Covid-19, Medici Pediatri sul piede di guerra. Ultimatum a Conte e Zingaretti a cui suggeriscono un nuovo decalogo

Se la Regione non renderà effettiva la protezione della collettività attraverso il contenimento della diffusione del virus i sindacati faranno ricorso alla magistratura

di Maurizio Pizzuto
Domenica 05 Aprile 2020
Roma - 05 apr 2020 (Prima Pagina News)

Se la Regione non renderà effettiva la protezione della collettività attraverso il contenimento della diffusione del virus i sindacati faranno ricorso alla magistratura

La lettera-denuncia porta la forma di Teresa Mazzone e Antonio Palma , nelle loro rispettive qualità di Presidente della Organizzazione Sindacale SISPE e di Segretario Regionale dell’Organizzazione Sindacale CIPE Lazio. E’ nei fatti la grande Confederazione italiana pediatri del Lazio E’ stata inviata al Governo, naturalmente al Presidente del Consiglio Giuseppe Conte, alla Regione, alla Protezione Civile, agli ordini dei medici del Lazio, al mondo medico nel suo complesso.

Il problema centrale affrontato dai due responsabili sindacali riguarda la norma che prescrive alle Regioni di compito di istituire le Unità Speciali di Continuità Assistenziale, presso ogni sede di Continuità Assistenziale già esistente. Teresa Mazzone Antonio Palma chiedono formalmente che la Regione Lazio, con la massima sollecitudine, considerando la rapida evoluzione epidemiologica, revochi l’Ordinanza Z00009 del 17/03/2020 perché carente, lacunosa e quindi errata nelle sue previsioni; Convochi un tavolo di trattative con tutte le sigle sindacali, evitando di intrattenere rapporti lesivi delle più elementari regole e diritti sindacali; Metta a disposizione dei PLS i DPI necessari per proteggere l’incolumità degli stessi (finora sono deceduti oltre 40 medici di famiglia!), anche al fine di contenere il contagio del virus; Provveda a dare attuazione al dettato normativo istituendo le USCA, secondo le indicazioni dell’art 8 DL 14/2020.

A dimostrazione dello spirito collaborativo che anima gli estensori, in attesa della convocazione del Tavolo virtuale di discussione, gli stesi offrono i seguenti spunti, sui quali confrontarsi, per la realizzazione delle USCA: Individuazione della sede operativa e della dotazione adeguata alla situazione ed ai rischi e prevedere, comunque, che alla fine di ogni turno dovrà essere prevista la sanificazione dei locali di svestizione e del mezzo in dotazione, ciò al fine di assicurare l’effettivo contenimento della malattia .

Chiedono poi anche la determinazione dei criteri di selezione dei componenti delle USCA secondo il disposto del DL14/20, la formazione specialistica dei membri delle USCA, la Indicazione specifica dei compiti delle USCA, e infine, cosa fondamentale la Redazione di un Protocollo cui attenersi.

I medici propongono addirittura al Governo e alla Regione un vero e proprio vademecum da seguire e da loro predisposto, in cui gli stessi consigliano come rattare i malati e come comportarsi con loro. Vediamo insieme: Paziente con febbre > 37,5 da tre giorni senza sintomi respiratori, Sorveglianza telefonica da parte del MMG o del PDF; Paziente con febbre > a 37,5 con lievi sintomi respiratori non dispnoico, Sorveglianza telefonica da parte del MMG o del PDF;

Paziente con febbre > 37,5 con sintomi respiratori da tre giorni e dispnea lieve da non più di un giorno, Sorveglianza telefonica quotidiana da parte del MMG o del PDF;

Paziente con febbre > 37,5 con sintomi respiratori e dispnea lieve-moderate superiore a 24 ore > a tre giorni in area con casi COVID Positivi, Medico U.S.C.A vista a domicilio ed eventuale richiesta di esecuzione tampone o segnalazione al 118 per eventuale ricovero; Paziente Positivo senza sintomi, Sorveglianza telefonica da parte del MMG o del PDF;

Paziente positivo con febbre superiore a 37,5, sintomi respiratori senza dispnea comorbidità, Sorveglianza telefonica da parte del MMG o del PDF;

Paziente positivo con febbre > a 37,5 sintomi respiratori età > a 65 anni , dispnea anche lieve, comorbidità, Medico U.S.C.A vista a domicilio ed eventuale richiesta ricovero (118);

Paziente con sintomatologia respiratoria grave insufficienza respiratoria o circolatoria, Intervento 118;

Pazienti positivi dimessi senza sintomi, Sorveglianza telefonica da parte del MMG o del PDF;

Neonato Figlio di Madre COVID + Negativo asintomatico e tampone non effettuato o negativo, Medico U.S.C.A. controllo del neonato al domicilio e valutazione accrescimento, eventuale esecuzione tampone primo o successivo;

Neonato o bambino figlio di madre COVID + e positivo al tampone asintomatici, MMG e PDF valutazione telefonica;

Neonato o bambino figlio di madre COVID + e positivo al tampone febbre > 37,5 senza sintomi respiratori, Medico U.S.C.A. sorveglianza telefonica;

Neonato o bambino figlio di madre COVID + e positivo al tampone febbre > 37,5 con sintomi respiratori, Medico U.S.C.A vista a domicilio ed eventuale terapia o richiesta ricovero (118).

Insomma, sia Conte, sia Zingaretti non hanno altre scuse e se non fanno presto a recepire le istanze sacrosante dei medici pediatri dovranno allora risponderne direttamente all’Autorità Giudiziaria a cui il sindacato dei medici si rivolgerà in seconda istanza.

Insomma, è guerra ormai dichiarata e aperta su tutti i fronti.


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presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti
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