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"Israele ha commesso un grave errore e sarà punito per le sue azioni".
"Israele ha commesso un grave errore e sarà punito per le sue azioni".
L'Iran non si arrenderà. A dirlo, in un discorso alla nazione, la Guida Suprema, Ali Khamenei. "La nazione iraniana resisterà fermamente a una guerra imposta, così come resisterà fermamente a una pace imposta. Questa nazione non si arrenderà a nessuno di fronte a un'imposizione", ha detto l'ayatollah, citato dall'agenzia Isna.
"Gli americani dovrebbero sapere che la nazione iraniana non si arrenderà - ha proseguito - e che qualsiasi intervento militare da parte loro causerà senza dubbio danni irreparabili".
"Israele ha commesso un grave errore e sarà punito per le sue azioni. L'Iran non perdonerà l'entità sionista per aver violato il suo spazio aereo e non dimenticherà il sangue dei suoi martiri", ha detto ancora Khamenei. "Le nostre forze armate sono pronte a difendere la patria e sono supportate dai vertici dell'Iran e dall'intero popolo", ha continuato.
Il premier israeliano, Benjamin Netanyahu, "ha superato di gran lunga Hitler nel crimine di genocidio". "Il sangue di civili massacrati, neonati e bambini assassinati è versato sulle mani e sulla fronte di coloro che rimangono in silenzio, cosi' come di coloro che sostengono l'arroganza di Israele". Così il Presidente turco, Recep Tayyp Erdogan, citato dall'agenzia Anadolu, nel corso di una riunione parlamentare del Partito della giustizia e dello sviluppo (Akp). "E' un diritto del tutto naturale e legittimo per l'Iran difendersi dal banditismo e dal terrorismo di Stato di Israele", ha aggiunto.
La compagnia aerea israeliana El Al ha fatto sapere che giovedì effettuerà altri otto voli per rimpatriare connazionali israeliani bloccati a Cipro: "Vorremmo sottolineare che i posti di questi voli sono già stati assegnati e riceveranno la notifica nelle prossime ore, I voli sono già al completo", si legge in una nota.
La situazione delle centrali nucleari "è buona". Lo ha dichiarato il capo dell'Organizzazione iraniana per l'Energia Atomica, Mohammad Eslami. "Il nemico deve essere sicuro che non andrà da nessuna parte, e non l'ha ancora fatto. Il morale dei nostri colleghi è eccellente", ha continuato.
"Il cuore della Chiesa è straziato per le grida che si levano dai luoghi di guerra, in particolare dall'Ucraina, dall'Iran, da Israele e da Gaza. Non dobbiamo abituarci alla guerra, anzi bisogna respingere come una tentazione il fascino degli armamenti potenti e sofisticati". Così Papa Leone XIV, a conclusione dell'udienza generale odierna in Vaticano.
Nelle ultime ore, le forze militari israeliane hanno effettuato nuove incursioni nella Siria sud-occidentale, per abbattere la vegetazione che non permette di controllare il territorio con radar e droni. E' quanto fanno sapere fonti locali riprese dall'Osservatorio nazionale per i diritti umani in Siria. Stando alle fonti, alcuni mezzi dell'esercito israeliano si sono introdotti nelle zone attorno alla cittadina di Jabbata al Khashab, sul Golan, e hanno sradicato alberi e vegetazione nella foresta di Shahar, fatta di pini e querce, che si estende per oltre 50 ettari.
Gli Stati Uniti si sono ritirati da molte basi militari nel nord-est della Siria: effettuando un sopralluogo, in particolare, in due basi, i giornalisti di Reuters hanno visto un'accelerazione del ritiro delle truppe di Washington che, per il comandante dell'esercito curdo appoggiato dagli Usa, sta consentendo una "rinascita" dello Stato Islamico. La scorsa settimana, le due basi erano quasi deserte, ed erano sorvegliate da piccoli contingenti delle Forze Democratiche Siriane, il gruppo militare a guida curda appoggiato da Washington da un decennio nella lotta contro l'Isis.
La Cina ha fatto evacuare 791 connazionali e avviato il rimpatrio di più di mille persone. Lo ha dichiarato il portavoce del Ministero cinese degli Esteri, Guo Jiakun, durante una conferenza stampa a Pechino. Guo ha spiegato che le operazioni vengono condotte sotto il coordinamento del Ministero e delle Ambasciate e Consolati cinesi in Iran insieme ad alcuni Paesi confinanti, tra cui l'Azerbaigian e il Turkmenistan.
