Nato, Hegseth: "Gli alleati non devono dipendere dagli Stati Uniti. Siamo vicini al 5% del Pil per la Difesa"

Rutte: "Decideremo obiettivi di spesa molto più alti per non essere attaccati". Pistorius: "La Germania avrà bisogno di 50-60mila soldati in più".

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Giovedì 05 Giugno 2025
Roma - 05 giu 2025 (Prima Pagina News)

Rutte: "Decideremo obiettivi di spesa molto più alti per non essere attaccati". Pistorius: "La Germania avrà bisogno di 50-60mila soldati in più".

"Gli Stati Uniti sono orgogliosi di essere qui al fianco dei nostri alleati, ma il nostro messaggio continuerà a essere chiaro: deterrenza e pace attraverso la forza. Ma non può trattarsi di fare affidamento" solo su Washington.

"Non può e non dev'esserci una dipendenza dall'America in un mondo con molte minacce, nel quale l'America è pronta a contribuire ad affrontarle". Così il Segretario americano alla Difesa, Pete Hegseth, prima della Ministeriale Difesa della Nato.

Gli alleati della Nato, ha poi annunciato in un secondo punto stampa, sono vicini ad un consenso sull'impegno del 5% del Pil per la difesa. Molte nazioni "superano ampiamente il 2% e pensiamo che siamo molto vicini al consenso" sull'obiettivo del 5%, ha spiegato, evidenziando che "è tempo per l'Europa di fare di più" sulla spesa per la difesa.

"Ci sono alcuni Paesi che non sono ancora arrivati" al target del 2%, "non farò nomi, ma li porteremo lì".

Per essere "preparati alla guerra" e "non essere attaccati" sarà necessario "un investimento extra considerevole: prevedo che all'Aja si decideranno obiettivi di spesa molto più elevati per tutte le nazioni della Nato", ha detto il segretario generale della nato Mark Rutte secondo il quale "dobbiamo difenderci, investire nei nostri missili a lungo raggio, nelle nostre nuove formazioni di difesa nazionale, nei sistemi di comando e controllo. Tutto questo deve accadere e significa enormi investimenti di cui abbiamo bisogno in tutto il territorio della Nato".

"Il nuovo piano di investimenti per la difesa si basa su ciò di cui abbiamo bisogno in termini di capacità strategiche", ha fatto notare Rutte, aggiungendo di aspettarsi "un'intesa" tra i ministri della Difesa sugli obiettivi di capacità, considerandolo come "un passo storico".

Si tratta di obiettivi che, secondo le stime della Nato, sono stati parzialmente raggiunti, "tra il 60% e l'80%", in base al Paese in questione: dunque, l'aumento effettivo sarà superiore, in una percentuale dal 50% al 70%. Gli alleati dovranno garantire che gli obiettivi saranno messi a terra entro i prossimi "5-10 anni".

Per soddisfare i nuovi obiettivi di capacità dell'Alleanza Atlantica, la Germania avrà bisogno di "50-60mila soldati" in più, per questo l'esercito tedesco "costruirà nuove grandi unità". Lo ha annunciato il Ministro della Difesa di Berlino, Boris Pistorius, aggiungendo che, essendo la più forte economia d'Europa, la Germania "fornirà il secondo pacchetto di capacità più consistente all'interno della Nato, ad esempio attraverso la costituzione e il completo equipaggiamento di nuove unità a livello di brigata e il pieno equipaggiamento delle proprie brigate da combattimento".

Pistorius ha anche evidenziato che la recente decisione del Bundestag di esentare gli appalti per la difesa e le munizioni dal freno al debito rappresenta "un cambio di paradigma". Data la minaccia, la Germania "ha urgente bisogno di rafforzare le proprie capacità di difesa" e "continuerà a farlo", ha continuato Pistorius.

Da parte sua, il Ministro della Difesa britannico, John Healey, ha fatto sapere che il Regno Unito intende investire nella tecnologia militare per aumentare la "letalità" del suo esercito e la "prontezza operativa" per le guerre future. Londra, quindi, ha intenzione di "creare un potente deterrente" contro i suoi avversari ed essere all'avanguardia dell'innovazione nella Nato. In una nota, il Regno Unito, impegnato a rafforzare le sue capacità militari, ha imparato "le lezioni" derivate dalla guerra in Ucraina.

I Paesi baltici sono decisamente favorevoli all'aumento della spesa militare fino al 5% del Pil per fronteggiare la minaccia di Mosca. "Per soddisfare i nuovi obiettivi della Nato, una spesa del 5% è assolutamente cruciale", ha dichiarato il ministro della Difesa lettone, Andris Spruds, a margine della Ministeriale Difesa della Nato.

D'accordo anche la ministra della Difesa lituana, Dovile Sakaliene, secondo cui, se gli alleati non vogliono ritrovarsi a Bruxelles "tra due o tre anni" con la constatazione che sarebbe meglio "iniziare a imparare il russo", devono spendere di più in armi. "Dobbiamo diventare più robusti sia nelle capacità dell'industria della difesa, sia nelle dimensioni effettive delle nostre forze armate, sia nel numero dei diversi sistemi d'arma di cui abbiamo bisogno".


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