Libia, principe El Senussi: ritorno della monarchia per superare la crisi
Il ruolo di Wagner nella crisi migratoria dell'Italia.
(Prima Pagina News)
Martedì 21 Marzo 2023
Roma - 21 mar 2023 (Prima Pagina News)
Il ruolo di Wagner nella crisi migratoria dell'Italia.
“Senza uno Stato, una guerra civile ogni due anni. La monarchia può unificare un Paese diviso [...] Stanno crescendo in Libia le richieste di ritorno della monarchia, come soluzione a questo stallo. Stiamo cercando di illustrare questa opzione alla comunità internazionale”.

Lo dichiara il principe Mohammed El Senussi in una intervista di oggi alla Stampa, dando la propria disponibilità per trovare una soluzione allo stallo tribale in Libia e proponendo la sua ricetta ai lettori italiani: “Monarchia per senso di continuità storica nazionale, Costituzione per stabilizzare le istituzioni, diritti umani come bussola nei rapporti internazionali”.

Nel progetto di ricollocazione della Libia sotto la monarchia, “Gli Stati Uniti sono imprescindibili. Tra i Paesi europei Italia, Germania e Gran Bretagna” dovrebbero essere in prima fila.

La monarchia può essere un modo per risolvere le contrapposizioni tribali, riflette il Principe: “Nel 1947 la Libia usciva da decenni di colonizzazione e guerra, Come oggi, era tormentata da divisioni geografiche (tre regioni) e di tribù, oltre cento. La mia famiglia aveva guidato la resistenza e mancava di un’affiliazione tribale”.

Insiste El Senussi, 60 anni, residente a Londra, nell’intervista alla Stampa: “Non dimentichiamo che la rivoluzione del 2011 aveva preso come simboli bandiera e inno della monarchia”. Rispetto alle due fazioni attualmente in campo, il Principe si dichiara "Neutrale, in una logica di pacificazione e unità nazionale per uscire da questo labirinto di opportunismo e brutalità".

Relativamente al problema immigrazione, l'erede al trono afferma: "Gli accordi con la Libia in assenza di stabilità non possono funzionare". Sul ruolo di Wagner, El Senussi ammette che "attori irregolari sono proliferati in Libia. Gli attori non convenzionali sono parte di guerre non convenzionali e non possiamo sottovalutare il ruolo che questi hanno svolto nel destabilizzare la Libia e minacciare l'Italia", sottolineando come "Tutte le truppe straniere devono lasciare la Libia. Wagner come ogni altro gruppo armato".

Infine, l’appello: “L’Italia deve rendersi conto che anche l’accordo migliore è destinato al fallimento in una situazione di instabilità cronica. Non si fanno buoni affari nel caos [...] Pensare di poter tutelare i propri interessi esportando e imponendo un modello istituzionale creato in Occidente, senza tener conto dell’identità nazionale altrui [è] Una visione miope: ogni Paese ha la sua storia, e l’Europa lo dimostra”.

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