.Qui di seguito la nota sindacale che pubblichiamo in maniera assolutamente integrale per il rispetto che abbiamo per il sindacato interno al TG1”.
“Care colleghe e cari colleghi, come ben sapete, dopo una attenta ricognizione fatta dal CdR nei colloqui con tutte le redazioni, comprese le strutture tecniche e non giornalistiche, nei giorni scorsi abbiamo incontrato il Direttore Carboni, al quale abbiamo riportato gli elementi che sono emersi. Per iniziare ad avviare una discussione necessaria intorno a quelle che consideriamo le priorità, Il Cdr ha rappresentato al Direttore questioni di carattere generale e di sistema nelle relazioni sindacali e nelle vicende personali delle quali stiamo informando gli interessati in separata sede.

Teniamo a sottolineare che il Cdr sta facendo e farà di tutto per risolverle. Prima di tutto, auspichiamo l’introduzione di un clima di reale collaborazione tra tutte le figure professionali che concorrono alla realizzazione delle numerose edizioni del Tg1. Per quanto riguarda il montaggio, in particolare, riferendosi ad una circolare, è stato ribadito come si possa montare in presenza ed i colleghi montatori non possano rifiutarsi.

Fermo restante anche la possibilità di montare in remoto, la valutazione è di tipo editoriale. Si invita allo stesso tempo tutti quanti a rispettare le norme, come indossare e mantenere la mascherina, mantenere le distanze e tenere disinfettate le mani.

Provvisoriamente abbiamo concordato il limite ora indicato nei montaggi da una striscia adesiva per terra. Ogni comportamento in violazione delle norme, da una parte e dall’altra, verrà debitamente censurato. Sul tema degli assistenti, il Direttore ricorda che l’assegnazione del lavoro segue un modello aziendale, che presto potrebbe anche essere applicato ad altre testate. Abbiamo ribadito la nostra contrarietà a questa organizzazione, richiesto con forza il ritorno presso le redazioni tematiche, come era precedentemente alla pandemia. Non ci risulta affatto dalla redazione, come viene affermato, che il lavoro sia migliorato. Per questo ci impegniamo a riproporre il tema con l’azienda.

Sul reperimento delle immagini, ricordiamo che esiste una struttura che lavora proprio alla fornitura di immagini (media management, quella dove lavora Claudio Callini per capirci). Il cdr ha chiesto che ci sia una maggiore comunicazione presso le singole redazioni e i responsabili, su questa attività che spesso viene ignorata.

Sulle troupe, abbiamo chiesto la possibilità di derogare ad un sistema burocratizzato e rigido. Esiste una quota del 5% che però il Direttore preferisce tenere per eventuali emergenze. E’ vero che il contratto lo fa l’azienda, ma insistiamo che , contestualmente con l’esaurimento dei colleghi telecineoperatori, questa politica aziendale procura e sta procurando da tempo un danno alla qualità del giornale.

Abbiamo poi richiamato la direzione alle diverse mancanze di organico che ci avete segnalato. Su questo fronte, il Direttore ha dichiarato di voler completare una ricognizione sulle posizioni di line – mancherebbero le risposte aziendali su desk e società – per poter definire il quadro. Abbiamo ribadito, redazione per redazione, le mancanze più gravi, ma su questo non abbiamo avuto risposte concrete.

Abbiamo anche insistito sulla necessità di portare a termine quegli spostamenti che sono ormai discussi da molto tempo, ma anche qui ancora nessuna certezza. Il Cdr ritiene che debbano essere agevolate soluzioni di mobilità interna se richieste dai singoli colleghi poiché ciò innalza il livello di motivazione Il Direttore ha promesso che tornerà presto a riceverci per affrontare e risolvere questi temi, speriamo sia la volta buona, soprattutto visto che siamo in un momento di passaggio per la governance aziendale. Il cdr ha poi posto il problema dell’organizzazione del lavoro, che – a nostro avviso – sconta alcune ingiustizie e soprattutto dimentica il contributo di numerosi colleghi.