In contemporanea, ha proseguito, alcuni cittadini cinesi sono stati fatti evacuare anche da Israele. Dopo aver attaccato la principale banca iraniana ieri, il gruppo di hacker filoisraeliani "The Predatory Sparrow" ha annunciato di aver attaccato Nobitex, il più grande exchange di criptovalute dell'Iran. Il gruppo ha minacciato di diffondere tutte le informazioni interne della Borsa entro 24 ore, accusando Novitec di sostenere economicamente il terrorismo iraniano, aggirando le sanzioni internazionali.
L'Iran sta rispondendo agli attacchi israeliani con una strategia ben precisa: vuole procedere "passo per passo" e, dunque, non ha ancora "mostrato tutto il suo potenziale". E' l'avvertimento lanciato da Abbas Moghtadaei, parlamentare di alto rango a Teheran, intervistato dall'Irna e ripreso anche da Iran International, sito web legato all'opposizione iraniana, con base a Londra.
La Cina si è proposta come mediatrice tra Israele e Iran, anche se, per ora, non sembra esserci interesse ad attuare la de-escalation da nessuna delle due parti, in particolare da parte di Israele. Pechino, che ha iniziato l'evacuazione dei suoi cittadini da entrambi i Paesi, si è appellata più volte per un cessate il fuoco. "La Cina è pronta a collaborare con tutti per svolgere un ruolo costruttivo nel ristabilire pace e stabilità in Medio Oriente", ha dichiarato il Presidente cinese, Xi Jinping, nel corso di una visita in Kazakistan.
I valichi di frontiera lungo il confine con l'Iran restano aperti. Lo ha reso noto il direttore generale dell'ufficio transiti dell'Organizzazione per la manutenzione e i trasporti stradali della Repubblica islamica, Javad Hedayati. "Il traffico di viaggiatori e merci procede senza intoppi in tutti i valichi di frontiera e anche gli scambi commerciali con i paesi limitrofi attraverso i confini terrestri procedono normalmente", ha detto Hedayati.
Il governo giapponese ha alzato al massimo lo stato d'allerta per i viaggi in Iran e ha esortato i suoi cittadini a "evacuare e a evitare qualsiasi spostamento" nel Paese. In una conferenza stampa, il Ministro degli Esteri giapponese Takeshi Iwaya ha detto che Tokyo sta valutando la possibilità di far evacuare suoi cittadini da Iran e Israele, anche con l'aiuto di Paesi terzi.
La Guida Suprema dell'Iran, Ali Khamenei, parlerà in tv alla nazione. Lo riferiscono i media iraniani.
"L'Aiea ha informazioni secondo cui due impianti di produzione di centrifughe in Iran, l'officina Tesa di Karaj e il Centro di Ricerca di Teheran, sono stati colpiti. Entrambi i siti erano precedentemente sottoposti a monitoraggio e verifica da parte dell'Aiea nell'ambito del Jcpoa". Così, in un post su X, l'Agenzia delle Nazioni Unite per l'Energia Atomica. "Nel sito di Teheran, è stato colpito un edificio dove venivano prodotti e testati rotori per centrifughe avanzate. A Karaj, sono stati distrutti due edifici dove venivano prodotti diversi componenti per centrifughe", si legge ancora nel post.
Anche una università di Teheran è stata colpita dagli attacchi condotti da Israele questa notte contro l'Iran. Lo riferiscono i media britannici, precisando che si tratta dell'Università Imam Hossein, che si ritiene venga finanziata dai pasdaran, situata nella periferia est della Capitale iraniana. Al momento non sono noti i possibili danni.
"La battaglia ha inizio". Così, su X, la Guida Suprema iraniana, Ali Khamenei, secondo quanto riporta Al Jazeera, dopo che Donald Trump, ieri, aveva detto di non avere intenzione di ucciderlo, almeno "per ora".
"Nel nome del nobile Haidar, la battaglia ha inizio", ha scritto Khamenei su X, riferisce l'emittente panaraba, spiegando che Haidar è un altro nome di Ali, quarto califfo musulmano.
Anche il Guardian scrive di un post dell'ayatollah iraniano su X, precisando che Khamenei ha scritto: "Aiuto da Allah e conquista imminente La Repubblica Islamica trionferà sul regime sionista per volontà di Dio".
Agli Stati Uniti non sono arrivate indicazioni in merito ad un attacco imminente da parte di Teheran contro le basi americane in Medio Oriente. E' quanto riferisce la Nbc, riportando un funzionario di Washington, secondo cui le basi militari Usa sono in stato di massima allerta.
Stando ad alcune indiscrezioni del New York Times, Teheran attaccherebbe le basi americane, qualora Washington decidesse di schierarsi con Tel Aviv.
Nel corso dell'ultimo attacco contro Israele, l'Iran ha utilizzato anche missili ipersonici. E' quanto fa sapere il Corpo delle guardie rivoluzionarie islamiche (Irgc) dell'Iran.
