Unibet sostiene le comunità LGTB, inclusività nel mondo delle scommesse
L’operatore di betting online si schiera a favore delle comunità omosessuali con un importante evento ippico.
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Giovedì 30 Dicembre 2021
Roma - 30 dic 2021 (Prima Pagina News)
L’operatore di betting online si schiera a favore delle comunità omosessuali con un importante evento ippico.

Unibet, il lato buono delle scommesse online

Il popolare sito di scommesse in prima linea in una campagna LGBTQ+ a favore dell’inclusività nello sport

 

 

I temi dell’inclusività sono all’ordine del giorno e risultano molto incisivi anche quando gli input provengono da ambienti che sembrano apparentemente lontani. È il caso della campagna Racing is everyone’s sport, letteralmente le corse sono lo sport di tutti, lanciata da Great British Racing a cui ha partecipato anche Unibet.

 

Si tratta di una campagna volta a incrementare l’accoglienza di tutta la comunità LGBTQ+, nel mondo dello sport, e in particolar modo dell’ippica. Questa è stata creata in collaborazione con Racing with Pride e ha coinvolto in prima linea anche Kindred Group, con il marchio Unibet molto conosciuto in Italia. Si tratta di un operatore di betting che come spiegato su sitiscommesse.com offre la possibilità di puntare in modo sicuro sulle corse di cavalli e su altri sport.  

 

Quando l’ippica si tinge d’arcobaleno

Unibet è un bookmaker scandinavo, che oltre a proporre gioco legale in Italia e in altre nazioni europee pone molta attenzione al tema della responsabilità. Tale attenzione va oltre l’ambito del gaming, o meglio, parte da questo per intraprendere e sostenere battaglie sociali molto importanti.

 

Infatti questo operatore è stato main sponsor dell’Unibet Becher Chase Day all’Aintree di Liverpool e ha sposato la causa LGBTQ+. Nel corso dell’evento tutti i fantini hanno gareggiato indossando dei braccialetti arcobaleno. I colori dell’iride hanno abbellito anche i sottosella di tutte le corse ITV. Tutto il pubblico è stato coinvolto nella campagna, infatti anche gli spettatori sono stati dotati di bracciali arcobaleno, colorando gli spalti.

 

L’attenzione ai temi sociali è una caratteristica del gruppo Kindred, di cui Unibet è un marchio di punta, e non rappresenta solo una facciata. La cultura aziendale del gruppo infatti è volta all’inclusività e alla diversificazione. Per questo la possibilità di partecipare a questa campagna è stata accolta con entusiasmo. Oltre a colorare di arcobaleno i sottosella con marchio Unibet il gruppo ha effettuato anche una donazione pari al 20% delle risorse dell’area marketing.

 

 

Accoglienza fuori e dentro l’azienda

L’essere attivi su questi temi non è una novità per Unibet. Ciò testimonia come il mondo del betting sportivo possa avere anche una connotazione più ampia, che va al di là del profitto e delle quote.

 

Qualche mese fa l’azienda si era distinta per aver creato, in occasione del Pride Month, due nuovi avatar per i giocatori, ispirati al mondo arcobaleno. In quel caso l’iniziativa, sviluppata con Relax Gaming, mirava a evidenziare come anche il mondo del poker online possa essere inclusivo. Insomma una nuova possibilità offerta agli iscritti alle piattaforme di gioco di online di presentarsi o lanciare messaggi di inclusione.

 

Non sono molte le aziende, di qualsiasi settore, che mettono in atto azioni concrete e direttamente indirizzate alla comunità LGBT. E quando un nome noto in un settore produttivo come quello del gaming si fa avanti, traccia inevitabilmente una strada per tutti gli altri.

 

Gavin Hayward, capo delle risorse umane di Kindred, nel momento del lancio degli avatar dichiarò che quello era molto di più che una dimostrazione fine a se stessa. Nell’ottica aziendale si trattava di un piccolo passo sulla strada dell’adeguamento e dell’inclusione, che mirava ad avere un impatto reale sui dipendenti. Unibet mira ad essere un’azienda inclusiva in cui tutti si sentono accolti a prescindere dall’identità sessuale o di genere.

 

Il ritardo del mondo

Invitato all’Università di Siena per stranieri, Riccardo Noury, portavoce di Amnesty International ha denunciato il ritardo mondiale rispetto ai diritti umani e anche quelli delle comunità LGBTQ+. Come ha ricordato, l’omosessualità resta un reato in 70 paesi del mondo, punito con la pena di morte in circa 10 stati. Molti diritti che dovrebbero essere innati, devono ancora essere conquistati anche in Europa, e i piccoli gesti diventano fortemente simbolici.

 

 

Come parte della campagna, Racing is Everyone's Sport ha coinvolto i fantini Jack Duern e Josephine Gordon, in una discussione sull’esperienza di Jack nel coming out, vissuta nel 2013.

Duern è stato il primo fantino a dichiararsi pubblicamente gay e ha riconosciuto i passi avanti fatti dal mondo dell’ippica a partire da quel momento. Questo è il secondo anno in cui la Great British Racing supporta la campagna. Si tratta di segnale deciso lanciato in tutto il mondo dello sport, e grazie a Unibet, anche in quello delle scommesse.

 


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