In particolare è stata da noi criticata la pratica di richiamare in servizio colleghi, anche di line, in riposo, quando sono a disposizione e già presenti altri colleghi. Questa pratica appare tanto più vessatoria, quando si tratta di festivi o superfestivi. Il Direttore si richiama alle norme del contratto e alle sue legittime facoltà di scelta, in base all’articolo 6 e alla linea editoriale del Tg1, soprattutto in occasione di eventi particolari.

Il Cdr sostiene che l’articolo 6 debba essere comunque esercitato nel rispetto delle storie professionali di ciascuno dei redattori e con l’intento di garantire un modello organizzativo e produttivo che rafforzi la performatività della testata, creando il miglior clima possibile all’interno.

Pur nella discussione vivace, il cdr ha ribadito la richiesta al Direttore di valorizzare tutti i colleghi in modo che nessuno venga escluso dalla realizzazione del Tg1 in base alle proprie specificità, anzianità di servizio, competenze, esperienza. E chiede di investire i capiredattori della pratica - a volte anche faticosa ma necessaria - di coinvolgere più possibile tutta la redazione, rispettando ovviamente competenze, capacità, nel rispetto di ruoli e percorsi professionali.


Il Cdr sta lavorando per mantenere un clima di reale pacificazione tra i giornalisti del Tg1 per superare situazioni conflittuali dannose per l’intera testata e per prevenire l’insorgere in futuro di episodi simili.

Infine è stata affrontata la questione del difficile rapporto testata/rete. In particolare, attendiamo novità in vista della programmazione delle prossime stagioni (estiva e autunnale) e sul futuro dello spazio del mattino, ribadendo la nostra contrarietà – in questo momento e in queste condizioni – ad eventuali spacchettamenti e in ogni caso ad ogni tentativo di distogliere la titolarità dell’informazione che appartiene al Tg1.

Cogliamo lo spunto per informarvi che su questo tema, in occasione della mancata gestione da parte del telegiornale della diretta dei funerali del Principe Filippo assegnato invece ad una trasmissione di rete peraltro con pessimi risultati di audience, il CdR ha scritto ai responsabili aziendali ribadendo come il Tg1 abbia le competenze e le capacità per affrontare con edizioni straordinarie ogni tipo di evento, previsto o meno, ribadendo la richiesta di sostenere un ruolo e un compito, fare informazione, che storicamente è stato assegnato alla nostra testata.


Il Tg1 deve essere considerato il titolare dei prodotti d’informazione sulla Rete 1 e ciò deve avvenire attraverso il coinvolgimento dell’intera redazione: direzione, line, conduttori, inviati. Obiettivo deve essere quello del confezionamento di un prodotto editoriale riconoscibile chiaramente con il marchio, gli inviati e lo studio del Tg1.

Torneremo ad incontrare il direttore per ricercare ulteriori occasioni di confronto e di dialogo, consapevoli che è interesse di tutti evitare contrapposizioni inutili e contenziosi che distolgono dal perseguimento degli obiettivi professionali, specie in un contesto editoriale fortemente competitivo. Con l’occasione torniamo ad intervenire sui messaggi veicolati attraverso i social network. Il loro uso, lo ribadiamo, è regolato da precise norme aziendali e dal Codice Etico. Dopo i casi recenti è necessario riflettere in termini di rapporti aziendali e smussare i rischi di nuovi attriti tra le parti.

Sapete che è già in atto una pacificazione e che cosi si rischia di vanificare i nostri sforzi. Il CdR raccomanda a tutti un loro uso attento a non produrre rischi per l'immagine e la reputazione della testata, anche al di là delle proprie intenzioni. Ci appelliamo con ancora più forza alla sensibilità di tutte e di tutti”.

Il CdR del Tg1, Roberto Chinzari, Leonardo Metalli, Virginia Lozito

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