6 anni di carcere per Silvio Berlusconi e 5 per l'ex "Ruby Rubacuori", alias Karima El Mahroug: sono le condanne chieste dal pm Luca Gaglio e dal procuratore aggiunto di Milano Tiziana Siciliano, nell'ambito del caso Ruby Ter, che vede il Presidente di Forza Italia ed ex premier accusato di corruzione in atti giudiziari e Karima accusata di falsa testimonianza e corruzione in atti giudiziari. Nel processo sono coinvolti altri 27 imputati.
"Le centinaia di migliaia di euro che Karima spendeva le venivano consegnate, tramite il suo legale Luca Giuliante", che è fra gli imputati, "da Berlusconi; lei più di così non poteva spendere, più di così c'era solo buttare i soldi dalla finestra. Soffre in quel periodo di una vera e propria compulsione a spendere", ha detto Gaglio nella requisitoria.
La ragazza, ha proseguito, "si incontrò con Maria Rosaria Rossi", ex senatrice vicina al Cavaliere, anche lei fra gli imputati, "e ricevette i soldi per andare in Messico" con il fidanzato di allora, anche lui sul banco degli imputati.
Anche alle ex Olgettine, ha aggiunto il pm, "è stato assicurato che sarebbero state a posto sia come reddito, con un mensile da 2.500 euro, che per un tetto, una casa, un alloggio" e ci sono prove che "che dimostrano che già dal 2011", cioè prima delle loro testimonianze, "esisteva un accordo corruttivo" tra loro e Berlusconi, "volto ad ottenere le false testimonianze di tutte le testimoni dei Ruby 1 e 2". Le ragazze erano "pagate anche per rendere interviste ai media non diverse da quelle in tribunale".
Durante la requisitoria, Gaglio ha paragonato Karima alla moglie di Mario Chiesa, l'ex Presidente del Pio Albergo Trivulzio, il cui arresto aprì il caso Tangentopoli. "Ricordate la moglie di Mario Chiesa che va a vuotare il sacco? Ruby esplode nel 2014", dopo aver scoperto "il tradimento" del suo fidanzato di allora, Luca Risso, e nei messaggi agli atti delle indagini non faceva nient'altro "che ripetere che nulla era stato intestato, ma i soldi erano suoi".
Il denaro, per il pm, sarebbe giunto fino in Messico, a Playa del Carmen, dove la ragazza e Risso avrebbero aperto un ristorante con annesso pastificio e comprato anche alcuni appartamenti. Stando alle indagini, i soldi sarebbero transitati per Lugano e Francoforte. "C'è la prova di un bonifico da 300mila euro che ha come beneficiario Luca Risso", ha proseguito il pm, precisando che il telefono del ragazzo, tra il dicembre 2013 e il gennaio del 2014, raggiunse più volte la cella telefonica di Arcore.
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