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Cremlino: "Cessate il fuoco soltanto dopo che Kiev si sarà ritirata dal Donbass".
Cremlino: "Cessate il fuoco soltanto dopo che Kiev si sarà ritirata dal Donbass".
E' stata approvata a maggioranza qualificata la proposta di prorogare indefinitamente il congelamento degli asset della Banca centrale russa detenuti in Europa, come sanzione per la guerra all'Ucraina da parte di Mosca. Lo hanno riferito fonti del Consiglio Ue. A esprimersi a favore sono stati 25 Paesi su 27.
La decisione, presa sulla base dell'articolo 122 del Trattato sul funzionamento dell’Ue, invocabile nei casi d'emergenza che abbiano un impatto dalla forte valenza negativa sull'Unione, permetterà di congelare gli asset russi senza rinnovare la misura ogni 6 mesi.
Le relazioni tra Russia e Italia “stanno attraversando la crisi più grave dalla Seconda Guerra Mondiale” per via delle “pressioni da parte della Nato”.
Così la portavoce del ministero russo degli Esteri, Maria Zakharova, intervenendo ad un webinar per il Global Fact-Checking Network, secondo quanto riferisce la Tass.
“Ricordiamo certamente il ruolo dell’Italia” nella Seconda Guerra Mondiale, ha aggiunto, “ma ricordiamo e apprezziamo anche il periodo positivo delle nostre relazioni, durato 80 anni, un periodo di tempo considerevole durante il quale abbiamo avuto una cooperazione altamente costruttiva con l’Italia”.
Per Zakharova, Roma sta subendo “pressioni da parte della Nato, del mondo anglosassone e di questa dittatura ultraliberale”, per cui “al momento le nostre relazioni sono in una fase di pausa”.
“Mi riferisco non solo ai contatti ufficiali, ma anche ai legami economici e finanziari – ha precisato la portavoce – preferirei credere che non siano terminati, ma semplicemente sospesi. Questa situazione non è opera nostra, né della Russia, ma deriva dalla pressione a cui è sottoposta l’Italia”.
Non si fermano i negoziati per cercare di giungere a una tregua nella guerra tra Russia e Ucraina. Al centro resta il Donbass, conteso tra le due parti: la Casa Bianca fa pressione su Zelensky affinché lo ceda, ma il leader di Kiev ha affermato che sul punto saranno i cittadini ad esprimersi, attraverso un referendum.
Dall'altro lato, Mosca continua a non fidarsi del piano di pace abbozzato dallo stesso Zelensky in collaborazione con i Volenterosi europei, con la mediazione del Presidente degli Stati Uniti, Donald Trump.
Per il Cremlino, un cessate il fuoco è possibile, ma "solo dopo il ritiro delle truppe ucraine" dal Donbass, ha detto il consigliere presidenziale Yuri Ushakov, confermando che "questo è uno dei requisiti che gli americani impongono" a Kiev. "Prima o poi, se non attraverso negoziati, allora con la forza, questo territorio passerà sotto il pieno controllo della Federazione Russa", ha dichiarato il consigliere, in un'intervista rilasciata al quotidiano "Kommersant" e citata da Interfax.
L'intero Donbass "appartiene alla Russia, secondo la Costituzione", ha riaffermato Ushakov, replicando così alla proposta del presidente ucraino Volodymyr Zelensky di organizzare un referendum per decidere le sorti del territorio. L'intento del leader di Kiev, con i colloqui in Europa in programma nel weekend e all'inizio della prossima settimana, è quello di fare inserire nel piano americano di pace "proposte inaccettabili" per Mosca.
"Non credo che saremo completamente soddisfatti" dal nuovo piano di pace dopo i colloqui tra Washington, Kiev e l'Ue, ha evidenziato Ushakov, citato da Interfax e Tass. "Non abbiamo visto alcuna versione modificata dei piani americani. Quando la vedremo, potremmo non gradire molte cose", ha aggiunto. "Prima o poi, i contatti attivi con gli americani riprenderanno, perché ciò che gli americani stanno attualmente coordinando con europei e ucraini deve prima o poi esserci mostrato, il che naturalmente provocherà la nostra risposta appropriata", ha precisato.
Dall'altra parte, intanto, l'ufficio presidenziale ucraino ha definito come "errate" le interpretazioni di Le Monde secondo cui Kiev accetterebbe la creazione di una "zona cuscinetto" nel Donbass. "Se l'Ucraina sia d'accordo o meno può essere deciso solo al più alto livello politico o dal popolo ucraino", ha dichiarato il consigliere presidenziale Dmitry Lytvyn, facendo riferimento ad alcune analisi di Mykhailo Podolyak citate dal quotidiano francese. Podolyak, ha aggiunto Lytvyn, non ha parlato del consenso, ma della possibilità di discutere vari modelli di sicurezza. Tutto, però, dipende dai dettagli.
Washington, ha dichiarato Donald Trump, sarebbe disposta a dare un contributo nell'assistenza a Kiev, nell'ambito di un accordo di sicurezza per mettere fine alla guerra con Mosca. "Aiuteremmo con la sicurezza perché è un fattore necessario" per trovare una soluzione, ha evidenziato il tycoon. "C'è un incontro sabato, vedremo se ci parteciperemo. Parteciperemo se pensiamo che si siano buone chance" di un accordo. "Non siamo coinvolti nella guerra, ma siamo coinvolti nelle trattative".
Una persona è morta e altre quattro sono rimaste ferite in un raid russo a Pavlohrad, nella regione di Dnipropetrovsk. E' quanto ha fatto sapere il governatore della regione, Vladislav Gaivanenko, in un post su Telegram citato dai media ucraini.
"Durante la notte, le difese aeree in servizio hanno intercettato e distrutto 90 droni ucraini ad ala fissa: 63 sulla regione di Bryansk, otto sulla regione di Yaroslavl, quattro sulla regione di Mosca, tre ciascuno sulle regioni di Smolensk e Tver e sulle acque del Mar Nero, due ciascuno sulle regioni di Tambov e Tula, e uno ciascuno sulle regioni di Orël e Rostov". Lo ha riferito il ministero russo della Difesa, in una nota.