“Becciu non prese neanche un centesimo”, forte la presa di posizione del suo collegio di difesa.

Processo Becciu, parlano i suoi legali Fabio Viglione e Maria Concetta Marzo “Oggi si è accertato che non si appropriò di alcuna somma. Neanche di un centesimo”.

di Pino Nano
Martedì 14 Ottobre 2025
Roma - 14 ott 2025 (Prima Pagina News)

Processo Becciu, parlano i suoi legali Fabio Viglione e Maria Concetta Marzo “Oggi si è accertato che non si appropriò di alcuna somma. Neanche di un centesimo”.

Processo Becciu, dibattimento rinviato a febbraio. Al termine dell’ultima udienza in Vaticano, la corte di appello presieduta da mons. Alejandro Arellano Cedillo, ha rinviato l'intero dibattimento al 3 febbraio 2026, con prosecuzione il 4, 5, e 6 febbraio, mentre la Corte si è riservata però "di decidere, con separato provvedimento, sul dissequestro delle somme del fondo Centurion, sollevata dall'Apsa", e ha concesso alle parti "la data del 7 novembre 2025" per presentare delle memorie illustrative sulle questioni pregiudiziali, e un successivo termine fino al 28 novembre 2025 per eventuali repliche. Ma intanto sono passati 5 anni dall’inizio di questa vicenda che ha sconvolto il mondo della Chiesa e che un cronista parlamentare di lungo corso, come Mario Nanni, ha raccontato sin dall’inizio con un rigore e una meticolosità degna dei grandi principi del foro. Mario Nanni ne ha addirittura scritto un libro,Il caso Becciu. (In)Giustizia in Vaticano(edito da Media and Books), per denunciare la gogna anche mediatica di proporzioni planetarie, che questo processo ha sollevato e che col passare del tempo ha poi suscitato una attenzione meno intrisa di pregiudizi. 10 Imputati, per un dibattimento definito il “processo del secolo” ma che si finisce per chiamarlo “processo Becciu” solo perché nella storia è il primo cardinale ad essere processato dal tribunale vaticano. Tanti e autorevoli i contributi a sostegno dell’innocenza del cardinale, diversi tra di loro ma ciascuno di essi consente riflessioni sostanziali sul come viene amministrata la giustizia Oltre Tevere. Da Vittorio Feltri ad Ernesto Galli della Loggia, da Gianni Minoli a Giuseppe Rippa.

 Un processo- scriveva Mario Nanni nel suo libro- “finito sotto la lente di osservatori non prevenuti, intellettuali, giornalisti che amano documentarsi e ricercare puntigliosamente la verità, studiosi di diritto canonico, storici. Il risultato? Hanno paragonato il caso Becciu a due altre vicende di ingiustizia e di gogna gratuita e ingiusta: il caso Dreyfus e il caso Tortora”.

 Un caso emblematico, a giudizio di Mario Nanni, e in cui sono state ravvisate molte anomalie, “il cambio, per quattro volte! delle regole processuali mentre si svolgeva il processo, e la forte impressione di una sentenza già scritta, dato che non era stato riservato alcuno spazio alle circostanze risultate favorevoli al cardinale e comprovanti la sua innocenza”. Se fosse vero sarebbe semplicemente inaudito per la storia stessa del Vaticano.

 

Ma a che punto siamo oggi? Come ne uscirà alla fine il cardinale Becciu?

 

Dopo la sentenza sono emersi ulteriori elementi che dimostrerebbero l’esistenza di una macchinazione esterna al processo che avrebbe cercato in qualche modo di influenzarlo, in Vaticano non si parla d’altro che delle famose chat pubblicate da diversi quotidiani e di cui si sono occupati anche note trasmissioni televisive.

Quale è dunque il clima di queste ore e di queste settimane?

 Ne parliamo oggi con Fabio Viglione e Maria Concetta Marzo, sono i due legali romani a cui il cardinale Angelo Becciu ha affidato la sua difesa e che non hanno mai smesso di credere nella sua totale innocenza.

 -A che punto è il processo?

È cominciato il 22 settembre ed abbiamo già celebrato quattro udienze nelle quali sono state esaminate e decise alcune prime questioni.   


-C'era tanta attesa per un processo ed una sentenza che ha fatto molto discutere. Siamo al secondo grado di giudizio. 

Abbiamo cominciato un percorso, quello di sottoporre alla Corte d'Appello le nostre censure nei confronti della sentenza di primo grado che, pur ridimensionando l'accusa - in pochi ricordano che per cinque degli otto capi di imputazione c'è stata l'assoluzione del Cardinale - ha fornito risposte, a nostro avviso, completamente sganciate da quanto si è accertato nel corso delle tante udienze celebrate. Si è allontanata dalle prove che, riteniamo, hanno dimostrato l'assoluta innocenza del Cardinale Becciu, rispetto ad ogni accusa.    


-Il risultato finora più importante?

