Mattarella, 45 anni fa l'uccisione del giudice Francesco Ferlaino, nessuno ha mai pagato

Il Capo dello Stato ricorda così oggi, 45 anni dopo la sua uccisione il magistrato calabrese Francesco Ferlaino, ucciso dalla ‘ndrangheta sotto casa, in località Nicastro, una frazione di Lamezia Terme, alle 13:30 del 3 luglio 1975, a colpi di lupara.

di Pino Nano
Venerdì 03 Luglio 2020
Roma - 03 lug 2020 (Prima Pagina News)

Il Capo dello Stato ricorda così oggi, 45 anni dopo la sua uccisione il magistrato calabrese Francesco Ferlaino, ucciso dalla ‘ndrangheta sotto casa, in località Nicastro, una frazione di Lamezia Terme, alle 13:30 del 3 luglio 1975, a colpi di lupara.

"Il 3 luglio del 1975, mentre stava rientrando a casa dal lavoro, il giudice Francesco Ferlaino veniva ucciso a colpi di fucile da sicari mai identificati, esponenti della malavita organizzata. Giudice autorevole- ricorda il Capo dello Stato- e apprezzato studioso, Francesco Ferlaino, sempre impegnato negli uffici giudiziari in Calabria, ha interpretato in modo esemplare la funzione giudiziaria, al servizio della giustizia e del Paese. È necessario non disperdere la memoria di quanto accaduto e l’insegnamento professionale e umano legato a questo magistrato”. Mattarella precisa che “Rievocare il suo assassinio richiama il senso etico di quanti hanno saputo opporsi ai nemici della convivenza civile nel Paese, per costruire il futuro della nostra comunità secondo principi di legalità e solidarietà umana” “A distanza di quarantacinque anni- conclude il Presidente- desidero rinnovare i sentimenti di partecipazione e vicinanza del Paese ai suoi familiari e a quanti lo hanno stimato e che in questi lunghi anni ne hanno ricordato la passione e l’encomiabile impegno nello svolgimento dell’attività professionale”.


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