Senza rifornimenti da parte di Washington o un maggiore coinvolgimento degli americani, Israele può mantenere la sua difesa missilistica per altri 10, massimo 12 giorni, se gli attacchi di Teheran resteranno costanti. E' quanto fa sapere il Washington Post, riportando fonti informate secondo cui già entro il weekend Israele potrebbe intercettare solo una parte minore di missili per razionare le sue munizioni difensive.
Le Idf hanno dichiarato di aver colpito i siti di produzione di centrifughe utilizzati dall'Iran per il programma nucleare e per la produzione di armi.
Washington potrebbe intraprendere un'altra guerra in Medio Oriente, senza sapere come andrà a finire. E' quanto sostiene la Cnn, evidenziando che Donald Trump è "sull'orlo di una grande scommessa" che potrebbero portarlo anche a ripudiare i suoi principi politici: il tycoon, infatti, dovrà decidere se utilizzare la bomba 'Massive Ordnance Penetrator' per abbattere la centrale nucleare iraniana di Fordow.
"L'Iran non è la Libia, l'Iraq o l'Afghanistan. Forse i falchi hanno ragione nel dire che un attacco militare americano devastante e circoscritto potrebbe distruggere il programma nucleare iraniano. Ma il regime di Teheran dovrebbe quasi sicuramente reagire e potrebbe attaccare il personale e le basi americane. Trump dovrebbe rispondere innescando un'escalation senza una chiara fine", precisa l'emittente statunitense, avvertendo che la caduta del regime degli ayatollah iraniani potrebbe provocare "sconvolgimenti" con ricadute in tutta la regione mediorientale e anche in Europa, che potrebbe fronteggiare l'arrivo di nuovi migranti.
Dato il peggioramento della crisi in Medio Oriente, l'Ambasciata cinese in Iran ha avviato la prima evacuazione di connazionali da Teheran. E' quanto riferiscono i media statali cinesi, secondo i quali l'opzione scelta, per ora, è quella "della via del trasporto via terra, per raggiungere il confine con il Turkmenistan".
Abbiamo "il dominio totale sui cieli dei territori occupati (Israele, n.d.r.), rendendo le difese israeliane impotenti di fronte agli ultimi attacchi missilistici dell'Iran". Lo riferiscono i pasdaran iraniani, citati dall'agenzia Tasnim (vicina ai Guardiani della Rivoluzione, ndr), secondo cui "una nuova tornata di attacchi missilistici da parte dell'Iran ha preso di mira posizioni nei territori occupati mercoledì mattina, segnando l'undicesima ondata della risposta di Teheran all'aggressione israeliana".
E' atterrato stamani, all'Aeroporto Ben Gurion di Tel Aviv, il primo volo che ha riportato a casa cittadini israeliani bloccati all'estero dopo lo scoppio della guerra con l'Iran: "Poco fa, il primo volo dell'operazione 'Ritorno sicuro' è atterrato all'aeroporto Ben Gurion", riferiscono le autorità aeroportuali, in un comunicato. Il volo, effettuato dalla compagnia nazionale El Al, ha fatto rimpatriare cittadini israeliani rimasti bloccati a Larnaca (Cipro).
Secondo quanto dichiarato da alcuni funzionari della Casa Bianca al Wall Street Journal, il Presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, non ha ancora deciso se Washington si schiererà con Israele per attaccare i programmi nucleari e militari iraniani. Secondo le fonti, l'attacco è stato una delle opzioni sul tavolo durante una riunione tra Trump e il suo team di sicurezza nazionale.
Stando al report, Trump nutre ancora la speranza che la minaccia di un'operazione militare americana porti Teheran ad accettare le richieste di Washington nei negoziati sul nucleare.
Un caccia F-35 israeliano è stato abbattuto stamani dalla difesa aerea iraniana a Javadabad, nei pressi di Varamin, a circa 80 km a Sud-Est di Teheran. Lo ha riferito il prefetto di Varamin, citato dall'Isna.
L'Iran risponderà "senza limiti" agli attacchi israeliani e anche a quelli americani se Washington dovesse scendere direttamente in campo. Lo ha detto l'Ambasciatore iraniano all'Onu a Ginevra, Ali Bahreini, secondo quanto riferisce il quotidiano israeliano Haaretz, che a sua volta riprende l'agenzia di stampa Reuters. L'Iran, ha detto Bahreini, reagirà "seriamente e con forza, senza alcuna restrizione" agli attacchi di Tel Aviv "sul suo territorio". Inoltre, ha proseguito, se l'Iran dovesse arrivare alla conclusione che Washington è coinvolta negli attacchi, comincerebbe a rispondere anche all'aggressione americana.