Coronavirus, “Menzogne di Stato” in Francia, class action contro il Governo per le bugie raccontate

600 medici francesi accusano il primo ministro e l'ex ministra della sanità di aver gestito la crisi in maniera superficiale e nascondendo la verità.

di Maurizio Pizzuto
Sabato 21 Marzo 2020
Roma - 21 mar 2020 (Prima Pagina News)

600 medici francesi accusano il primo ministro e l'ex ministra della sanità di aver gestito la crisi in maniera superficiale e nascondendo la verità.

La notizia ha già fatto il giro del mondo. È bastato infatti che la mettesse in rete il quotidiano francese Le Figaro per creare il Caso Internazionale.

In Francia, 600 medici, che si sono riuniti in un collettivo chiamato C 19, hanno presentato una formale denuncia alla Corte di giustizia della Repubblica contro l'ex ministro della sanità, madame Agnès Buzyn, e il primo ministro, monsieur Édouard Philippe (in alto nella foto), “responsabili” a giudizio dei medici francesi di gravissime “Bugie di Stato”.

Il titolo di Le Figaro dice espressamente " Menzogna di Stato ".

A giudizio dei sanitari francesi che si sono costituti in giudizio i vertici del Governo nazionale avrebbero gestito la crisi epidemica del coronavirus in maniera superficiale tardiva e pesantemente dannosa per la nazione. Philippe Naccache, Emmanuel Sarrazin e Ludovic Toro sono i medici che fanno da capofila a questa sorta di class action davanti alla Corte di giustizia della Repubblica di Francia, l'unica corte abilitata a giudicare i comportamenti illegali eventualmente commessi da membri del governo nell'esercizio delle loro funzioni.

In realtà i medici francesi accusano Agnès Buzyn e Édouard Philippe di “non aver adottato le misure necessarie per frenare l'arrivo dell'epidemia in Francia, anche se erano consapevoli del pericolo”.

Del resto, quello che è accaduto in Italia in qualche modo. Tutti insomma, anche in Francia sapevano già da gennaio della pandemia in corso e tutti hanno fatto finta di nulla, aspettando forse che la tempesta passasse da sola.

In realtà la tempesta è poi arrivata puntualmente come previsto, ma ha trovato tutti impreparati.

Lo scandalo della carenza di maschere protettive è stato il primo fattore scatenante.

“Le maschere stanno arrivando, ha detto loro il governo alla fine di febbraio, e loro ci hanno creduto -dice al quotidiano parigino Fabrice Di Vizio, avvocato del gruppo- All'inizio di marzo, quando hanno capito che non avrebbero avuto le maschere, abbiamo iniziato a dire loro che non avevano bisogno di loro. È in realtà un'ammissione di impotenza e una bugia, perché la verità è che non avevamo scorte!”.

Per l'avvocato del gruppo, “un'indagine criminale è ora essenziale, per conoscere la portata delle informazioni che sono state nascoste ai francesi e determinare le responsabilità di ciascuno in questa vicenda sanitaria”. L’avvocato del gruppo chiede in particolare che “i responsabili siano ora interrogati”.

Ancora una volta, comunque questa vicenda andrà a finire, ci dimostra quanto la Francia sia davvero una nazione libera, e quanto i poteri forti siano davvero meno forti di quanto non sembri. Sarebbe bello se accadesse la stessa cosa in Italia. Già a gennaio il Presidente Conte sapeva della pandemia in atto, e solo dopo il primo morto di Codogno ci si è attivati in qualche modo, ma ormai era già troppo tardi.

Oggi i numeri parlano di 793 morti ancora in Italia. Chi pagherà per tutto questo? Certamente nessuno.


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