Eccellenze Italiane, Mons. Ginami lascia il Vaticano in missione tra i poveri

La storia di Mons. Luigi Ginami è la storia di un sacerdote illuminato, incantato dal cardinale Carlo Maria Martini.

di Pino Nano
Venerdì 14 Gennaio 2022
Bergamo - 14 gen 2022 (Prima Pagina News)

La storia di Mons. Luigi Ginami è la storia di un sacerdote illuminato, incantato dal cardinale Carlo Maria Martini.

Dopo 25 anni, don Gigi Ginami lascia dunque la segreteria di Stato del Vaticano, mettendosi a disposizione della sua diocesi di Bergamo. A dare la notizia ufficiale della sua nuova missione pastorale è stato a suo tempo mons. Dario Edoardo Viganò, assessore del dicastero per la comunicazione, sottolineando che “questo ritorno a casa di don Gigi, a Bergamo è legato al suo desiderio personale di volersi dedicare ancora meglio, ancora con maggior passione, alle opere di Carità e in particolare alla vita della Fondazione Santina. Non è un caso che tra poco, tornando definitivamente a Bergamo, - aggiunge il numero uno della comunicazione vaticana- inizierà la sua nuova vita pastorale con il quarantaseiesimo viaggio di solidarietà. E vi voglio annunciare che tale viaggio solidale sarà in Perù per conto di Fondazione Santina, ma insieme anche alla Diocesi, perché proprio la Caritas di Bergamo ha finanziato totalmente il rifacimento di una parte del Seminario di Puerto Maldonado nell’Amazzonia peruviana”.

 

-Un anno speciale per lei don Gigi il 2021? L’anno di addio al Vaticano…

Era il 3 maggio 2021 quando alle ore 12, ho saputo che sarei potuto tornare nella mia Diocesi di Bergamo per vivere il mio sacerdozio in un modo completamente nuovo.

 

-Qual è la prima cosa che ha fatto quella mattina?

Ho scritto un messaggio a tutti i miei amici. Te lo faccio leggere. “Con il cuore pieno di gioia ti annuncio che in data 1° luglio 2021 rientrerò nella mia Diocesi di Bergamo per un bellissimo nuovo incarico e per seguire con ancor più passione Fondazione Santina e l’Associazione! Sono felicissimo e senza il minimo rimpianto per il servizio che termino. Sono riconoscente a Dio per la Carità che ho potuto svolgere durante questi anni ed il mio lungo servizio presso ufficio informazioni e documentazione della Segreteria di Stato”. (4 maggio 2021 ore 8.45)

 

-Un cambio radicale don Gigi?

Certamente un avvenimento importante della mia vita, che non si può improvvisare in 5 minuti! Questo cambio così radicale è stato preceduto, accompagnato e seguito proprio dalla Carità che Fondazione Santina e la nostra Associazione opera. Questo ha dell’incredibile! Sai l’ultima cosa che ho fatto in Segreteria di Stato prima del 3 maggio 2021 alle ore 12? Non una importante pratica di ufficio, non un Bollettino alle Nunziature Pontificie: nulla di tutto questo, ma l’ultima cosa che ha fatto Fondazione Santina insieme e grazie alla mia Diocesi di Bergamo è stato trovare un appartamento per due persone in situazione di precarietà immigrati. Sono così orgoglioso e felice di questo che neppure immagini: una gioia profonda, grande che nessuno mi potrà togliere, ricordare per sempre l’ultimo gesto fatto con Fondazione Santina. Proprio qui a Bergamo fino a venerdì sera 30 aprile 2021 abbiamo impiegato tempo per queste due persone: trovato appartamento, un simbolico affitto da pagare mensilmente, Franca Fontana ha pensato a trovare piatti, stoviglie, posate, coperte, cuscini… la Dottoressa Silvana Bonzanni con me è venuta a vedere l’appartamento ha incontrato più volte i nostri due amici e a nome di Fondazione Santina ha dato a loro un piccolo contributo simbolico. Non è meraviglioso tutto ciò?  L’ultimo gesto svolto come Officiale della Segreteria di Stato un gesto di carità, ma nota bene: non mio! Ma nostro, questo è stupendo. La Carità non si fa da soli, ma la Carità si fa sempre insieme: ognuno mette un pò ed insieme si ricava tanto, ma tanto davvero come una cifra di Euro 1.600.000 di questi anni, Santina è morta con 20 euro in tasca ed oggi guardate il capitale che ha fatto fruttare.

-Da Roma a Bergamo, e poi di corsa in Perù?

In Perù ci sono andato per Fondazione Santina ma ad inaugurare una parte del seminario di Puerto Maldonado nella Amazzonia peruviana, realizzata con la Caritas di Bergamo.

 

-Bellissimo immagino?

Penso che sia meraviglioso concludere venticinque anni di servizio con la Carità, ma ancora più bello ed entusiasmante iniziare un’altra parte di vita con un gesto di Carità! E forse in questo mia madre Santina mi è più vicina ora di quando era in vita: strepitoso. Il mio viaggio è poi proseguito con l’intento di 10 nuove adozioni a distanza, l’incontro con bambini violentati nella struttura protetta del SOS di Juliaca, ho dormito a casa di Maritza una donna che ha perso un occhio a furia di botte del compagno e contre figli da tre uomini diversi, infine la visita al carcere di castigo di Challapalca dove a 5100 metri abbiamo realizzato un capo sportivo inaugurato il giorno di Natale 2016, il grande Dottor Berbenni ha tirato anche un calcio di rigore!

 

Nel frattempo, lei continua a stampare libricini di grande divulgazione.

