Lucrezia Borgia e Giulia Farnese: la storia dell’amicizia tra le donne più desiderate e ammirate del Rinascimento

Una torbida amicizia femminile, pubblicata da Bonfirraro Editore, incastrata in un contesto in cui l’incesto, la lussuria, il potere e le ricchezze erano gli unici motivi per cui vivere.

(Prima Pagina News)
Venerdì 22 Febbraio 2019
Roma - 22 feb 2019 (Prima Pagina News)

Una torbida amicizia femminile, pubblicata da Bonfirraro Editore, incastrata in un contesto in cui l’incesto, la lussuria, il potere e le ricchezze erano gli unici motivi per cui vivere.

Una torbida amicizia femminile, pubblicata da Bonfirraro Editore, incastrata in un contesto in cui l’incesto, la lussuria, il potere e le ricchezze erano gli unici motivi per cui vivere. Tra storia e romanzo, in un’epoca definita il baccanale della Chiesa, la Midleton ritrae, le donne più volute, ammirate e dissolute del Rinascimento, entrambe vittime di Papa Alessandro VI. La storia di Lucrezia Borgia torna di grande attualità nel 2019 proprio perché ricorre il cinquecentesimo anniversario della sua morte. «Mia amatissima Lucrezia, il destino ci ha separate, ma il mio cuore sarà per sempre con te». Quella tra Lucrezia Borgia e Giulia Farnese è la storia di un’amicizia travolgente, testimonianza di un sentimento forte che, dal pieno Rinascimento, ha attraversato i secoli per giungere fino a noi. È questa la storia che viene raccontata in Lucrezia Borgia e Giulia Farnese - le donne più desiderate e ammirate del Rinascimento. Un libro, pubblicato da Bonfirraro Editore e giunto alla sua seconda ristampa, visto il grande successo. Un racconto che prende ispirazione da un’amicizia vera, delicata ma anche perturbante, tra due donne simbolo di un intero periodo, caratterizzato da fasti iperbolici e sfrenata licenziosità. È, infatti, la Roma dissoluta dei papi del ‘500 a entrare nella lente di ingrandimento della scrittrice inglese Bruna K. Midleton che utilizza nuance rosa e ricostruisce in maniera certosina le particolari atmosfere dell’epoca, caratterizzate dai costumi disinvolti e dalla mentalità spregiudicata, sì da proiettare il lettore in un continuo “baccanale”, fatto di incontri licenziosi e intrighi di palazzo. È in questo contesto che emergono due figure di donne egualmente tormentate, l’una figlia e amante del papa Borgia, noto alla Storia come Alessandro VI - con la quale consuma un insopportabile incesto - l’altra più giovane, altrettanto avvenente e passionale, parimenti amante, la preferita del Borgia, alla quale, grazie al suo corpo e ai suoi servigi, è affidata la rinascita del casato Farnese. Seguite da una schiera di adoratori, entrambe suscitano delirante ammirazione tra la gente, incantata nella visione della loro affascinante bellezza, così com’è volutamente testimoniato nell’immagine di copertina. Se entrambe, però, furono capaci di travolgere uomini inaccessibili ai tormenti della passione, nel buio delle loro camere, sottovoce, disprezzano proprio quelli che vivono sul loro corpo in nome della violenza e della sopraffazione e, per breve momento della loro vita, si sentono di agire, piuttosto che aspettare di essere agite. «La bellezza è la miglior lettera di raccomandazione per una donna», diceva Aristotele, afferma la scrittrice, sicura di vedere, in queste storie, dei collegamenti con la nostra contemporaneità. La Midleton, arrivata in Italia dall’Inghilterra per documentarsi su alcune leggende di donne che la Storia ci ha consegnato, è rimasta nel Bel Paese che l’ha colpita per i profumi, i paesaggi e gli splendidi complessi architettonici. «Ho deciso di fare dell’Italia la mia casa perché ogni luogo della penisola m’ispira sentimenti e storie. Vado in giro, viaggio, raccolgo… poi, nel silenzio della mia villa, nella bergamasca, realizzo e spunto personaggi come avessi lo scalpello».


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