Benucci (ConfimpreseItalia Roma Area Metropolitana): “In pochi mesi possibile perdere un’intera filiera del Made in Italy."
Ecco i rischi per il Sistema Italia e per il Sistema Roma”
(Prima Pagina News)
Sabato 05 Dicembre 2020
Roma - 05 dic 2020 (Prima Pagina News)
Ecco i rischi per il Sistema Italia e per il Sistema Roma”
“Rischiamo di perdere in pochi mesi un’intera filiera del Made in Italy, non perché scompaia sotto i colpi della pandemia, ma solo perché passerà di mano, da quelle dell’eccellenza italiana, a quelle meno raffinate di imprenditori esteri specializzati nelle speculazioni e negli affari a ‘costo zero”.

Sono le parole espresse con dolore dalla Presidente di Confimprese Roma Capitale, Ida Benucci che poi continua nella sua strenua difesa del tessuto nazionale d’impresa, del Sistema Italia e soprattutto del Sistema Roma. “In questi giorni - ragiona la Presidente Benucci – osserviamo con timore le tante operazioni messe in campo dalle nostre forze dell’ordine ed in particolare dalla Dda.

L’impegno della magistratura, della Guardia di Finanza, di Polizia di Stato e Carabinieri, va salutato come una sorta di guerra di liberazione dal crimine organizzato, che, profittando della Pandemia, sta cercando di mettere il cappio al collo a decine di imprenditori, devastati dalla crisi.

E’chiaro – continua la Benucci- che tutto questo passa in secondo piano, rispetto alle misure prese dal Governo per contenere la pandemia di Covid-19, ma è centrale per l’economia e la tenuta ‘pulita’ di intere filiere legate a doppio filo all’accoglienza, al turismo, alla ristorazione, alla moda all’arte, che in Italia sono l’eccellenza.

Tutto questo mondo va tenuto in piedi ad ogni costo e con qualsiasi mezzo, tranne che quello di svenderlo al malaffare o alla speculazione che arriva da altre parti del mondo.Va detto ancora - continua la Presidente Benucci – che il nuovo Dpcm, con le sue restrizioni, buona parte delle quali possono essere condivise, assesta un nuovo durissimo colpo al sistema delle Pmi nazionali e locali. Quanto a Roma non possiamo non far notare come la città sia ormai ripiegata su se stessa, senza una prospettiva certa e soprattutto senza una speranza.

Troppo lontano è il traguardo per far sopravvivere migliaia di attività del commercio e dell’artigianato. Condividiamo le necessità della tutela della salute pubblica, ma al tempo stesso non possiamo non denunciare il rischio di trovarci, non tra 5, 10 anni, una città desertificata e senza cuore economico. Governo, Regione e Comune devono fare di più. Le risorse destinate a chi ha perso praticamente tutto, sono del tutto insufficienti. Serve di più.

Tutte le imposte, sia locali che nazionali devono essere azzerate.

E’ tempo - conclude Benucci – di aggiungere coraggio a coraggio e mettere al sicuro il tesoro fatto di piccole e micro imprese che da sempre ha fatto brillare il sistema Italia. Ci auguriamo, che tutto quello che chiediamo sia preso in seria considerazione, ne va del futuro nella nostra città e del nostro Paese”.

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