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Tre nuovi minori, di 6 mesi, 2 e 13 anni, sono giunti a Roma per cure urgenti. Dall’inizio del conflitto il grande ospedale pediatrico della Santa Sede ha accolto bambini con gravi patologie e traumi di guerra.
Tre nuovi minori, di 6 mesi, 2 e 13 anni, sono giunti a Roma per cure urgenti. Dall’inizio del conflitto il grande ospedale pediatrico della Santa Sede ha accolto bambini con gravi patologie e traumi di guerra.
Sono atterrati in tarda serata all’aeroporto di Ciampino tre bambini provenienti da Gaza, accompagnati da genitori e fratelli, per ricevere cure specialistiche all’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù. I nuovi piccoli pazienti sono due maschi di appena 6 mesi e 13 anni e una bambina di 2 anni, tutti in condizioni cliniche complesse a causa delle conseguenze dirette e indirette del conflitto.
Dopo le prime valutazioni eseguite al Pronto Soccorso della sede romana dell’ospedale, il neonato di 6 mesi è stato ricoverato nel reparto di chirurgia generale a seguito di una precedente amputazione. Il ragazzino di 13 anni, vittima di un trauma cerebrale, è stato affidato all’unità di neurologia. La bambina di due anni, affetta da celiachia e in stato di malnutrizione, è ora in pediatria generale per avviare il percorso terapeutico e nutrizionale necessario.
Con questi tre ingressi, salgono a 20 i bambini provenienti da Gaza accolti e curati dal Bambino Gesù dall’ottobre 2023, data di inizio del conflitto. Le patologie riscontrate nei minori giunti finora sono molteplici: traumi agli arti, ustioni, malnutrizione, malattie oncoematologiche, cardiopatie e difetti cardiaci congeniti, infezioni, patologie infiammatorie e reumatologiche, disturbi metabolici e neurologici.
«Ogni volta che accogliamo bambini provenienti da luoghi segnati dalla guerra, ci troviamo davanti a vite fragili che portano con sé dolore e speranza – ha dichiarato Tiziano Onesti, presidente dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù – Le parole di Papa Leone XIV sul dramma dei popoli coinvolti in guerre ci ricordano che la compassione non può fermarsi al sentimento, ma deve diventare azione concreta. Per questo, oltre alle cure mediche, ci impegniamo a offrire alle famiglie un posto sicuro dove possano respirare un po’ di pace. Sappiamo che per ciascuno di questi bambini il percorso sarà impegnativo, ma non dovranno affrontarlo da soli: avranno accanto la nostra comunità, con la sua competenza e la sua umanità, nel segno della missione che la Santa Sede ci affida da sempre».
L’impegno del Bambino Gesù, ospedale di riferimento internazionale in ambito pediatrico, non si limita all’assistenza clinica: per questi piccoli pazienti e le loro famiglie, il trasferimento in Italia rappresenta anche un rifugio sicuro, dove poter intravedere un nuovo equilibrio di vita lontano dalle bombe.