Consumi, Confcommercio: spesa pro capite a 22.114 euro a testa, boom di tecnologia e tempo libero

Sangalli: “Più fiducia e meno tasse per rilanciare i consumi”.

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Mercoledì 27 Agosto 2025
Roma - 27 ago 2025 (Prima Pagina News)

Sangalli: “Più fiducia e meno tasse per rilanciare i consumi”.

Nel 2025 la spesa pro capite reale ha raggiunto i 22.114 euro (era pari a 19.322 euro nel 1995), con un aumento di 239 euro rispetto al 2024 ma ancora inferiore ai picchi del 2007 (-220 euro). È quanto emerge da un’analisi dell’Ufficio Studi di Confcommercio sui consumi delle famiglie italiane nel periodo 1995-2025.

La rivoluzione tecnologica ha lasciato il segno nei comportamenti di spesa degli italiani: negli ultimi tre decenni la spesa pro capite per informatica e telefoni ha registrato una crescita vertiginosa, di quasi il 3.000%. In parallelo, anche i consumi legati alla fruizione del tempo libero – in particolare i servizi culturali e ricreativi – hanno mostrato un progresso significativo, con un aumento reale di oltre il 120%.

Ad eccezione del comparto tecnologico e del tempo libero, poche altre voci mostrano segnali strutturali di espansione. Le spese per viaggi e vacanze (+18%) e ristorazione (+25,7%) – sebbene in ripresa – non hanno ancora recuperato completamente le perdite post-pandemiche.

Al contrario, il contenimento della domanda di beni tradizionali continua a consolidarsi anche nel 2025, segno di una prudenza che riflette sia scelte culturali che incertezze percepite.

Calano, invece, le categorie più consolidate: alimentari e bevande segnano un calo del 5,1% rispetto al 1995, l’abbigliamento perde lo 0,5% e i mobili ed elettrodomestici restano sostanzialmente stabili (+0,8%). In contrazione anche il consumo reale di energia domestica (-35,1%), dovuto principalmente alla crescente attenzione al risparmio e all’efficienza energetica, sebbene il prezzo unitario dell’energia sia cresciuto notevolmente.

“Gli italiani tornano a spendere ma con cautela, privilegiando soprattutto il comparto tecnologico. Preoccupa e genera incertezza l’impatto dei dazi. Servono segnali di fiducia, a cominciare dalla riforma fiscale, per far ripartire consumi e investimenti”: questo il commento del presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli.


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