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"Per l'inflazione, un effetto rialzista di breve termine, parzialmente sostenuto dai tassi di cambio, potrebbe essere ampiamente controbilanciato dalle pressioni al ripasso sui prezzi dovute al calo della domanda, specialmente sul medio termine".
"Per l'inflazione, un effetto rialzista di breve termine, parzialmente sostenuto dai tassi di cambio, potrebbe essere ampiamente controbilanciato dalle pressioni al ripasso sui prezzi dovute al calo della domanda, specialmente sul medio termine".
I dazi Usa sulle importazioni avranno effetti “chiaramente negativi per l’attività economica”, mentre c'è il rischio che le loro ripercussioni sull'inflazione siano più ambivalenti. E' quanto si legge nei verbali del Consiglio direttivo della Bce di inizio marzo, pubblicati stamani.
Per quanto riguarda l'inflazione, si legge, “un effetto rialzista di breve termine, parzialmente sostenuto dai tassi di cambio, potrebbe essere ampiamente controbilanciato dalle pressioni al ripasso sui prezzi dovute al calo della domanda, specialmente sul medio termine”.
Non è facile capire in anticipo quale sarà l'effetto finale di queste misure, visto che tutto dipenderà dalla loro durata e portata, nonché dalle reazioni dei Paesi bersaglio.
“Più in generale – proseguono i verbali – un dazio può essere visto come una tassa sulla produzione e sul consumo, che coinvolge anche un trasferimento di ricchezza dai privati al settore pubblico. In questo ambito è stato sottolineato che i dazi generano perdita di ricchezza per tutte le parti coinvolte”.