È ancora presto per fare bilanci. È stata comunque dichiarata l'inammissibilità dell'appello del Promotore che aveva appellato la sentenza per le assoluzioni e le modifiche dell'impianto d'accusa.  I Giudici accogliendo l'eccezione proposta dalla nostra e da alcune altre difese in ordine al mancato rispetto di specifiche disposizioni normative in tema di impugnazione, hanno dichiarato inammissibile l'appello dei nostri contraddittori processuali. Una pronuncia quella della Corte d'Appello per altro assolutamente coerente con precedenti specifici. L'Ufficio del Promotore ha poi impugnato questo provvedimento della Corte chiedendo una sospensione del processo. Non è stata concessa. Il processo prosegue e, per la parte che ci riguarda, dovremo concentrarci esclusivamente sul nostro appello, che riteniamo particolarmente solido.           

 -Cosa succederà alla prossima udienza?

Riprenderemo il 3 febbraio per trattare questioni di carattere preliminare. Si tratta di eccezioni che riguardano alcuni eccepiti vizi che prescindono dal merito e, dunque, dalla infondatezza dell'accusa e riguardano il rispetto di alcuni principi e di alcune disposizioni normative alla base della corretta celebrazione del giudizio. Tutte le parti avranno la possibilità di interloquire su queste questioni e poi sarà la Corte a pronunciarsi.    

 -Come sta vivendo il processo il Cardinale Becciu?

Anche queste recenti giornate nelle udienze d'appello, come già accaduto in primo grado, le ha vissute partecipando personalmente al processo. Con massimo rispetto istituzionale, in aula siede al nostro fianco e cerca di comprendere questi passaggi giuridici anche se si tratta di tematiche molto tecniche che sono distanti dalla sua formazione. La sofferenza è palese ma temperata e sostenuta dalla forza dell'innocenza. Spera che al più presto si entri nel merito delle questioni per poter ottenere giustizia. Quella che attende da ormai cinque anni. La grande fede, di cui offre quotidiana dimostrazione anche a noi, lo ha certamente aiutato in questo doloroso cammino. 

 C'è qualcosa che più di altre vi sembra importante sottolineare?

Nei motivi di appello censuriamo in modo analitico tutte le criticità della sentenza e l'erronea quando, non addirittura mancata, valutazione di prove fornite dalla difesa e raccolte nel corso dell'istruttoria che fanno emergere l'assoluta estraneità del nostro assistito da tutte le accuse. Di questo siamo profondamente convinti. Ma su un dato è il caso di soffermarci perché lo offre la stessa sentenza di condanna. Il cardinale non si è appropriato neanche di un centesimo. Non ha avuto alcun profitto. Nessun vantaggio personale. Per chi è accusato di truffa e peculato forse può essere un buon punto di partenza... 

 -Che tempi prevedete per la conclusione del processo?

Non siamo in grado di fare previsioni al momento anche perché si dovrà ancora decidere se saranno disposte rinnovazioni dell'istruttoria, come richiesto da alcune difese, con l'escussione di testimoni.  Ma con

-Ha fatto discutere la ricusazione del Promotore, a che punto siamo?

L'istanza di ricusazione, proposta da diversi imputati e non solo dal Cardinale, è passata prima al vaglio di ammissibilità da parte della Corte che l'ha ritenuta ammissibile e l'ha trasmessa alla Corte di cassazione competente a decidere. Ora attendiamo il provvedimento ma intanto il processo va avanti ed avremo modo di trattare alcuni temi processuali che investono il giudizio del suo complesso. Poi passeremo al merito delle accuse, sul quale, come detto, riteniamo provata l'assenza di responsabilità del Cardinale.   

     

A distanza di tempo, si può parlare oggi di un processo “costruito” contro il cardinale?

Di macchinazione ai suoi danni il Cardinale parlò fin dal primo momento.

Sia quanto emerso nel processo che quanto scoperto successivamente attraverso le note chat dimostra che qualcuno ha utilizzato l'indagine per colpirlo. C'è stato chi voleva ad ogni costo che il Cardinale Becciu risultasse il capro espiatorio, a prescindere dalle concrete responsabilità che invece per essere accertate necessitano di contributi sempre genuini per non mandare fuori strada chi ha il compito di verificare. Ma oggi si è accertato che non si appropriò di alcuna somma. Neanche di un centesimo. Che cosa si sarebbe scritto sui giornali di tutto il mondo cinque anni fa se si fosse partiti da questo dato?  Ci sarebbe stata una gogna della stessa portata? 

-Credete che prima o poi sarà fatta giustizia piena?

Si, crediamo nelle prove e nel processo.  È il luogo in cui sarà necessario fare ulteriore chiarezza e raggiungere la verità proprio attraverso una completa analisi di quanto portato alla luce in questi anni”. 

 Alla ferma protesta di innocenza da parte dei due legali del cardinale Becciu- va detto- si è sempre accompagnato anche un rispetto quasi sacro delle istituzioni e della giustizia vaticana, con toni mai urlati, pur rimanendo gli stessi molto convinti nell’ affermazione della piena innocenza di Angelo Becciu. Chi vivrà, vedrà.


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