Breaking news infrastrutture - Autostrada Asti–Cuneo completata: Gribaudo (Pd) “Si chiude un ritardo enorme durato quasi trent’anni”

L’Asti–Cuneo torna finalmente percorribile in continuità: per la vicepresidente Pd Chiara Gribaudo non è un giorno di festa, ma la chiusura di un ritardo che ha pesato su imprese, sicurezza e sviluppo dei territori.

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Lunedì 29 Dicembre 2025
Roma - 29 dic 2025 (Prima Pagina News)

L’Asti–Cuneo torna finalmente percorribile in continuità: per la vicepresidente Pd Chiara Gribaudo non è un giorno di festa, ma la chiusura di un ritardo che ha pesato su imprese, sicurezza e sviluppo dei territori.

Dopo un’attesa durata quasi trent’anni, l’autostrada Asti–Cuneo è ora utilizzabile in continuità lungo l’intero tracciato. Il completamento dell’infrastruttura segna un passaggio atteso da cittadini e imprese, in un’area che per anni ha dovuto convivere con collegamenti incompleti, tempi di percorrenza incerti e ricadute economiche rilevanti.

Sul piano pratico, la piena percorribilità consente una gestione più lineare dei flussi tra pianura e territorio cuneese, con impatti potenziali su logistica, turismo e mobilità quotidiana. Resta però il peso di un cronoprogramma dilatato nel tempo, che ha trasformato un’opera strategica in un simbolo di lentezza decisionale e complessità autorizzative.

Gribaudo: “Non è un giorno di festa, ma di consapevolezza”

Chiara Gribaudo, vicepresidente del Partito Democratico, definisce la conclusione dei lavori come la chiusura di “un ritardo enorme” che ha penalizzato a lungo il territorio. La linea politica espressa è netta: completare l’autostrada era necessario, ma l’arrivo a traguardo non cancella i costi accumulati negli anni, né restituisce automaticamente le opportunità perse.

Secondo la deputata, i ritardi non sono una questione astratta: significano maggiori costi di trasporto per le aziende, minore competitività, isolamento infrastrutturale e problemi di sicurezza lungo le tratte alternative. Il messaggio è che un’infrastruttura consegnata con decenni di scarto rispetto alle esigenze reali produce danni che restano anche quando l’opera entra in esercizio.

Meriti istituzionali e “punto di svolta” nella fase di sblocco

Nel suo intervento, Gribaudo riconosce che amministrazione regionale e governi più recenti hanno contribuito a portare a termine la fase finale, accompagnando l’ultimo tratto fino alla conclusione. Allo stesso tempo sottolinea che lo sblocco decisivo sarebbe arrivato in una fase precedente, quando si sarebbe intervenuti sui nodi finanziari e concessori che avevano paralizzato l’avanzamento del progetto.

Il tema centrale, in questa lettura, è la continuità delle decisioni: le grandi opere non nascono “in un giorno” e non dovrebbero diventare trofei politici dell’ultimo minuto. Per evitare di ripetere casi simili, il punto non è soltanto inaugurare, ma costruire processi più robusti di pianificazione, finanziamento e controllo, in modo da ridurre i rischi di stallo e contenziosi.

La messa in esercizio dell’Asti–Cuneo può migliorare la qualità dei collegamenti tra aree produttive e reti nazionali, con benefici attesi su tempi di percorrenza e affidabilità dei trasporti. Per le imprese, la variabile chiave è la prevedibilità: meno interruzioni e deviazioni significano programmazione più efficiente e minori costi indiretti.

Per i territori, l’autostrada completa può rafforzare accessibilità e attrattività, ma la partita non finisce con il nastro tagliato. Servono manutenzione, gestione attenta della sicurezza e un monitoraggio degli impatti sul traffico locale, così che l’opera diventi davvero un fattore di sviluppo e non soltanto la chiusura di un lungo capitolo.

 


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