5G, limite emissioni da sforare. Prof. Fioranelli "danni per la salute".

Lobby inseriscono emendamenti in decreti di emergenza e chiedono stop ai limiti di emissione. Rimane l'obbligo di tutela per la salute.

di Tiziana Benini
Martedì 19 Maggio 2020
Roma - 19 mag 2020 (Prima Pagina News)

Lobby inseriscono emendamenti in decreti di emergenza e chiedono stop ai limiti di emissione. Rimane l'obbligo di tutela per la salute.

"Riparty" con sorpresa e tra le norme del decreto Rilancio è stata inserita, a quanto si apprende, la modalità di indennizzo alle tv locali per la dismissione delle frequenze. Entro il 30 maggio le emittenti locali dovranno restituire allo Stato dopo 10 anni le frequenze avute in concessione per vent’anni, in vista del passaggio alla rete 5G.

In cambio, riceveranno un indennizzo. Un Salto in avanti per la pressione delle lobby che hanno approfittato del lockdown per accelerare sulla tecnologia di quinta generazione intorno a cui girano interessi fortissimi e una montagna di soldi.

L' emendamento inserito all'articolo 82 del dl cura Italia aveva consentito alle compagnie Tlc di continuare a lavorare in questo periodo mentre tutti erano occupati a fare fronte alla diffusione della pandemia.

Al Senato, invece, durante le audizioni in commissione di merito sul ddl di delega comunitaria le Telco sono venute allo scoperto e hanno chiesto ufficialmente di cancellare i limiti in vigore per le emissioni elettromagnetiche.

Si tratta della smentita ufficiale di quanto sostenuto fino adesso sulle frequenze Elettromagnetiche: tutti hanno sempre sostenuto che la trasmissione sarebbe avvenuta nel limite delle emissioni stabilito a tutela della salute. Anzi a frequenze più basse. In Italia il legislatore ha stabilito limiti più stretti che in altri paesi dell'Unione europea; a cavallo del millennio il sistema di telecomunicazioni si è sviluppato quasi tutto sui segnali e poco via cavo a differenza di altro Paesi (comportava lavoro manuale di scavo e di infrastruttura). Il rischio di inquinamento e danni da onde in Italia è più alto che altrove.

"All'epoca non sapevamo dove mettere i ripetitori per i segnali Gsm dei cellulari prime generazioni - racconta un ingegnere ex dirigente di una compagnia internazionale - alcuni li abbiamo mimetizzati tra le insegne dei ristoranti". Lo switch off delle frequenze è stato rilanciato dal pentastellato Luigi Di Maio.

Si parte dalle frequenze televisive di Liguria, Toscana, Umbria, Lazio, Campania e Sardegna, che fanno parte di una delle quattro aree con cui il Mise (Ministero sviluppo economico) ha diviso il territorio nazionale per la migrazione. Si tratta di una migrazione, sì, ma per la salute delle persone, per l'ambiente e gli ecosistemi, già a un punto di non ritorno tra consumo di suolo a due metri al secondo, gas inquinamenti rifiuti e zuppe varie.

In Italia ad oggi sono 415 i Comuni che hanno adottato provvedimenti amministrativi di precauzione mentre 263 sono i Sindaci che hanno emanato ordinanze urgenti per vietare l’installazione di antenne sul territorio. Tra grandi città e capoluoghi di provincia, il Sindaco di Udine ha annunciato di volersi uniformare alle scelte precauzionali emesse dai primi cittadini di Vicenza, Fermo, Grosseto, Messina e Siracusa. Tante anche le mozioni di consigli regionali e comunali. Centinaia gli esposti alle Procure.

Il prof. Massimo Fioranelli, fisiologo romano e pioniere della medicina integrata, spiega la pericolosità del 5G per la salute di uomini e animali.

"Diversi studi scientifici hanno dimostrato i danni agli organismi da onde elettromagnetiche. Si va dai tumori alle modifiche del Dna".

Più di 240 scienziati hanno pubblicato un appello alle Nazioni Unite per ridurre l’esposizione pubblica e hanno chiesto una moratoria sul 5G citando effetti biologici negativi “accertati” delle radiazioni RF. Martin Pall, Professore Emerito di Biochimica e di Scienza Medica alla Washington State University (Pullman, Stato di Washington) ha illustrato al Parlamento Europeo i maggiori danni sanitari provocati dal 5G, basandosi su recenti studi scientifici.

Si tratta delle stesse conclusioni del Prof. Fioranelli che spiega “Gli effetti delle radiazioni 5G riguardano cuore, cervello e sistemi ormonali e possono degenerare in tumori”. Nel dibattito in una audizione al Senato americano due alti dirigenti di aziende 5G hanno dovuto rispondere alle domande del Sen.Blumenthal sulla tutela della salute “che non sono stati fatti studi di impatto della biotecnologia sull'uomo". “Non so leggere ma intuisco" diceva Toto'!


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