Il primo si intitola “Ashur” e riguarda il nostro amico iracheno. Dunque, la collana #VoltiDiSperanza, non si ferma anzi sarà ancora di più effervescente. Pensate che il libretto successivo, “Nicola”, interamente dedicato al Procuratore della Repubblica di Catanzaro Nicola Gratteri, uomo e magistrato di straordinario coraggio nella lotta al mondo organizzato del crimine in tutto il mondo, da solo ha venduto ben 4000 copie.

 

-Se lei dovesse fare un bilancio della sua attività pastorale?

Ti dico solo che la forza di questi lunghi anni di ufficio è stata quella di costruire una comunità solidale che insieme all’unisono ha saputo affrontare sfide nuove e grandi, e a tutti loro va il mio abbraccio forte e la richiesta di preghiera, perché sapete che il segreto della nostra Associazione è quella di pregare insieme e durante la pandemia i nostri rosari zoom con più di ottanta persone da Messico, Perù, Brasile, Russia, Vietnam e Kenya. Sono davvero una grande prova che la Carità vera ha le radici nella preghiera.

 

-A chi va oggi il tuo primo pensiero di gratitudine?

Ai miei amici preti, e per preti significa preti veri, non è importante se uno è il Cardinale Angelo Comastri, importante che lui è stato il mio confessore, non è importante se è un Arcivescovo come Gianni d’Aniello, Nunzio a Mosca, oppure l’Arcivescovo Leopoldo Girelli, Nunzio in Vietnam, e poi altri preti veri: don Dario, Don Davide, don Lino, don Vittorio, don Mario, e il mitico Vescovo Francesco! Dio sulla mia strada non mi ha messo mai amici che mi aiutassero a fare strada, ma a diventare santo e tra questi non posso dimenticare il Cardinale vietnamita Van Thuan oppure Padre Carlo Maria Martini, e Santina diceva: “Don gigi: tutti dobbiamo diventare Santi non importanti!” E spero che sia sempre il merito e non il successo a guidare la strada che intraprendo perché Martini mi diceva che il Vangelo ha sempre merito, non sempre successo: spero che la mia vita sia secondo il Vangelo! Ed ora vi lascio alle parole di don Dario.

 

-Dopo Roma Bergamo, la cosa che qui a Bergamo non fa più?

Incomincio la mia giornata con la lettura dell’Eco di Bergamo. È Silvana che mi ha insegnato a leggere tutte le mattine L’Eco di Bergamo, mentre prima leggevo 80 giornali tutte le mattine! Una mattina con la sua semplicità mi vede guardare una vecchia Rassegna Stampa del Dicastero delle Comunicazioni… incuriosita si avvicina, con la curiosità di tutte le donne, e mi domanda. “Don Gigi cosa è?” Spiego a lei: “Vedi Silvana si chiama Rassegna Stampa ed è fatta almeno su 80 quotidiani del mondo ed è in 5 lingue” Scorriamo insieme questa Rassegna e poi lei con molta semplicità mi dice: “Ma a cosa serve sapere tutte quelle notizie?” In una frase sepolta tutto il mio lavoro che dal 2000 al 2008 ho fatto. Probabilmente in passato mi sarei incazzato, difeso con mille argomentazioni quel servizio, ma oggi con occhi nuovi, quelli che Santina aveva e che ritrovo negli occhi di Silvana, mi dico in bergamasco, non in inglese, spagnolo, francese, portoghese o tedesco, non in bergamasco: “La gà resu!” Ha ragione!!! Cosa serve alla fine sapere come i giornali parlano della vita, quando magari non si sa più cosa il vangelo dice della vita. Mia madre mi avrebbe risposto la stessa cosa, ne sono sicuro! E così Silvana mi educa a pensare all’essenziale con le sue scelte e con la sua semplicità e presenza. Come la sera vediamo alle 7 Bergamo Tv, ed alle 6 il rosario da Lourdes! Davvero Silvana sta impostando in modo bergamasco la mia vita!

 

-Come sta don Gigi dopo aver lasciato il Vaticano?

Volete una risposta sincera? Sto benone, forse il cambio è stato repentino, ma non mi hanno tagliato una gamba o una mano, né tanto meno ho una malattia, sono in carcere o disoccupato! No, no! Niente di tutto questo con Santina avevo questo motto per la sua vita: “Meglio stanchi che depressi!” ed un altro ancora dice: “Meglio aggiungere Vita ai giorni che giorni alla vita!” Bene sono stanco morto ed il fuoco di sant’Antonio ci sta bene, ma di sicuro non sono depresso per aver lasciato il Vaticano. Sto semplicemente aggiungendo Vita ai giorni e non giorni alla vita. Nella sicurezza che chi vive nel passo è depresso, chi vive nel futuro è ansioso e chi vive nel presente è felice! Vi mando un abbraccio e… una piccola richiesta. Chi telefona a Silvana per ricordare di mettere in valigia le ciabattine rosa? Dovete spiegare che nel viaggio che sta per fare ci sarà anche Ismaele e Santina, me lo hanno detto loro in sogno questa notte. Nella mia cinquecento con un grosso sorriso dietro me vi sarà Santina che mi dirà guida con prudenza e dietro a Silvana che dirà a lei di stare tranquilla perché nella valigia ci sono le ciabattine rosa e molte altre cose belle come i vesti per l’evento con Gratteri, per la presentazione del libro a Vasto ed a Gioia Tauro, oppure gli abiti sportivi per Firenze e Roma ed anche quelli per le celebrazioni delle messe nelle chiese

 

Buon Viaggio don Gigi, e tanta lunga vita.

 

 


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