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"Se sapevate che non avreste mai raggiunto il quorum perché ci avete fatto spendere 400 milioni di euro per organizzare il referendum?".
"Se sapevate che non avreste mai raggiunto il quorum perché ci avete fatto spendere 400 milioni di euro per organizzare il referendum?".
In merito al referendum dell'8 e 9 giugno, “devo confessare che la reazione della sinistra al risultato non mi ha sorpreso perché ragiona sempre nello stesso modo: se vince le elezioni di qualunque genere, allora è un trionfo della democrazia, se perde le elezioni di qualunque genere, allora c’è un problema di democrazia.
E addirittura si mettono in discussione le regole della democrazia, avete visto anche in questi giorni con gli esponenti della sinistra che il giorno dopo il voto hanno dichiarato che adesso bisogna rivedere il quorum, bisogna abolirlo, eccetera“.
Lo ha detto la premier, Giorgia Meloni, in videocollegamento con la celebrazione del 25esimo anniversario del quotidiano ‘Libero’, che si sta svolgendo al Teatro Lirico Giorgio Gaber di Milano.
“Poi – ha continuato Meloni – abbiamo anche assistito, diciamo la verità, a commenti abbastanza surreali nel tentativo di mascherare un esito che non sfugge a chiunque sia intellettualmente onesto. Il ragionamento dal mio punto di vista è abbastanza semplice: se proponi un referendum poi ti puoi considerare vincitore se al referendum si raggiunge il quorum e se i cittadini hanno espresso in maggioranza la posizione che sostenevi. Se l’hanno fatto hai vinto, se non l’hanno fatto non hai vinto. Qui invece noi abbiamo una opposizione che dichiara vittoria anche senza aver raggiunto il quorum”.
“Qui abbiamo una opposizione che proclama trionfante che Meloni è stata sconfitta” al referendum “perché il numero di chi ha votato è superiore ai voti che il centrodestra ha raccolto alle politiche, cosa peraltro non vera. C’è stato addirittura chi ha detto che loro sapevano benissimo che non sarebbe mai stato raggiunto il quorum e quindi non è una sconfitta. Però, perdonatemi, se sapevate che non avreste mai raggiunto il quorum perché ci avete fatto spendere 400 milioni di euro per organizzare il referendum? È tutto abbastanza curioso”, ha proseguito la premier.
“Io penso che chiedere di ridurre gli anni di residenza dagli attuali 10 a 5 per ottenere la cittadinanza italiana fosse una sciocchezza”, ha aggiunto Meloni. “Solo chi vive nei salotti dei quartieri eleganti o frequenta i club esclusivi poteva pensare che fosse una buona idea, e se posso dire denota anche un certo provincialismo perché ormai sono moltissime le persone che vivono più di 5 anni in un paese straniero e poi magari si trasferiscono altrove.
Secondo la logica di chi propone di dimezzare i tempi della cittadinanza, queste persone ogni 5 anni avrebbero diritto alla nuova cittadinanza. Non mi sorprende oggettivamente che anche molti elettori di sinistra abbiano bocciato il quesito. Molti, molti più per la verità anche di quanto immaginassi. Quindi io rimango dell’idea che in Italia ci sia un’ottima legge sulla cittadinanza che non ci sia alcun bisogno di dimezzare i tempi per chiederla”.