ANM, Riforma del processo penale? Luca Poniz diffida Bonafede dall’immaginare sanzioni disciplinari

L’Associazione Nazionale Magistrati critica la Riforma del Ministro Bonafede

di Pino Nano
Martedì 18 Febbraio 2020
Roma - 18 feb 2020 (Prima Pagina News)

L’Associazione Nazionale Magistrati critica la Riforma del Ministro Bonafede

La riforma del processo penale appena firmata dal ministro Alfonso Bonafede, e appena portata in Consiglio dei Ministri per l’approvazione finale, non piace neanche ai magistrati italiani. Senza mezzi termini, e senza nessun tipo di mediazione, cosa che fa di lui un leader autorevole dell’Associazione Nazionale Magistrati Italiani, il presidente Luca Poniz sull'ipotesi di possibili sanzioni disciplinari per i magistrati se non vengono rispettati i tempi del processo, “oltre che illusoria è per noi irricevibile e offensiva- dice- come abbiamo già spiegato al ministro”. Ma a quanto pare al Ministro poco importa delle ragioni e delle analisi serrate dei magistrati italiani, che sono poi i veri protagonisti della riforma del nuovo processo penale. “Ripeto- insiste Luca Poniz intervistato a Radio anch’io- “Prevedere sanzioni per i magistrati sarebbe un messaggio sbagliato e ingeneroso”. Ma di questo, e altro ancora, il Presidente dell’Associazione Nazionale Magistrati parlerà in pubblico nel pomeriggio di lunedì prossimo 24 febbraio, alla tavola rotonda sul tema "Riforma della prescrizione e ragionevole durata del processo penale", organizzata dal Dipartimento di Giurisprudenza dell'Università di Genova. Alla tavola rotonda prenderanno parte, oltre al Presidente Poniz, il Presidente dell'Unione Camere Penali Italiane, Giandomenico Caiazza, e il Sottosegretario di Stato al Ministero della Giustizia, Andrea Giorgis. Per il Presidente dei magistrati italiani, intervistato dal Corriere della Sera “Nessuno di noi ha mai detto che la nuova prescrizione da sola risolve i problemi della giustizia, e se qualcuno ha fatto di questa singola battaglia un manifesto politico è un problema suo, non nostro”. Il messaggio è chiaro, riguarda qualcuno di loro. Poi con grande schiettezza, e con la severità che lo contraddistingue, Poniz aggiunge un ragionamento più articolato: “Se la prescrizione resta senza altre modifiche al processo penale – riconosce- gli squilibri ci saranno. Però tutti sappiamo che non c'è l'apocalisse alle porte, perché la sospensione della prescrizione dopo la sentenza di primo grado vale solo per i reati commessi dal 1° gennaio 2020, quindi la nuova disciplina non avrà effetti concreti prima di qualche anno. C'è urgenza di intervenire, ma anche tempo a disposizione. Allora il problema è un altro: che riforme vuole chi protesta contro la nuova prescrizione? Che pensa a un allargamento dei riti alternativi, della depenalizzazione e delle altre proposte per migliorare il sistema della giustizia penale? L'agenda politica non è di nostra competenza, ma non basta dire genericamente che ci vogliono le riforme; bisogna trovare soluzioni concrete e io non ne sento parlare”. Nei palazzi della politica sentiamo dire di un Ministro della Giustizia orgogliosamente soddisfatto per la battaglia appena portata a casa, e per lo “scalpo della prescrizione” appena conquistato in Consiglio dei Ministri, ma con il clima che si respira nel Paese nessuno dovrebbe sentirsi così tranquillo, perché le porte girevoli dei palazzi del potere non sono mai state così aperte e così sensibili agli umori impazziti della gente comune. Ci sarà da aspettare ancora qualche mese, e i risultati delle prossime elezioni regionali diranno con maggiore chiarezza e anche certezza chi davvero comanda in questo Paese. I sondaggi per ora dicono che il partito di Alfonso Bonafede è destinato a scendere ancora ai massimi storici, e in quel caso tutto domani potrebbe ancora cambiare.


RIPRODUZIONE RISERVATA © Copyright Prima Pagina News

ANM
PPN
Prima Pagina News
riforma processo penale

APPUNTAMENTI IN AGENDA

SEGUICI SU